Ultimi fuochi prima del ballottaggio: nessun apparentamento né accordi di altro genere, almeno ufficialmente. E tanti veleni.
Domenica scorsa, ultimo giorno per definire eventuali alleanze ufficiali, la pubblicazione di un post sulla pagina social di Franco Fiorito, nel ruolo di press agent della coalizione "Anagni Futura" che al primo turno ha sostenuto il candidato sindaco Danilo Tuffi, ha destato scalpore. Riferendosi all'accordo saltato con la coalizione di Alessandro Cardinali, Fiorito ha scritto: "non avevo mai visto un gruppo annunciare contento che non avrà i voti di una parte molto consistente dell'elettorato. Tra un candidato che lotta con forza per vincere ed uno che lotta felice per perdere, ti fanno venire voglia di votare il primo, nonostante tutto".

L'apparente apertura a favore di Daniele Natalia era stata accolta con incredulità ma, a scanso di equivoci e per evitare fantasiose valutazioni e strumentalizzazioni, lo stesso sindaco uscente e candidato per il bis ha diffuso un comunicato: "Sono scaduti i termini per gli apparentamenti in vista del ballottaggio del 28 e 29 maggio. Noi andiamo avanti con il nostro gruppo, forte degli oltre 5.000 anagnini che credono alla nostra idea di città, con il centrodestra unito e granitico e con i tanti delusi che stanno apprezzando i nostri toni e la nostra visione; insieme a chi ha deciso di stare con noi, ma anche con le osservazioni di chi ci interroga e ci mette sotto critica, continuiamo a ideare e realizzare una città migliore, un giorno dopo l'altro.

A seguito delle voci che iniziano a circolare e delle tante chiamate che mi sono già arrivate, in prima persona è doveroso che io smentisca categoricamente ogni possibilità di accordi con chi ha offeso me, la mia squadra e tutta la città. Anagni è in movimento e non permetteremo a nessuno di fermarla". Una chiara porta chiusa in faccia a un possibile accordo con Fiorito e i suoi.

Tra i sostenitori di Cardinali, i confronti sono stati spesso accesi sull'opportunità di un accordo con le liste di Tuffi. Fino a sabato scorso, però, l'apparentamento sembrava cosa fatta; addirittura era stato abbozzato un manifesto che elencava la forza numerica emersa con lo spoglio delle schede della domenica precedente, che superava i lusinghieri oltre cinquemila voti di Natalia. Poi lo strappo, si dice dovuto alle rivendicazioni di posti di primo piano da parte del gruppo vicino a Fiorito. In politica, però, mai dire mai, perciò non si escludono ulteriori novità o ribaltamenti.