Le risposte sono molto nette. Sintetiche e brevi. A dimostrazione che il presidente della Provincia Luca Di Stefano ha le idee chiare. Diversi però i messaggi che invia. Neppure criptati. Nella sostanza Di Stefano dice che non c'è bisogno di formalizzare l'attribuzione delle deleghe considerando che i consiglieri hanno tutti i requisiti per affrontare i vari problemi del territorio. Un segnale rivolto soprattutto ai "fedelissimi", che sono cinque, quelli che hanno votato per lui come vicepresidente dell'Upi Lazio: Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd), Gianluca Quadrini (Forza Italia), Valentina Cambone (Polo Civico), Luigi Vacana (Provincia in Comune). Poi Luca Di Stefano sottolinea come rispettare gli accordi sia per lui un imperativo categorico e che da sempre ha un modo di lavorare inclusivo. Vuol dire che non dimentica chi lo ha sostenuto nella corsa alla presidenza, anche se l'allargamento dei confini sul piano amministrativo rimane un'opzione seria e percorribile.
Infine, il doppio dribbling degno di Leo Messi. Sul rapporto politico con Francesco De Angelis e sulle voci di possibili contatti con Fratelli d'Italia. Fin troppo evidente che in questa fase Luca Di Stefano non ha alcuna intenzione di sbilanciarsi. Anche e soprattutto in considerazione del fatto che le "variabili" non mancano. Intanto l'esito delle comunali del 14 e 15 maggio. Si vota in centri importanti come Anagni e Ferentino. Poi è in corso un dibattito a livello nazionale sul tema del ritorno all'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali. Particolare attenzione ai tempi. Se davvero nel 2024 le Province torneranno al modello precedente al 2014, allora potrebbe cambiare molto. Ora però lo schema che ha consentito a Luca Di Stefano di vincere alla Provincia (e prima ancora alle comunali di Sora) rimane quello maggiormente valido dal suo punto di vista. Vale a dire un'impostazione civica nell'ambito di coalizioni ampie e per certi versi perfino trasversali.
Allora Di Stefano, come stanno le cose sul tema delle deleghe ai consiglieri? Innanzitutto, le affiderà? E a quanti consiglieri? Conterà l'accordo iniziale oppure la votazione all'Upi Lazio? O invece intende coinvolgere tutti?
«Nella vita ho imparato che riflettere e attendere permette di conoscere gli atti e i comportamenti delle persone a cui dare fiducia. Gli impegni e gli accordi vanno sempre rispettati, anche se il mio modo di lavorare è inclusivo e volto a coinvolgere tutti».
Come valuta l'attacco dei consiglieri provinciali di Lega e Fratelli d'Italia a un suo fedelissimo come Gianluca Quadrini, peraltro capogruppo di Forza Italia?
«Non entro nel merito di un confronto politico all'interno del centrodestra. Sicuramente il ruolo del delegato ai lavori dell'aula crea suscettibilità a qualche esponente».
A dicembre si vota per il rinnovo dei consiglieri provinciali: avranno il tempo per amministrare le deleghe?
«I consiglieri provinciali hanno un ruolo che permette loro, quotidianamente, di occuparsi delle problematiche e delle loro possibili soluzioni, nell'interesse della nostra provincia. Anche senza avere un'etichetta sulla porta. Conoscendomi, sanno di avere deleghe di fiducia da parte mia. Il tempo è il loro impegno».
Sindaco di Sora, presidente della Provincia, vicepresidente dell'Upi Lazio: momento magico? Da "grande" consigliere regionale e parlamentare?
«In questa fase della mia vita politica sono già molto impegnato. Credo inoltre che sia necessario svolgere al meglio i ruoli che si ricoprono».
Che impressione le ha fatto il Governatore Francesco Rocca? Ma è vero che ci sono dei contatti tra lei e Fratelli d'Italia?
«Con il presidente della Regione Lazio abbiamo avuto modo di confrontarci su tematiche importanti per il nostro territorio. Mi ha dato l'impressione di essere una persona molto disponibile, aperta al dialogo, attenta alle necessità del territorio. In virtù del duplice ruolo che ricopro mi trovo quotidianamente a confrontarmi con tanti amministratori e rappresentanti istituzionali».
Il Pd di Francesco De Angelis è un interlocutore privilegiato?
«Non nego che abbiamo un ottimo rapporto sia dal punto di vista umano che politico ma non esistono interlocutori privilegiati. La priorità per entrambi è curare gli interessi dei cittadini della nostra provincia».
Rifiuti: la Provincia individuerà un sito da adibire a discarica? E sulla gestione delle risorse idriche quali i suoi programmi?
«Lei tocca due temi impegnativi e molto sentiti dai cittadini. Della questione rifiuti ho incaricato la vicepresidente Valentina Cambone per approfondire la conoscenza degli atti in Provincia non deliberati, aprire un confronto con tutti i sindaci e, solo tutti insieme, percorrere una strada condivisa che tuteli gli interessi dei cittadini. Sul tema delle risorse idriche, invece, abbiamo iniziato un percorso di cambiamento».