Ieri il presidente dell'Egato di Frosinone Mauro Buschini ha fatto pervenire alla Regione Lazio le memorie scritte e alcuni documenti allegati, in risposta all'avvio del procedimento per l'annullamento in autotutela della deliberazione della giunta regionale 16 novembre 2022, numero 1063. È l'atto per l'approvazione dei criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani e per il riparto dei conferimenti patrimoniali in favore dello stesso. Si tratta della previsione del voto ponderato dei Comuni. Gli uffici della Regione hanno rilevato: «L'annullamento in autotutela degli atti sopra indicati è motivato dalla non corretta rispondenza degli atti medesimi alle norme vigenti, con riferimento al criterio utilizzato per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale».
L'Egato di Frosinone è rappresentato dall'avvocato Francesco Scalia. Il quale ha rilevato: «Il vizio che lamenta la Regione non ha inficiato l'assemblea. Il vizio che lamenta è l'accorpamento, nella tabella, delle quote dei Comuni della Valle di Comino. Ma ciascuno di questi Comuni ha votato singolarmente per proprio conto. Inoltre l'assemblea, a larghissima maggioranza, ha eletto gli organi. La Regione potrebbe limitarsi a rettificare quella tabella senza far decadere gli organi. Sia ben chiaro: è la legge che ha istituito gli Egato. Nel Lazio i Comuni non hanno più competenza in materia». Il ragionamento è chiaro, sia dal punto di vista della Regione che da quello dell'Egato. Il nodo del contendere è rappresentato dai criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni. Gli enti di gestione per l'ambito territoriale ottimale dei rifiuti sono stati istituiti con una delibera regionale. Vuol dire che un eventuale annullamento non può che passare da un'iniziativa politica del Governatore, della giunta e del consiglio.
Il tema in realtà appare diverso: l'eventuale annullamento della delibera che ha stabilito le quote di voto ponderato dei Comuni determinerebbe la decadenza della votazione con la quale l'assemblea dei sindaci ha eletto Mauro Buschini. Il passaggio successivo sarebbe quello del commissariamento: infatti è proprio questa opzione che circola in maniera tambureggiante. Come commissario potrebbe essere individuato il presidente della Provincia Luca Di Stefano. In ogni caso il pallino è comunque nelle mani del Governatore Francesco Rocca e dell'esecutivo. Ieri mattina Luca Di Stefano era negli uffici della giunta regionale per altri motivi. E non ha incontrato Rocca. Ma è bastata la presenza per scatenare i retroscenisti.
Una partita a scacchi di livello politico. Gli Egato dei rifiuti sono stati previsti dall'Amministrazione di Nicola Zingaretti. Successivamente è stato Daniele Leodori, allora presidente vicario della Regione Lazio, a convocare la prima seduta dell'Egato di Frosinone con una lettera del 29 novembre 2022. Quindi il 7 dicembre Mauro Buschini venne eletto presidente con 63 voti su 86. Nel frattempo però proprio Leodori aveva disposto l'aggiornamento a dopo il voto delle regionali (12 e 13 febbraio) delle assemblee degli Egato della Capitale e delle province di Roma, Latina, Viterbo e Rieti. Su questo punto specifico si è subito concentrata l'azione politica del centrodestra, in particolare di Fratelli d'Italia. Allo stesso modo in questi giorni è apparso chiaro che Mauro Buschini sta affrontando la delicata e cruciale partita politica da solo. Nessuna presa di posizione del Partito Democratico, men che meno a livello provinciale. Laura Corrotti, consigliere regionale di FdI, non ha usato mezzi termini quando ha dichiarato: «Si procede nel rimettere in discussione ciò che il Pd era riuscito a finalizzare nella sola provincia di Frosinone con l'ex presidente del consiglio regionale Buschini». Daniele Maura, anche lui consigliere regionale di FdI, ha detto: «Abbiamo messo fine ad una situazione voluta dal centrosinistra, una situazione che francamente non ha tenuto conto del contesto né del fatto che era già stata fissata la data delle elezioni regionali». Tira aria di commissariamento, anche in tempi molto rapidi.