Prima il question time, poi la seduta ordinaria. Con all'ordine del giorno due argomenti importanti: l'approvazione delle tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) da applicare per l'anno 2023 e la mozione presentata da dieci consiglieri di opposizione. Vale a dire quella sull'ascensore inclinato. Il Consiglio si riunirà (su disposizione del presidente dell'aula Massimiliano Tagliaferri, a seguito della conferenza dei capigruppo di ieri) il 27 aprile: alle ore 18 spazio alle interrogazioni a risposta immediata e alle interpellanze.

Poi alle 19.30 la seduta ordinaria (in seconda convocazione), con i due temi sopra citati. La prima convocazione c'è il 26 aprile alle 8.30. Una prassi consolidata ormai da anni, che consente alla maggioranza di non avere il problema del mantenimento del numero legale perché in "seconda" i numeri sono più bassi. Per la "sessione finanziaria" invece c'è tempo. Nella seduta della Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 18 aprile scorso è stata approvata la proroga del termine per l'approvazione dei bilanci di previsione dei Comuni dal 30 aprile al 31 maggio. Prima del "previsionale", però, si tratterà di dare il via libera al consuntivo.

Le strategie dell'opposizione
La contrapposizione tra la maggioranza e l'opposizione è frontale. La mozione di Domenico Marzi e degli altri 9 consiglieri si focalizza su un punto preciso: meglio procedere con la riparazione dell'impianto di risalita (ndr: fermo ormai da quasi due anni) piuttosto che andare avanti con il raddoppio della linea da effettuare grazie ai fondi del Pnrr. La prima operazione ha un costo di 136.000 euro, la seconda di 3,5 milioni di euro. Le opposizioni osservano che la somma richiesta è «irrisoria rispetto a quella ipotizzata nella richiesta di finanziamento del Pnnr, essendo peraltro ingiustificato il raddoppio dell'impianto in una città di 44.000 abitanti che, purtroppo in centro storico non ha significativi richiami».

Inoltre, con riferimento ai motivi che hanno giustificato la richiesta del finanziamento, i consiglieri di minoranza sostengono che «è evidente che la richiesta del Comune di Frosinone nulla abbia a che vedere con la rigenerazione urbana, volta a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, atteso che nella stazione di arrivo nella parte alta, ubicata in piazza Vittorio Veneto, sotto la Prefettura, e a ridosso del palazzo del Comune di Frosinone, dove, parlare di "degrado sociale" è certamente risibile. Altrettanto dicasi per la stazione di partenza, a ridosso di via Aldo Moro, che rappresenta centro nevralgico dal punto di vista commerciale».

Per la minoranza «sarebbe stato interessante richiedere un diverso finanziamento» e «ipotizzare una pista ciclabile lungo il fiume Cosa, a ridosso dell'impianto di risaluta dell'ascensore inclinato». E ancora: «per superare la selezione del progetto del Pnnr si dovrà avere la capacità di dimostrare che gli interventi finanziati portano a risultati tangibili e sufficientemente rilevanti». Su questo tema l'opposizione si è riunita l'altra sera per fare il punto della situazione. La linea è quella di tenere il punto in aula. Inoltre, il consigliere Norberto Venturi (Pd) ha detto a Ciociaria Oggi: «Non ci sono informazioni e dati dettagliati sui flussi. Mentre invece il costo delle riparazioni all'impianto, per renderlo immediatamente disponibile, mi pare assolutamente alla portata.

Inoltre è evidente che l'obiettivo prioritario è quello di ripristinare il funzionamento dell'impianto, fermo ormai da quasi due anni. Il cosiddetto "raddoppio" su cosa si fonderebbe? Su quali dati oggettivi?». Nella mozione dei dieci consiglieri di opposizione si sottolinea: «Significhiamo al sindaco, alla giunta e ai consiglieri di maggioranza che, rinunciando alla fantasiosa ipotesi del raddoppio dell'impianto di risalita, facendo ricorso ad altre forme di finanziamento per garantire l'efficienza ed il funzionamento del vecchio impianto, saremmo pronti ad avere atteggiamenti positivi nei confronti dell'approvazione del bilancio, a condizione che vengano riconosciuti i pagamenti dei debiti accertati con sentenze».

La linea della maggioranza
Il sindaco Riccardo Mastrangeli è stato chiarissimo. Ha spiegato: «Il nostro obiettivo è quello di dotare la città di un ascensore inclinato nuovo e moderno nell'ambito di una logica irrinunciabile, quella della transizione ecologica. La riparazione è un'altra cosa. Non vogliamo sostituire la linea attuale, ma realizzarne un'altra con criteri moderni. Guardiamo al futuro e cioè ad una mobilità urbana che deve necessariamente cambiare: il raddoppio dell'ascensore, la metropolitana di superficie, i parcheggi, le piste ciclabili e tutto il resto. Non esistono problemi nell'agganciare il raddoppio dell'ascensore ai fondi del Pnrr. Il finanziamento rientra nell'ambito della mobilità sostenibile».

In aula si annunciano scintille. Per quanto riguarda invece il bilancio, c'è un mese di tempo in più. Ma intanto si attendono le determinazioni della Corte dei Conti in merito agli ulteriori debiti fuori bilancio che l'Amministrazione Comunale deve onorare. La cifra oscilla tra i 6,5 e i 7 milioni di euro. Senza interessi. Nelle scorse settimane c'è stata l'audizione dell'assessore Adriano Piacentini alla Corte dei Conti. È evidente che l'Amministrazione Comunale sta ragionando su come affrontare la questione. Con particolare riferimento alle somme da corrispondere in relazione alla vicenda della Monti Lepini.

Siamo nell'ordine degli oltre 5 milioni di euro, senza interessi. La soluzione sulla quale si sta ragionando potrebbe essere la seguente: corrispondere immediatamente la metà della cifra, coprendo quindi gli importi definiti nella prima sentenza e prevedendo un acconto di quelli della seconda. Per poi versare la restante parte in due successive rate. Gennaio 2024 e gennaio 2025. È chiaro che affinché un'ipotesi del genere possa andare a dama occorrono due condizioni: raggiungere un accordo con la società e soprattutto l'autorizzazione della Corte dei Conti. Fondamentale.