Prima il conto consuntivo, poi il Documento unico di programmazione, quindi il bilancio di previsione. Termine ultimo: dieci giugno. Saranno probabilmente tre le sedute del consiglio comunale di Frosinone dedicate alla "sessione finanziaria". Si potrebbe cominciare giovedì 18 maggio, ma il calendario dei lavori va stabilito in sede di conferenza dei capigruppo. Certo è che dopo le scintille in aula sull'ascensore inclinato c'è attesa per il dibattito tra la maggioranza di centrodestra e l'opposizione di centrosinistra. Riflettori accesi sul documento di previsione, che sarà l'ultimo dei tre temi ad essere calendarizzato e discusso.

Il nodo è rappresentato dagli ultimi debiti fuori bilancio emersi. Una cifra complessiva di 7-8 milioni di euro, compresi gli interessi. Il capitolo più importante è quello relativo alla questione della Monti Lepini: la somma totale dovrebbe essere di poco più di 5 milioni di euro, senza interessi. L'assessore Adriano Piacentini sta analizzando la situazione in ogni suo aspetto, per capire se ci sono le condizioni per effettuare immediatamente il pagamento. In questo caso dovrebbero esserci necessariamente dei "sacrifici" su qualche voce programmatica, ma nella sostanza la tematica sarebbe definita. In ogni caso è evidente che saranno decisive le determinazioni della Corte dei Conti.

Il piano "b" potrebbe essere quello di corrispondere metà della cifra subito, coprendo in sostanza gli importi definiti nella prima sentenza e prevedendo un acconto su quelli della seconda. Per poi versare la restante cifra in due successive rate: gennaio 2024 e gennaio 2025. C'è pure il tema dell'uscita del Comune di Frosinone dal Piano di risanamento decennale di un deficit di 50 milioni di euro. Una situazione ereditata dalla giunta di Nicola Ottaviani, nella quale Riccardo Mastrangeli era assessore al bilancio. Anche in questo caso però dovrà essere la Corte dei Conti a pronunciarsi.

L'assessore alle finanze Adriano Piacentini ha dichiarato nei giorni scorsi: «Al di fuori del contenzioso della Monti Lepini, la salute finanziaria dell'ente è certificata dal saldo positivo di cassa che al primo gennaio 2023 ammontava a circa 24 milioni di euro con circa 8 milioni di euro di cassa libera, ossia non vincolata, a testimonianza dei sacrifici effettuati dal lato delle spese, importo questo che permette di assorbire in termini di liquidità il contenzioso particolarmente importante che si è materializzato solo alla fine dell'anno 2022». Quindi ha rilevato: «La questione della Monti Lepini pesa e peserà nei prossimi bilanci dell'ente, oggetto di particolare attenzione da parte della Corte dei Conti che, a seguito dell'audizione, ci fornirà le necessarie indicazioni sulla sostenibilità finanziaria della spesa e dei debiti fuori bilancio. In altri termini, i sacrifici non sono terminati, nonostante una oculata gestione e il fardello dei debiti accumulati e già oggetto del piano di riequilibrio».

Fin qui l'aspetto tecnico del bilancio. Poi c'è quello politico. Il sindaco Riccardo Mastrangeli si aspetta una risposta forte e unitaria da parte di una maggioranza che conta 22 consiglieri su 33. Per quel che riguarda l'opposizione, intanto una premessa: ci sono i 10 consiglieri della coalizione di centrosinistra guidata un anno fa da Domenico Marzi e poi c'è Vincenzo Iacovissi, candidato sindaco del Partito Socialista Italiano nel 2022. Le posizioni sono state diverse pure nel recente dibattito sull'impianto di risalita. In quell'occasione le polemiche non sono mancate, in particolare tra diversi assessori ed esponenti delle opposizioni. Il dibattito su conto consuntivo, Documento unico di programmazione e bilancio di previsione rappresenterà una sorta di prova del nove per tutti. Gli esponenti dell'opposizione hanno fatto capire la volta scorsa che hanno intenzione di partecipare ad un dibattito politico-amministrativo incentrato sulla discussione in aula. La maggioranza vuole evitare distrazioni. Il meccanismo della seconda convocazione, ormai consolidato da anni, rappresenta un vantaggio.