A questo punto non resta che attendere. Innanzitutto i risultati delle elezioni comunali di domenica e lunedì prossimi. In secondo luogo le valutazioni che il presidente della Provincia Luca Di Stefano effettuerà nella scelta dell'attribuzione delle deleghe. L'approvazione del bilancio all'unanimità dei presenti ha rappresentato un tassello fondamentale perché il segnale è stato forte e chiaro. All'inizio della consiliatura Luca Di Stefano aveva fatto un'importante apertura programmatica in aula. La risposta è arrivata, anche se comunque le puntualizzazioni ci sono state. Per esempio da parte di Antonella Di Pucchio, consigliere del Partito Democratico.

La linea del presidente
In consiglio Luca Di Stefano è stato chiaro. Dicendo: «Le deleghe ai consiglieri non sono state assegnate proprio perché in questi tre mesi abbiamo voluto innanzitutto studiare, capire, modificare. Lo scopo è quello di centrare gli obiettivi in maniera tecnica e precisa. Subito dopo le elezioni verranno assegnate le deleghe ai consiglieri provinciali, cosa finora non accaduta per correttezza istituzionale nei confronti delle città che vanno al voto. Già la settimana prossima i consiglieri provinciali potranno iniziare un percorso importante in tutti i settori che ci riguardano».

In una recente intervista a Ciociaria Oggi, Di Stefano aveva rilevato: «I consiglieri provinciali hanno un ruolo che permette loro, quotidianamente, di occuparsi delle problematiche e delle loro possibili soluzioni, nell'interesse della nostra provincia. Anche senza avere un'etichetta sulla porta. Conoscendomi, sanno di avere deleghe di fiducia da parte mia. Il tempo è il loro impegno». La sensazione forte è che Luca Di Stefano abbia intenzione di coinvolgere tutti i consiglieri nella gestione delle deleghe.

A cominciare naturalmente dai cinque che hanno votato per lui come vicepresidente dell'Upi Lazio. Valentina Cambone (Polo Civico), già vicepresidente, dovrebbe occuparsi dell'ambiente. Delega importante e strategica, anche e soprattutto in considerazione del fatto che la Provincia dovrà indicare un sito da adibire a discarica nel prossimo futuro. Gianluca Quadrini (Forza Italia), che ha già la delega a presiedere i lavori dell'aula, gestirà le relazioni con gli enti. Bisognerà vedere se continuerà ad occuparsi anche dei rapporti con le società partecipate.

Quadrini è impegnato nella volata elettorale, essendo candidato sindaco di Arpino. Ad Enrico Pittiglio, capogruppo del Pd, dovrebbero andare viabilità e lavori pubblici. Per Alessandro Mosticone (Pd) si profilano la pianificazione territoriale e i servizi di trasporto. Luigi Vacana (Provincia in Comune) continuerà ad occuparsi di cultura. Ma, come detto in precedenza, anche gli altri sette consiglieri potrebbero essere coinvolto nella gestione amministrativa delle deleghe.

Ci sono per esempio i due consiglieri della Lega: ad Andrea Amata potrebbe andare la delega all'edilizia scolastica, a Giuseppe Alessandro Pizzuti lo sport. Due gli esponenti di Fratelli d'Italia: per Stefania Furtivo si parla delle pari opportunità. Poi c'è Riccardo Ambrosetti, impegnato in questo momento nelle elezioni comunali di Anagni. Sempre ad Anagni è candidato a sindaco Alessandro Cardinali, del Gruppo Misto. Poi ci sono gli altri due esponenti del Partito Democratico: ad Antonella Di Pucchio potrebbero essere assegnate le deleghe alla pubblica istruzione, a Gaetano Ranaldi gli affari generali.

Equilibri e strategie
Nel suo intervento in aula consiliare Antonella Di Pucchio ha sottolineato: «Il nostro voto favorevole non è stato un voto politico, nel senso che non è stato il frutto di una sintesi all'interno del Partito Democratico. È stato un voto di responsabilità per garantire l'approvazione dei documenti di programmazione di una gestione amministrativa che, solamente per l'anno 2023, prevede la realizzazione di investimenti per circa 123 milioni di euro. In questa ottica, il nostro voto è stato, allo stesso tempo, un voto di riconoscimento delle scelte amministrative dell'ex presidente Pompeo, rispetto al quale il bilancio e il Dup sono in continuità.

È un voto di fiducia nei confronti del presidente Di Stefano, con il quale io e Ranaldi abbiamo avviato un confronto molto costruttivo». È chiaro che il presidente Luca Di Stefano rappresenta un punto di equilibrio per tutti i consiglieri. E questo si inquadra perfettamente nel contesto di un ente di secondo livello come la Provincia in questo momento. Fra le altre cose a dicembre (fra sette mesi) è in programma il voto per i dodici consiglieri. E questo inevitabilmente comporterà dei cambiamenti, anche sul piano politico. Discorso diverso per un eventuale ritorno all'elezione diretta. La volontà politica sembra esserci e in Parlamento c'è una discussione avviata. Ma bisognerà vedere gli sviluppi e le evoluzioni. C'è tempo insomma.