Mancano quattro giorni alle elezioni comunali di Ferentino. Il finale della campagna elettorale è caratterizzato da due punti manifesti in campo politico, piuttosto clamorosi e discutibili: la scomparsa di tutti i simboli dei partiti appartenenti alla coalizione di centrodestra e la guerra intestina al Partito Democratico.
Partito che da una parte presta il proprio simbolo alla coalizione che appoggia, insieme all'ex sindaco Pompeo che corre con una lista propria, la candidatura a sindaco di Alfonso Musa e dall'altra sostiene la candidatura a sindaco di Piergianni Fiorletta (Dem), che capeggia la coalizione civica Ferentino 2030. Marta Bonafoni, consigliera regionale Pd, arrivata a Ferentino in questi giorni, è categorica: «Pd accanto a Musa e basta guerra tra bande».
«Sono sicuro che l'apporto del Pd sarà un elemento trainante verso la vittoria delle elezioni. Il nostro è un ottimo programma, le nostre idee ci faranno governare per 10-15 anni, fornendo risposte concrete alla collettività». Parole di Alfonso Musa, candidato a sindaco, in occasione dell'incontro con la Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Pd, presso il circolo cittadino. Si è parlato del futuro di Ferentino e del presente del partito. All'attenzione dei vertici nazionali il sostegno della consigliera regionale del Pd Sara Battisti a un candidato sindaco diverso da quello appoggiato dal partito, l'altro sostenuto anche da esponenti di centrodestra.
Bonafoni, a tal riguardo, ha dichiarato: «il Pd è esattamente dove deve stare, accanto a Musa, con il suo simbolo, candidati che giustamente si mescolano. Oggi fare un partito nuovo significa accogliere, avvicinare. Basta guerra fra bande, basta con quello che è accaduto per troppo tempo qui e altrove. Queste elezioni sono arrivate in un tempo strano, perché il congresso nazionale si è appena consumato. C'è stata una vittoria netta che racconta di che storia dobbiamo essere fatti, che le coalizioni le dobbiamo fare ma c'è un confine. Non può essere sconfinato quando gli accordi locali avvantaggiano un equilibrio piuttosto che un altro. Noi dobbiamo accordarci con le persone. Questo è il posto dove siamo e che vogliamo portare oltre il guado del primo turno, forti di un'amministrazione che ha raccontato di un protagonismo di Ferentino in una dimensione più larga della città».
Nell'occasione, oltre ai segretari Luca Fantini (provinciale) e Fabrizio Picchi (comunale), hanno presenziato anche l'assessore di Cassino Danilo Grossi, membro della direzione nazionale del nuovo Pd di Elly Schlein, e Antonio Pompeo, due volte sindaco e presidente della Provincia di Frosinone, leader della corrente Base Riformista, candidato al consiglio comunale con la sua lista civica. Sono intervenuti anche i candidati consiglieri del Pd Marco Maddalena, Fabio Magliocchetti, Marta Tribioli e Stefania Timi presidente del circolo locale.
Fabrizio Picchi, segretario del circolo Pd di Ferentino, ha invocato un intervento della segreteria nazionale: «ci troviamo in un momento di completo smarrimento. Mai come ora si crede in questo partito, nella rinascita e ripartenza, e poi si vede svanire tutto. Non ci sono più riferimenti, stiamo parlando di una consigliera regionale. Le logiche le possiamo immaginare. La differenza tra noi e loro, però, è che noi crediamo nelle persone, idee e progetti. È questo che ci consente di fare la campagna elettorale senza che nessuno ci sbatta la porta in faccia».
Per Antonio Pompeo: «sono situazioni insopportabili che stanno creando sbandamenti sul territorio, all'interno del nostro Pd, tra gli iscritti e gli elettori. Molti cittadini ci chiedono da che parte sta il Pd, da chi è rappresentato, e credo che non debba essere più tollerato. Che ad alcuni personaggi il cuore battesse più a destra che a sinistra, del resto lo sapevamo. Ma addirittura metterci la faccia è davvero superare ogni limite». Danilo Grossi, dirigente nazionale del Pd, ha detto di sentirsi a casa: «questo è il percorso che abbiamo fatto fuori dal Pd. L'ho detto, all'attenzione del segretario Fantini, anche nella direzione provinciale. Non si può essere contro la destra a livello nazionale e regionale e poi farci gli accordi a livello provinciale. Ferentino non è un caso sporadico, ma è figlio di una strategia, che prevede fare accordi con la destra per raggiungere obiettivi come posti di sottogoverno. Evitiamo le guerre, che hanno già portato alle divisioni».
Il segretario provinciale Fantini ha preannunciato un'analisi nel direttivo provinciale, dopo le comunali. «Abbiamo scelto di sostenere Musa e mettere in campo questa coalizione, per andare a salvaguardare la continuità amministrativa, il buon governo della città di Ferentino negli ultimi 10 anni. Abbiamo la missione di dare continuità a quel governo ma nel segno del rinnovamento. Io penso di essere stato al fianco del circolo di Ferentino dall'inizio alla fine. È giusto affrontare questa discussione nella direzione provinciale».