Il sindaco Riccardo Mastrangeli si sbilancia e fissa un obiettivo: dieci minuti. Il tempo massimo per raggiungere ogni zona di Frosinone con un nuovo e moderno sistema di mobilità urbana. Perché non esiste un argomento più importante in questa particolare fase.

Allora sindaco, mobilità cittadina e svolta ecologica le priorità?
«I dati sanitari riguardanti la città di Frosinone registrano numeri preoccupanti, nei report nazionali, in relazione alla diffusione di neoplasie, broncopneumopatie e malattie cardiovascolari. Le polveri sottili, le principali responsabili di queste condizioni patologiche, tendono infatti a ristagnare sul nostro territorio in ragione della particolare conformazione orografica che non ne permette la dispersione. Al fine di tutelare il primario ed imprescindibile diritto alla salute dei cittadini e tenendo conto degli obiettivi dell'agenda 2030 e 2035 dell'Unione europea, che prevedono sia l'abbandono del motore veicolare termico che un deciso contenimento della combustione delle biomasse nei camini, termocamini e stufe a pellet, in quanto principali responsabili delle emissioni inquinanti nell'aria, è necessario mettere in atto tutte quelle pratiche a favore di forme di metanizzazione più moderna e capillare, di un passaggio al riscaldamento sia domiciliare che degli uffici pubblici con sistemi a pompa di calore e pannelli solari ma soprattutto sistemi di mobilità urbana alternativi. Frosinone deve seguire l'esempio delle città più avanzate, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione della mobilità, con un passaggio deciso dal trasporto privato al trasporto pubblico anche a tutela delle fasce sociali più deboli che nel futuro avranno difficoltà economiche ad acquistare un'auto nuova con motore ecologico. Per questo motivo, stiamo progettando piste ciclabili che partano dalla parte più distale di Corso Lazio e arrivino a Madonna della Neve, per poi tornare indietro sulla Monti Lepini e ricongiungersi. Stiamo progettando inoltre un collegamento rapido con bus elettrico su corsia dedicata che parta dalla zona Stazione e raggiunga la zona Aldo Moro in meno di dieci minuti e viceversa, in sinergia con lo snodo rappresentato dell'ascensore inclinato, che porti gli utenti nella parte alta di Frosinone e viceversa sempre in massimo dieci minuti dal punto di partenza nella parte bassa. L'obiettivo fondamentale per rendere appetibile il sistema di mobilità pubblica è permettere alle persone di raggiungere qualsiasi area del nucleo urbano del capoluogo in meno di dieci minuti, comportando, come logica conseguenza, la riduzione sia del traffico veicolare privato che del trasporto pubblico che arriva in città da fuori. A questo, si unisca una politica sistematica riguardante gli spazi di sosta. Si pensi a piazza Salvo D'Acquisto ed altri parcheggi che dovranno essere caratterizzati da una versatilità di riconversione. È comprensibile che in un primo momento sarà difficile, per tutti noi, uscire dalla "comfort zone" rappresentata dall'idea di utilizzare per ogni spostamento il mezzo privato, ma tutti abbiamo il dovere di intraprendere un cambio di mentalità connesso alla transizione energetica ed ecologica che tutte le città europee in questo momento stanno adottando, ben coscienti che gli obiettivi da raggiungere entro il 2035, tra soli 12 anni, sono tanti e importanti. Ovviamente c'è grande attenzione anche alla diffusione delle colonnine di ricarica elettrica che, entro il 2024, saranno posizionate in tutta la città».

Ascensore inclinato. Pare di capire che la sua Amministrazione... raddoppia. Le linee.
«Non ho alcuna pregiudiziale a rimettere in funzione l'ascensore che fu realizzato 20 anni fa. Va evidenziato, però, che in ragione della sua età, è una struttura esageratamente non solo energivora ma anche lenta e non in linea con quelli che sono i canoni attuali sia della transizione ecologica ed energetica che della mobilità sostenibile. Guadagnare due minuti in ascesa e discesa significa rientrare nella logica che ho citato dei "dieci minuti" per raggiungere ogni parte della città che renda attraente l'uso del mezzo pubblico, e quindi l'utilizzo sia del bus elettrico su corsia preferenziale che del nuovo ascensore inclinato. Quello nuovo sarà un ascensore inclinato quindi più veloce e che consumerà enormemente di meno in quanto potrà essere dotato, tra l'altro, di un sistema di recupero dell'energia in discesa che, immagazzinata, verrà utilizzata nel momento di massimo sforzo che è quello della salita; in estrema sintesi una tecnologia nuova ed assente vent'anni fa».

Primo bilancio di previsione da sindaco. Come sta la situazione?
«Il 2023 sarà l'ultimo anno di vigenza del piano di riequilibrio finanziario per la città di Frosinone per ripianare i debiti pregressi certificati. A questo bisogna aggiungere, però, che i debiti fuori bilancio emersi in questi ultimi mesi, non contemplati nel piano economico di risanamento che abbiamo affrontato con successo e con grandi sacrifici in questi ultimi dieci anni e che dovremo comunque onorare, non ci consentiranno di utilizzare in maniera piena le energie economiche che si libereranno dall'uscita dal piano citato. Occorrerà qualche anno ancora per dare un impulso pieno all'impiego di fondi e delle spese destinate alla nostra città. Ciononostante, con le risorse disponibili, lavoreremo ed investiremo per rendere Frosinone ancora più vivibile e adeguata al tempo ed alla situazione che viviamo».

Lei ha detto di aver trovato delle resistenze anche all'interno della maggioranza su alcuni temi come l'ambiente e la mobilità. Cosa intende?
«Occorre fare delle scelte: vogliamo lasciare la situazione invariata, con tutte le criticità di salute che questa comporta, e arrivare al 2035 con Frosinone paralizzata nella mobilità dall'uscita del motore termico? O invece usare questi 12 anni per adeguare il sistema di mobilità di Frosinone e farci trovare preparati all'appuntamento del 2035? Io penso che il compito del sindaco, dell'Amministrazione Comunale, della maggioranza ed anche della minoranza, sia di lavorare per giungere a una città in linea con gli indirizzi connessi a questa scadenza, a beneficio delle generazioni che verranno dopo di noi. È molto facile riempirsi la bocca di parole come tutela della salute, transizione ecologica, mobilità sostenibile ma poi occorre dare forza ed azione a questi vocaboli per tradurli in realizzazione. Occorre anche coraggio perché i primi tempi non saranno facili. Ma qualsiasi rivoluzione non può prescindere da un radicale cambio di mentalità e di vita».

Le opposizioni la criticano perché a loro giudizio in consiglio comunale non arrivano mai delibere importanti.
«Nell'ordine del giorno del consiglio comunale viene inserito quanto prescritto dalla legge degli Enti Locali. Detto ciò, non ho mai lesinato di usare anche gli strumenti consentiti per informare la nostra città su quelle situazioni che possono essere fonte di preoccupazione, come a suo tempo feci con un consiglio comunale dedicato alla situazione dei debiti sulla strada Monti Lepini. D'altronde mi sembra che tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, stiano lavorando molto bene all'interno delle commissioni consiliari».

Quasi un anno da sindaco. Come lo giudica?
«In questo anno abbiamo lavorato ogni giorno intensamente; tanto l'impegno ed i risultati raggiunti non solo dal sindaco, ma da tutta l'Amministrazione, dai consiglieri e da tutto il personale del nostro Comune al quale va il mio più sincero apprezzamento. Stiamo gettando le basi per costruire in questi prossimi anni una città più vivibile e più sostenibile non solo sotto il profilo della salute pubblica, dell'ambiente e delle infrastrutture, ma che sia anche più moderna e funzionale nel campo dell'innovazione tecnologica, dello sport, dei servizi sociali, ed ugualmente nella cultura, privilegiando soprattutto i percorsi identitari e tradizionali: il grande successo del Carnevale Storico 2023, che ci ha proiettato in una dimensione nazionale, ne è la testimonianza più tangibile. C'è davvero tanto da fare e voglio sempre il massimo per primo da me stesso».