La lunga volata è terminata. Oggi e domani si vota nei quattordici Comuni della provincia di Frosinone chiamati alle urne. Saranno gli elettori a decidere a chi spetterà governare e a chi fare l'opposizione. Saranno due giorni di emozioni forti, di speranze e di attese, quindi di festeggiamenti e delusioni.

Ai nastri di partenza
Sono quattordici i Comuni della provincia di Frosinone al voto per le amministrative: Amaseno, Anagni, Aquino, Arpino, Atina, Boville Ernica, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Pico, Pignataro Interamna, Serrone, Villa Latina e Villa Santa Lucia. Il ballottaggio è previsto solo nei Comuni di Anagni e Ferentino il 28 e 29 maggio. Sono gli unici due centri con più di 15.000 abitanti e sono gli unici anche nei quali c'è l'opzione del voto disgiunto. Oggi si vota dalle 7 alle 23. Mentre domani dalle 7 alle 15. Lo spoglio seguirà subito dopo. Gli elettori chiamati alle urne sono 83.207. In totale saranno allestite 90 sezioni elettori. In tutto il Lazio i Comuni che vanno al rinnovo sono 47: 17 in provincia di Roma (tra i quali Fiumicino, Pomezia, Velletri, Santa Marinella, Rocca di Papa), 8 in provincia di Latina (spiccano Latina, Aprilia e Terracina), 4 in provincia di Rieti, 4 in quella di Viterbo. Oltre naturalmente ai 14 centri della Ciociaria. In tutto il Lazio gli elettori aventi diritto al voto sono 556.158, mentre le sezioni 585. Un test molto significativo sotto ogni punto di vista. Anche perché queste comunali arrivano dopo le regionali del 12 e 13 febbraio scorsi.

I numeri
I candidati a sindaco in totale sono 44. Soltanto 14 indosseranno la fascia tricolore. Vuol dire che 30 resteranno... senza. Le liste sono 72: 23 delle quali ad Anagni e 13 a Ferentino. Gli aspiranti consiglieri comunali sono 957 e i seggi a disposizione 166. Vuol dire che 791 dovranno accontentarsi di aver partecipato. Ad Anagni i candidati al consiglio comunale sono 357, a Ferentino 208. Dei 44 candidati a sindaco soltanto 8 sono donne: Angelica Schietroma (Ferentino), Stefania Venditti (Boville Ernica), Aurora Aprile (Atina), Ornella Carnevale (Pico), Rossana Carnevale (Pico), Antonietta Damizia (Serrone), Monica Persiani (Filettino), Antonietta Carusone (Filettino). I sindaci in corsa per il secondo mandato sono 8. E precisamente: Daniele Natalia (Anagni), Alioska Baccarini (Fiuggi), Enzo Perciballi (Boville Ernica), Giancarlo Proietto (Serrone), Adolfo Valente (Atina), Antonio Como (Amaseno), Benedetto Murro (Pignataro Interamna), Luigi Rossi (Villa Latina). Mentre invece Ornella Carnevale (Pico) ha messo nel mirino il terzo mandato consecutivo. Sono 3 i sindaci uscenti che hanno deciso di concorrere per un posto da consigliere comunale: Antonio Pompeo (Ferentino), Libero Mazzaroppi (Aquino) e Antonio Iannarelli (Villa Santa Lucia). Mentre invece 2 primi cittadini hanno optato per l'uscita di scena completa e non sono candidati al consiglio comunale: Renato Rea (Arpino) e Gianni Taurisano (Filettino). Dicevamo che il ballottaggio è previsto soltanto nei Comuni di Anagni e Ferentino il 28 e 29 maggio, due settimane dopo. Ma questa ipotesi si concretizzerà soltanto se nessuno dei candidati a sindaco avrà raggiunto il 50% più uno dei voti al primo turno.

Cosa c'è in ballo
Ad Anagni e Ferentino le sfide destinate ad avere gli effetti politici maggiori. Anche se la "lettura" dei risultati non sarà agevole. A Ferentino c'è un derby di non poco conto. Piergianni Fiorletta, che ha già ricoperto il ruolo di sindaco in passato, si presenta alla guida di una coalizione formata da 6 liste civiche, all'interno delle quali ci sono esponenti di centrosinistra ma anche di centrodestra. Ma è fin troppo evidente che i riflettori sono accesi sul Pd. Sull'inevitabile confronto tra le due principali correnti, Pensare Democratico e Base Riformista. Nei giorni scorsi il dibattito si è acceso per la partecipazione di esponenti come Sara Battisti, Mauro Buschini e Adriano Lampazzi ad un evento a sostegno di Fiorletta. Il punto è che Antonio Pompeo (ex sindaco di Ferentino e già presidente della Provincia) è a sostegno di Alfonso Musa (4 liste). Non solo: Pompeo concorre per il consiglio comunale e il simbolo del Pd è in appoggio a Musa. Il post elezioni sarà infuocato, come del resto è accaduto dopo le regionali. In campo ci sono pure Angelica Schietroma (2 liste) e Lorenzo Fiorini, del Partito Socialista Italiano. Entrambi hanno intenzione di lasciare il segno. Ad Anagni il sindaco in carica è Daniele Natalia: schiera 7 liste, 3 di partiti del centrodestra e 4 civiche. Ha dato in questo modo una forte caratterizzazione politica alla sua corsa per il mandato bis. Poi c'è Alessandro Cardinali (6 liste), già assessore comunale ma anche ex vicepresidente della Provincia. Ha scelto uno schema da campo larghissimo e una coalizione civica nella quale è riconoscibile altresì la componente Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Danilo Tuffi guida una coalizione di 5 liste. Con lui c'è Franco Fiorito, ex capogruppo regionale del Popolo delle Libertà. Per settimane è circolata l'ipotesi di una sua candidatura a sindaco, poi è andata diversamente. Quindi c'è Luca Santovincenzo: 5 liste, tra le quali quella del Pd. Ad Anagni c'è un incrocio di destini politici che avrà inevitabilmente un effetto domino importante. Specialmente nel centrodestra: i simboli dei tre partiti sono a sostegno di Daniele Natalia, ma è chiaro che sia Alessandro Cardinali che Franco Fiorito sono nelle condizioni di entrare nello stesso elettorato. Restando sempre ad Anagni e Ferentino, sarà interessante vedere cosa succederà a risultato acquisito nella formazione dei gruppi consiliari. Detto in modo chiaro: gli esponenti dei partiti che nella fase elettorale concorrono nelle liste civiche resteranno tali o daranno vita a gruppi caratterizzati politicamente? Non si tratta di un elemento secondario perché alla fine i leader provinciali potrebbero spingere per rendere visibile una rappresentanza nei diversi consigli comunali. Ad Arpino la candidatura a sindaco di Vittorio Sgarbi (Sottosegretario al Ministero della Cultura) ha acceso i riflettori nazionali sulla Ciociaria. Un risultato che tutti andranno a vedere domani pomeriggio. Come al solito ci saranno diverse "tentazioni". Due su tutte: salire sul carro dei vincitori comunque, interpretare i dati nella logica che la vittoria ha molti padri mentre la sconfitta è orfana. Però la domanda vera è una: si avrà il coraggio di effettuare l'analisi del voto? Perché la tendenza è di bypassarla sistematicamente. Evitando cioè di mettere in discussione le scelte della classe dirigente dei partiti. E quindi i protagonisti.