Domani si riunisce la direzione provinciale del Partito Democratico. All'ordine del giorno la costituzione della commissione per il congresso regionale: le primarie si terranno domenica 18 giugno. Ma il punto a livello locale è un altro, almeno in questo momento. E cioè che Mauro Buschini e Antonio Pompeo non sono stati convocati per il vertice di domani. Non attraverso la comunicazione "mail" comunque. Il motivo è che entrambi erano membri di diritto, in quanto consigliere regionale il primo e presidente della Provincia il secondo. Entrambi non lo sono più e quindi da statuto non possono essere convocati. Con ogni probabilità il segretario Luca Fantini chiamerà entrambi telefonicamente, ma in ogni caso l'episodio resta.
Democrat senza pace
Come cantava Fabrizio De André, «ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale, come una freccia dall'arco scocca, vola veloce di bocca in bocca». E la notizia che Mauro Buschini e Antonio Pompeo non risultavano tra i convocati alla riunione della direzione provinciale si è diffusa rapidamente. "Dura lex, sed lex", ha commentato qualcuno. A voler significare che le regole statutarie vanno rispettate e non possono essere fatte eccezioni. "Summum ius, summa iniuria", hanno ribattuto altri. Nel senso che un'applicazione troppo letterale delle norme spesso può provocare delle ingiustizie. In questo caso politiche naturalmente. Fra l'altro i due sono da sempre molto distanti all'interno dello stesso partito. Mauro Buschini, attuale presidente dell'Egaf, è il fedelissimo di Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Pd in Ciociaria. Antonio Pompeo è il referente di Base Riformista. Entrambi però hanno un curriculum di tutto rispetto. Mauro Buschini è stato consigliere e assessore regionale, ma anche capogruppo del partito e presidente dell'aula della Pisana. Oltre che segretario regionale degli allora Democratici di Sinistra. Antonio Pompeo ha ricoperto due mandati sia come sindaco di Ferentino che come presidente della Provincia. E alle ultime regionali ha messo in fila più di 15.000 preferenze personali. Il seggio è scattato per Sara Battisti (che di preferenze ne ha ottenute più di 17.000), ma in ogni caso il risultato di Pompeo è stato significativo. Entrambi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Almeno per adesso. Bisognerà vedere se alla fine parteciperanno comunque. L'impressione è che il segretario Luca Fantini abbia già attivato i canali diplomatici. Sicuramente le telefonate ci saranno. Non resta che attendere domani.
La situazione nel Lazio
Il congresso regionale, per il quale sono previste le primarie, si terrà dunque a giugno. Il grande favorito è Daniele Leodori, attuale consigliere regionale che ha ricoperto ruoli di grande responsabilità: presidente dell'aula della Pisana, poi "vice" di Nicola Zingaretti. Fra l'altro Leodori è stato sempre molto legato al compianto senatore Bruno Astorre. In pole position per succedergli alla guida politica del Pd nel Lazio c'è lui. Daniele Leodori alle primarie nazionali ha sostenuto Elly Schlein. Come del resto Nicola Zingaretti. Entro il 26 maggio chi vorrà concorrere per la segreteria regionale dovrà presentare la candidatura, poi dal 30 maggio e fino all'11 giugno la parola passerà agli iscritti dei vari circoli. Il 18 giugno le primarie. Una partita politica importante, che si giocherà anche sul versante del congresso del Pd di Roma. Bisognerà vedere altresì le mosse del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del parlamentare Claudio Mancini. Per quanto concerne le dinamiche del Partito Democratico in provincia di Frosinone, potrebbe esserci un'ampia convergenza su Leodori. Ma il condizionale è d'obbligo.
Dalle regionali alle comunali
Alle regionali il sistema elettorale ha indubbiamente favorito le strategie di un partito con due anime come il Pd. Perché bisognava barrare il simbolo ma anche scrivere nome e cognome dei prescelti. Da una parte c'erano Sara Battisti, Libero Mazzaroppi e Andrea Querqui, dall'altra Antonio Pompeo, Annalisa Paliotta e Alessandra Cecilia. Ma ad urne chiuse è apparso subito evidente che le distanze erano enormi. Come dimostrato dall'attacco di Antonio Pompeo. A dire la verità la spaccatura era emersa già alle provinciali di dicembre. Pensare Democratico di Francesco De Angelis a sostegno di Luca Di Stefano, Base Riformista di Antonio Pompeo con Luigi Germani. Adesso, il 14 e 15 maggio, si vota per le comunali. Anche in questo caso le divisioni non mancano. A Ferentino Antonio Pompeo (candidato al consiglio comunale) appoggia Alfonso Musa, mentre l'area di De Angelis sta con Piergianni Fiorletta. Ad Anagni il simbolo del Pd sta con Luca Santovincenzo. Non è mistero, però, che Pensare Democratico sostiene Alessandro Cardinali. Da anni in Ciociaria il Partito Democratico è spesso diviso: alle comunali, alle provinciali, negli enti intermedi. Anche se le eccezioni non mancano: alle amministrative di un anno fa i Dem si sono presentati uniti, risultando il primo partito del capoluogo. Il congresso regionale indubbiamente rappresenterà un momento importante e politicamente centrale. Un test significativo per Daniele Leodori e Nicola Zingaretti, ma anche per Roberto Gualtieri, Claudio Mancini, Matteo Orfini. In Ciociaria succede spesso che ai congressi (nazionale e regionale) le componenti si ritrovino dalla stessa parte. In questo modo le "conte" vengono sistematicamente spostate nella fase elettorale. Soprattutto alle comunali e alle provinciali.