Mancano venti giorni al voto nei 14 Comuni della provincia di Frosinone chiamati alle urne. Ricordiamoli: Amaseno, Anagni, Aquino, Arpino, Atina, Boville Ernica, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Pico, Pignataro Interamna, Serrone, Villa Latina e Villa Santa Lucia. Un appuntamento che avrà una valenza politica importante, specialmente ad Anagni e Ferentino, gli unici due centri con oltre 15.000 abitanti. Non ci sarà un attimo di tregua però, perché inizia l'ultimo anno di consiliatura in altri 39 Comuni della Ciociaria. Alcuni pesantissimi sul piano politico.
Tra presente e futuro
Nel 2024 si voterà dunque in 39 centri. Tra i quali Cassino. Inutile sottolineare l'importanza della posta in palio, sotto ogni punto di vista. Intanto bisognerà capire se Enzo Salera avrà il sostegno di tutto il Partito Democratico o se invece assisteremo alla solita contra fratricida tra le correnti di Francesco De Angelis e Antonio Pompeo. Dodici mesi sono lunghi da passare, specialmente nel Pd. Fra le altre cose ci sarà il congresso per l'elezione del segretario regionale, dove si celebreranno le primarie. E in pole position per la segreteria c'è Daniele Leodori, già vicepresidente della Regione Lazio e attualmente consigliere. Leodori ha sostenuto Elly Schlein sin dall'inizio. Gli assetti che usciranno dal congresso regionale saranno fondamentali anche per capire quello che potrà succedere nei territori. Tornando a Cassino, il presidente dell'aula è Barbara Di Rollo, ex consigliere regionale e vicinissima a Francesco De Angelis e Sara Battisti. Un "derby" tra Salera e Di Rollo è possibile? Parafrasando Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. Da capire quali saranno le scelte del centrodestra, che non può non indicare un proprio candidato a sindaco. Anche se non sarà facile considerando l'incomunicabilità kafkiana tra i vertici di Fratelli d'Italia e della Lega in provincia di Frosinone. Ma nel 2024 si voterà pure in centri come Veroli, Isola del Liri, Paliano, Ceprano, Arce. Intanto però riflettori accesi sulle elezioni del 14 e 15 maggio prossimi. I temi non mancano. Pensiamo a Ferentino, dove il centrodestra non si presenta in coalizione, con i simboli dei partiti e con un proprio candidato sindaco. Eppure parliamo di un Comune importante e perfino strategico. Fra le altre cose il centrodestra in questo territorio ha stravinto sia alle politiche che alle regionali. Un altro segnale di rapporti complicati tra il Carroccio e Fratelli d'Italia. Questo non vuol dire che diversi esponenti di FdI, Lega e Forza Italia non concorrono: lo fanno in liste civiche, a sostegno di candidati a sindaco non di area. Nel Pd soliti percorsi divergenti tra le componenti di De Angelis (con Piergianni Fiorletta) e di Antonio Pompeo (con Alfonso Musa). Concorrono per la fascia tricolore anche Angelica Schietroma e Lorenzo Fiorini. Ad Anagni atmosfera decisamente incandescente. Daniele Natalia punta al secondo mandato e per farlo ha messo insieme una coalizione di sette liste, tre delle quali sono dei partiti del centrodestra (Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia). La concorrenza però è agguerrita. Alessandro Cardinali ci crede, Danilo Tuffi pure. E Luca Santovincenzo è determinato a lasciare il segno. Ad Anagni inoltre è impossibile prescindere da Franco Fiorito, schierato con Danilo Tuffi. Dopo la presentazione delle liste l'ex capogruppo regionale del Pdl ha scritto un post sui social. Rilevando: «La paura che ho notato fino a ieri negli occhi dei gufi appollaiati sui loro trespoli, spettatori o forse anche attori interessati di queste vicende burocratiche, mi ha caricato ancora di più». Messaggio che evidenzia come inevitabilmente ad Anagni, oltre alla sfida più importante (quella per la fascia tricolore), si giocheranno diverse partite nelle partite. Infine, anche l'esito dei duelli a Fiuggi, Arpino e Aquino saranno importanti.
La Provincia
A dicembre 2023 è previsto il voto per l'elezione dei 12 consiglieri. Questo secondo le norme della Delrio, in vigore dal 2014. Come è noto questa riforma ha trasformato le Province in enti di secondo livello, nel senso che alle urne non vanno i cittadini ma gli addetti ai lavori (sindaci e consiglieri comunali) secondo un sistema di voto ponderato. Potrebbe concretizzarsi però uno scenario diverso e nuovo: il ritorno all'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali. Il testo della legge su questo argomento è stato oggetto di analisi nelle diverse commissioni. In tanti si sono sbilanciati fissando per giugno-luglio la possibile approvazione definitiva. A quel punto le ipotesi possibili maggiormente accreditate sarebbero due: o votare soltanto per i consigli provinciali a dicembre 2023 oppure a maggio 2024 andare alle urne sia per i presidenti che per i consiglieri. Elezione diretta per il presidente, sistema probabilmente proporzionale per i consiglieri, con voto di preferenza. Quasi sicuramente senza l'opzione del voto disgiunto. Si tratta di un tema che tutti devono tenere presente. Al momento comunque si ragiona sullo schema attuale. Luca Di Stefano, presidente della Provincia, non ha ancora assegnato le deleghe ai consiglieri e non lo farà almeno fino alle comunali. Gianluca Quadrini, capogruppo di Forza Italia e fedelissimo di Di Stefano, è candidato sindaco ad Arpino. Alessandro Cardinali concorre per la fascia tricolore ad Anagni. Riccardo Ambrosetti è capolista di Fratelli d'Italia sempre ad Anagni. Tutti e tre impegnati quindi alle amministrative. Per il resto bisognerà vedere come evolveranno alcune dinamiche. All'interno del gruppo del Pd per esempio. I consiglieri sono 4: Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone, Antonella Di Pucchio, Gaetano Ranaldi. Alle elezioni per la presidenza della Provincia si sono divisi: Pittiglio e Mosticone con Di Stefano, Di Pucchio e Ranaldi con Germani. Una ricomposizione era sembrata ad un passo: l'attribuzione delle deleghe avrebbe rappresentato un passaggio politico fondamentale. Ma non c'è stata. E rimane una variabile.