«Cittadini che non fanno richieste, che non fanno suppliche. Perché sono cittadini perbene». È affascinato da Arpino e dai suoi abitanti il neo sindaco Vittorio Sgarbi, insediatosi ieri, che con 2.023 preferenze ha raggiunto l'obiettivo di indossare la fascia tricolore nella patria di Cicerone. Alle critiche di chi lo attacca perché non abita ad Arpino, risponde: «Il sindaco deve essere utile al luogo, dovunque abiti». L'abbiamo intervistato.

Una città in festa lunedì sera ad aspettarla...
«C'era molta gente, anche se pioveva. Mi hanno fatto una grande accoglienza in municipio. Erano tutti affettuosi e contenti. Credo ci fossero ottocento persone. Poi siamo andati al ristorante "Splendor", molti mangiavano, erano felici. Mi chiedo, ma quelli che non mi hanno votato dove stavano? Che strano...».

La sua amministrazione sarà in continuità con quella del sindaco Renato Rea?
«È stato un buon sindaco. Con lui ho fatto un accordo e ho ereditato i suoi assessori. Ragion per cui quello che hanno fatto di buono continueranno a farlo e potranno farlo con più comodità perché avranno un sindaco che può facilitare alcune loro necessità. La città non deve fare una rivoluzione: è molto sofisticata, bella e la voglio così. Non devo fare la rivoluzione come a Sutri».

E la minoranza?
«Gli altri due candidati mi hanno scritto. Non li conosco ma valuterò le loro capacità, occorrerà lavorare tutti insieme con i Paesi stranieri per il Certamen: possiamo pensare a macroaree in cui anche l'opposizione lavorerà per raggiungere il miglior risultato».

Prime ore da sindaco. Quali sono i suoi primi impegni?
«Mi ha chiamato Ugo La Pietra, un artista molto importante, un designer che celebreremo: farò sia ad Arpino che al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma una sua mostra. Inoltre ho già parlato con Fiorello Primi, fondatore dell'associazione "I borghi più belli d'Italia": sono circa trecento e non c'è Arpino, dovrà inserirla. E poi l'unica cosa che mi è stata chiesta sono i lavori relativi alla chiesa di San Gerolamo: stiamo studiando come ottenere il finanziamento della Presidenza del Consiglio per procedere con il restauro. Dei primi problemi da affrontare e risolvere parleremo presto. Il primo consiglio comunale sarà il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica. Infine una cosa che mi sembra giusta è riaprire l'edicola in tempi brevi».

A che punto è la Scuola di eloquenza?
«Ho già cominciato a parlare ad alcuni che lavorano in questa direzione, da affiancare al Certamen. È fondamentale che nella patria di Cicerone ci sia un luogo dove si possa imparare a parlare per le scuole, per il Parlamento e per le assemblee».

Tutto il territorio l'ha accolta con entusiasmo...
«Vero. Il sindaco di Fontana Liri mi ha chiesto di essere presidente del "Premio Mastroianni". Ho detto di sì. Porterò attori e registi. E ho invitato ad Arpino il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca per fare un incontro con tutti i sindaci della Ciociaria per poter avanzare le loro richieste alla Regione. Mi faccio interprete delle loro esigenze, creando rapporti tra i vari enti. L'appuntamento è in programma per il 6 luglio».