Urbanistica e politiche abitative, ma anche case popolari e politiche del mare. Una delega importante e delicata quella dell'assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, esponente della Lega. Ma è evidente che il profilo collegiale della Giunta fa sì che la sfida è ancora più ampia e riguarda l'intero territorio laziale. E tutti gli argomenti. Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, però, le priorità sono soprattutto due: la questione della bonifica della Valle del Sacco e la sanità. Pasquale Ciacciarelli non si sottrae. Lo abbiamo intervistato.

Allora Ciacciarelli, gestire l'urbanistica nel Lazio è una bella responsabilità. Su quali linee ha impostato il lavoro?
«È una situazione complessa, anche perché da troppi anni si va avanti per modifiche parametrate su singole realtà. Noi abbiamo l'ambizione di una ristrutturazione vera e propria del settore. Pensiamo ad un Testo unico dell'urbanistica. È evidente che stiamo analizzando e mappando il territorio con particolare attenzione al numero degli abitanti, alle differenti vocazioni e a tutto il resto».

La sensazione è che la Regione Lazio come ente venga percepito "distante" dagli amministratori locali e soprattutto dai cittadini. Lei stesso, quando ha ricoperto il ruolo di consigliere, ha più volte sottolineato un simile concetto. Ha cambiato idea?
«Per nulla. È per questo che la sfida dell'Amministrazione Rocca è quella di avvicinare la Regione ai territori. Ai cittadini, ma anche agli amministratori locali. Per quello che mi riguarda, lavorerò a leggi urbanistiche snelle e chiare. E posso assicurare che ascolteremo tutti: associazioni di categoria, sindacati, enti locali. Tutti. C'è voglia di fare e di rilanciare il Lazio. Facendo sì che i territori siano protagonisti. Il presidente Francesco Rocca ha più volte sottolineato che l'obiettivo è dare vita ad una Regione "amica", ad una Regione che sia davvero la Casa dei Comuni».

Veniamo alla provincia di Frosinone. Ormai si è perso il conto delle volte che è stata annunciata la bonifica della Valle del Sacco. Nessun passo avanti vero in tanti anni, i problemi legati al Sin (Sito di interesse nazionale) che restano sul campo. Così come i tempi biblici per le imprese che chiedono un'autorizzazione, soprattutto ambientale.
«La premessa è necessaria: l'ambiente non fa parte delle mie deleghe, ma è chiaro che affrontiamo il tema a livello di giunta. Non mi sottraggo: credo che siano passati tanti anni, troppi. E questo vuol dire che bisogna effettuare uno studio serio e approfondito. Per capire dove si è arrivati. Penso anche ad un ulteriore (e necessario) studio epidemiologico. Il tema è molto serio e la bonifica, proprio per i ritardi che ci sono stati, va parametrata sulla condizioni attuali. Detto questo, però, è evidente che va creato un canale parallelo finalizzato a dare alle imprese del territorio risposte in tempi rapidi e certi. Le attuali tempistiche burocratiche scoraggiano gli investimenti e non possiamo permettercelo. Mai più un caso Catalent, mai più perdita di investimenti e posti di lavoro. La nostra è l'Amministrazione del fare e siamo consapevoli che il rilancio passa dalle imprese. Ambiente e lavoro sono realtà che devono viaggiare insieme, l'una non esclude l'altra. Sicuramente sulla Valle del Sacco l'Amministrazione regionale di centrodestra darà risposte».

C'è quindi la sanità. Una situazione complicata e complessa in provincia di Frosinone: le file ai Pronto Soccorso, i tempi biblici per effettuare degli esami e tutto il resto. Inoltre, a livello regionale lo stesso Francesco Rocca non ha escluso l'ipotesi del commissariamento. Come sta la situazione?
«La sanità laziale continua a perdere milioni di euro all'anno. Sarà così anche nel 2023. Abbiamo ereditato una situazione difficile e complicata, ma ora dobbiamo guardare avanti. Il presidente Francesco Rocca sta affrontando la situazione sul piano gestionale, operativo, amministrativo e finanziario. C'è una fase di confronto con il Ministero. Le criticità della sanità provinciale sono note: la giunta regionale farà tutto quello che ha detto in campagna elettorale. Mi pare evidente che si doveva prendere in mano la situazione e lo abbiamo fatto».

Senta Ciacciarelli: ma con una sanità regionale alle prese con tante criticità, non crede che il supporto del privato (in un contesto di programmazione e di centralità del "pubblico") possa diventare fondamentale? Perfino su tematiche come i Pronto Soccorso, gli esami diagnostici e tutto ciò che può riguarda alla fine i cittadini-utenti? Non è venuto il momento di una sinergia effettiva?
«Sicuramente sì. Intanto mi lasci dire che c'è già una sanità privata "accreditata" che dà risposte importanti e svolge un imprescindibile ruolo di supporto. Chiaro che si può e si deve migliorare ancora. Aggiungo che stiamo viaggiando sempre più velocemente verso percorsi di digitalizzazione e quindi l'interconnessione diventa fondamentale. Anche tra le strutture private e il sistema regionale. Le priorità sono chiarissime: abbattere i tempi di attesa, migliorare l'offerta territoriale, aumentare la competitività e innalzare la qualità dei servizi resi. In questo contesto "pubblico" e "privato" possono e devono agire in sinergia. Certamente il "pubblico" continuerà a definire regole e percorsi, ma il supporto del privato sarà fondamentale».