È una partita politica. I segnali stavano arrivando da tempo e alla fine la decisione della Regione Lazio non sorprende più di tanto. Il passo obbligato era la contestazione tecnica, effettuata infatti dalla Direzione del ciclo dei rifiuti. Ma tutti sanno che alla fine il caso dell'Egato di Frosinone arriverà sul tavolo della giunta e soprattutto del Governatore Francesco Rocca. Anche perché non potranno che essere delibere e decreti gli strumenti con i quali procedere.
La vicenda
La Regione ha comunicato, attraverso una pec, all'Egaf di Frosinone, al segretario generale della Provincia e ai sindaci dei Comuni l'avvio del procedimento per l'annullamento in autotutela della deliberazione della giunta regionale 16 novembre 2022, numero 1063. È l'atto per l'approvazione dei criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani e per il riparto dei conferimenti patrimoniali in favore dello stesso".
Si tratta della previsione del voto ponderato dei Comuni, elaborato sui seguenti criteri: 1) popolazione residente secondo i più aggiornati dati Istat disponibili (incidenza 40%); 2) estensione territoriale dei singoli Comuni (incidenza 10%); 3) tasso di raccolta differenziata elaborato in base ai più aggiornati dati Ispra disponibili (incidenza 20%); 4) presenza di impianti di recupero/smaltimento, anche intermedi, impattanti sul territorio di competenza dei singoli Comuni (incidenza 30%). Oggi gli uffici della Regione rilevano: «L'annullamento in autotutela degli atti sopra indicati è motivato dalla non corretta rispondenza degli atti medesimi alle norme vigenti, con riferimento al criterio utilizzato per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni all'interno dell'ente di governo d'ambito territoriale ottimale».
Era stato Daniele Leodori, allora presidente vicario della Regione Lazio, a convocare la prima seduta dell'Egato di Frosinone. Scrivendo nella lettera del 29 novembre 2022: «Oggi ho l'onore di convocare la prima seduta dell'assemblea per l'avvio dei lavori che porterà alla definizione degli organi di governo dell'autorità e quindi all'inizio dell'operatività del nuovo ente». Il 7 dicembre Mauro Buschini venne eletto presidente dell'Egato con 63 voti su 86. Quello di Frosinone è stato l'unico Egato nel quale si è proceduto alla costituzione degli organi.
Per tutti gli altri lo stesso Leodori dispose l'aggiornamento a dopo il voto delle regionali del 12 e 13 febbraio 2023. Parliamo degli enti della Capitale e delle province di Roma, Latina, Viterbo e Rieti. Mauro Buschini si dimise da consigliere regionale del Pd e naturalmente non si è ricandidato per un seggio nell'aula della Pisana. Le polemiche divamparono immediatamente. Fratelli d'Italia chiese l'annullamento delle nomine, il deputato e coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani tuonò: «Ciociaria ridicolizzata da una parte del Pd laziale».
Su facebook Mauro Buschini pubblicò un post nel quale si leggeva tra l'altro: «Il sottoscritto è stato eletto con oltre il 61%, non esattamente roba da "trombati" della politica da collocare». Un putiferio che è andato avanti senza soluzione di continuità.
L'attacco di Fratelli d'Italia
Daniele Maura, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, ha tenuto sempre altissima la pressione su questo tema. Afferma Maura: «Nella sostanza l'Egaf di Frosinone non esiste più. Ora i Comuni non dovranno più all'Egaf le cifre riportate nel bilancio di previsione, che sarebbero andate a gravare sulle tasche dei cittadini. Parliamo di oltre un milione di euro. E parliamo di indennità alte per gli amministratori. Abbiamo messo fine ad una situazione voluta dal centrosinistra, una situazione che francamente non ha tenuto conto né del contesto né del fatto che era già stata fissata la data delle elezioni regionali.
Buonsenso e rispetto della democrazia dovevano suggerire di soprassedere, come poi è stato fatto per gli altri Egato. Ora presenteremo il nuovo Piano rifiuti e decideremo sulla sorte degli Egato: potremmo anche stabilire di disegnare ambiti territoriali diversi, oppure coinvolgere direttamente le Province».
La posizione di Buschini
Il presidente dell'Egaf ha sette giorni di tempo per far pervenire memorie scritte e documenti. In questa fase preferisce non rilasciare dichiarazioni. Ma sembra che ai fedelissimi abbia fatto notare come tutti gli atti sono della Regione: delibere, decreti, provvedimenti. Come dire: hanno fatto tutto loro. L'Egato presenterà le proprie controdeduzioni. L'avvocato Francesco Scalia ha detto: «Il vizio che lamenta la Regione non ha inficiato l'assemblea. Il vizio che lamenta è l'accorpamento, nella tabella, delle quote dei comuni della Val di Comino.
Ma ciascuno di questi comuni ha votato singolarmente per proprio conto. Inoltre l'assemblea, a larghissima maggioranza, ha eletto gli organi. La Regione potrebbe limitarsi a rettificare quella tabella senza far decadere gli organi. Sia ben chiaro: è la legge che ha istituito gli Egato. Nel Lazio i Comuni non hanno più competenza in materia». Intanto il 24 maggio ci sarà l'udienza davanti al Tar del Lazio sul ricorso presentato dal Comune di Fiuggi. Il sindaco Alioska Baccarini ha rilevato: «Ancora una volta i fatti ci stanno dando ragione. La dimostrazione palese che le nostre tesi sostenute innanzi al Tar del Lazio sono fondate e meritevoli di accoglimento. La Regione sta accogliendo i nostri motivi». In ogni caso la questione è anche e soprattutto politica. Ci sono due visioni non soltanto diverse, ma opposte sul tema dei rifiuti. Infatti Rocca vuole cambiare il Piano di Zingaretti.