E adesso che succede? Dopo che la mozione delle opposizioni è stata bocciata e in attesa del "raddoppio" della linea annunciato dall'Amministrazione Mastrangeli, quale futuro immediato per l'ascensore inclinato? Non è un tema di poco conto perché il sindaco in aula ha "collocato" l'intero ragionamento sul sistema della mobilità urbana. Rigorosamente sostenibile. In altre parole, la riparazione della struttura e il nuovo impianto di risalita sono due progetti completamente alternativi? L'uno esclude l'altro oppure si può trovare una sintesi? Riccardo Mastrangeli ha ribadito: «Non ho alcuna pregiudiziale a rimettere in funzione l'ascensore che fu realizzato venti anni fa. Voglio evidenziare però che, proprio in ragione della sua età, si tratta di una struttura non soltanto energivora ma anche lenta e non in linea con quelli che sono i canoni attuali sia della transizione ecologica ed energetica che della mobilità sostenibile».

Le scelte finanziarie
A questo punto diventano fondamentali (e perfino strategiche) le prossime due sedute ordinarie del consiglio comunale. Sul conto consuntivo e sul bilancio di previsione. La maggioranza di centrodestra approverà entrambi i documenti. I numeri in aula danno ampie garanzie. Il vero nodo è rappresentato da quelle che saranno le indicazioni della Corte dei Conti sugli ultimi debiti fuori bilancio emersi. Parliamo di una somma di 7-8 milioni di euro, compresi gli interessi. Ma è il capitolo riservato alla questione della Monti Lepini a fare la differenza: 5 milioni di euro senza interessi. Se il Comune dovrà corrispondere metà della cifra subito (coprendo gli importi definiti nella prima sentenza e prevedendo un acconto di quelli della seconda) e poi versare la restante cifra in due successive rate (gennaio 2024 e gennaio 2025), è un discorso. Se invece verrà disposto di versare nel 2023 un importo maggiore, allora l'intera attività di programmazione della giunta dovrà essere rivista. L'assessore alle finanze Adriano Piacentini ha detto nel corso di un'articolata riflessione: «Al di fuori del contenzioso della Monti Lepini, la salute finanziaria dell'ente è certificata dal saldo positivo di cassa che al primo gennaio 2023 ammontava a circa 24 milioni di euro con circa 8 milioni di euro di cassa libera, ossia non vincolata, a testimonianza dei sacrifici effettuati dal lato delle spese, importo questo che permette di assorbire in termini di liquidità il contenzioso particolarmente importante che si è materializzato solo alla fine dell'anno 2022». Aggiungendo però: «La questione della Monti Lepini pesa e peserà nei prossimi bilanci dell'ente, oggetto di particolare attenzione da parte della Corte dei Conti che, a seguito dell'audizione, ci fornirà le necessarie indicazioni sulla sostenibilità finanziaria della spesa e dei debiti fuori bilancio. In altri termini, i sacrifici non sono terminati, nonostante una oculata gestione e il fardello dei debiti accumulati e già oggetto del piano di riequilibrio». Il bilancio detterà quindi obiettivi, tempi e modalità di applicazione del programma.

Mobilità e centro storico
Più volte nel dibattito in aula Riccardo Mastrangeli ha fatto riferimento all'Agenda dell'Unione Europea, che ha tempi già individuati: 2030 e 2035. Due cose sono evidenti. La prima: bisognerà correre nella definizione di un nuovo sistema di mobilità urbana. La seconda: senza un ascensore inclinato pienamente operativo è impossibile pensare ad una svolta. E l'impianto, vale la pena ricordarlo, è fermo da quasi due anni. Le piste ciclabili, il piano dei parcheggi, il progetto della metropolitana di superficie, il trasporto pubblico parametrato sui bus elettrici sono elementi fondamentali. Però il collegamento veloce tra centro storico e parte bassa della città è determinante nella visione di Riccardo Mastrangeli e del centrodestra. Il centrosinistra ha un'impostazione differente. Lo ha detto chiaramente Norberto Venturi: «Al centro storico si può arrivare anche in quindici minuti invece che in dieci. L'importante è arrivarci». Mentre Fabrizio Cristofari non ha risparmiato critiche a come sono state disegnati i percorsi delle piste ciclabili e il progetto della metropolitana di superficie. Domenico Marzi ha insistito su un tema: «Appare ingiustificato il raddoppio dell'impianto di risalita in una città di 44.000 abitanti che, purtroppo, in centro storico non ha significativi richiami che possano giustificare un implemento del traffico pedonale». Sulla vocazione futura del centro storico occorrerebbe prevedere un'intera sessione dedicata del consiglio comunale.

Squadre e protagonisti
Sul bilancio, come detto in precedenza, la maggioranza non avrà problemi di numeri. Anche se Riccardo Mastrangeli guarderà con attenzione ad eventuali assenze, soprattutto in fase di votazione. Intanto perché parliamo di un atto che caratterizza la linea politica dell'Amministrazione. In secondo luogo qualche malumore nel centrodestra cova sotto la cenere. L'opposizione darà battaglia, con l'obiettivo di spostare il confronto anche fuori dall'aula. Angelo Pizzutelli lo ha fatto capire in maniera chiara. Il centrosinistra è chiamato a fare squadra, anche in vista della prossima candidatura a sindaco. Le dieci firme in calce alla mozione sull'impianto di risalita sono il primo passo. Domenico Marzi resterà al suo posto di consigliere, ma non sembra avere intenzione di completare la consiliatura. Quando opterà per il passo indietro in aula entrerà Stefano Pizzutelli, leader di Frosinone in Comune che da circa due mesi ha aderito al Pd. Dopo la vittoria di Elly Schlein. La coalizione ha questo schema. Di partenza.