Le analisi del voto in provincia di Frosinone non si fanno più da tempo e men che meno saranno effettuate dopo questa tornata amministrativa. Anche se i risultati di Anagni e Ferentino saranno sicuramente valutati con estrema attenzione dalle segreterie dei partiti. Si tratta di due situazioni diverse, ma il minimo comun denominatore è rappresentato da un quadro estremamente variabile. Oltre che trasversale.

Lo scenario
Ad Anagni i tre partiti del centrodestra sono schierati, con i rispettivi simboli, a sostegno della candidatura a sindaco di Daniele Natalia. Mentre a Ferentino la coalizione ha rinunciato ad indicare un proprio esponente. Anche se importanti rappresentanti di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia concorrono nelle liste civiche. E questo fa riflettere. Ma ancora di più fa riflettere il fatto che nessuno dei leader locali ponga il problema. In ogni caso ad Anagni i candidati a sindaco sono quattro: Daniele Natalia (7 liste), Alessandro Cardinali (6), Danilo Tuffi (5) e Luca Santovincenzo (5). Il clima che si respira è indicativo di una competizione che sarà intensa sul piano politico. Lo ha fatto capire anche Franco Fiorito con un post sui social. L'ex capogruppo regionale del Pdl poteva essere tra i candidati a sindaco, ma alla fine ha optato per il sostegno a Danilo Tuffi. Spiegando in un post: «In tantissimi mi scrivete e telefonate perché speravate in una mia candidatura a sindaco e siete rimasti delusi di non trovarla. Vi ringrazio della vostra stima e del vostro affetto. In realtà non è stata una questione di volontà, anzi mi sarei divertito come un tempo a vincere in prima persona queste elezioni». Aggiungendo che «la mancanza di un semplice documento avrebbe esposto me e tutte le liste ad un possibile ricorso che ci poteva escludere per un cavillo insignificante». Quindi l'affondo: «La paura che ho notato fino a ieri negli occhi dei gufi appollaiati sui loro trespoli, spettatori o forse anche attori interessati di queste vicende burocratiche, mi ha caricato ancora di più. Ed è per questo che sosterrò la candidatura di Danilo Tuffi, la persona più seria, onesta e coerente che abbia mai incontrato nella mia vita politica, con ancora più forza rispetto alla mia. Preparatevi: sarà un mese pieno di emozioni forti». Le emozioni non mancheranno certamente. Daniele Natalia si è tuffato nella campagna elettorale con motivazioni enormi, anche per dare un segnale all'intero centrodestra. Alessandro Cardinali da mesi si sta muovendo con la consapevolezza di chi sa che se la giocherà fino all'ultimo voto. Danilo Tuffi e Luca Santovincenzo non concederanno neppure un millimetro.

La situazione
A Ferentino la corsa alla fascia tricolore vede protagonisti Piergianni Fiorletta, Alfonso Musa, Angelica Schietroma e Lorenzo Fiorini. Manca un candidato sindaco del centrodestra. Ora, Ferentino è un Comune importante e strategico. In questo particolare momento storico il centrodestra governa sia il Paese che la Regione Lazio. E in Ciociaria ha dimostrato di essere ampiamente maggioritario. Alle politiche non c'è stata partita nei tre collegi maggioritari. I successi di Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) alla Camera Frosinone, di Nicola Ottaviani (Lega) alla Camera Cassino-Terracina e di Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato Frosinone-Latina sono stati senza storia. Inoltre, nel collegio proporzionale è arrivata l'elezione di Paolo Pulciani (Fratelli d'Italia). Sempre nel proporzionale alla Camera è stata eletta Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle). Pure alle recenti regionali il centrodestra ha prevalso nettamente in Ciociaria. Tre i consiglieri eletti, due dei quali di Fratelli d'Italia: Daniele Maura e Alessia Savo. Uno del Pd: Sara Battisti. Nonostante le oltre 15.000 preferenze Antonio Pompeo non ce l'ha fatta. Proprio il risultato delle regionali porta alle recenti scelte avvenute a Ferentino. Pompeo ha deciso di concorrere per il ruolo di consigliere (a sostegno di Alfonso Musa) anche per "mettere una bandierina". In appoggio a Piergianni Fiorletta c'è pure Pensare Democratico di Francesco De Angelis e Sara Battisti. Le spaccature nel Pd non fanno più notizia da anni in Ciociaria. Ma stavolta c'è un elemento in più: Antonio Pompeo ha ricoperto il ruolo di presidente della Provincia e dell'Upi Lazio, oltre che quello di sindaco di Ferentino. Il "guanto di sfida" è quindi totale. Lo si era capito in occasione delle provinciali, quando Francesco De Angelis aveva lasciato intendere chiaramente che si andava in questa direzione. Pure in tal caso però, esattamente come per il centrodestra, non si registrano iniziative per cercare di ricomporre la situazione.

Il dopo elezioni
Ancora una volta la "conta" vera sarà effettuata sul numero degli eletti. Considerando sia i sindaci che i consiglieri comunali. Nei centri con meno di 15.000 abitanti il profilo dei candidati è civico, ma sarà evidente chi sta con chi. Ad Anagni e Ferentino la costituzione dei gruppi consiliari sarà indicativa per tutti. Il punto politico però è un altro e va avanti ormai da tempo. I partiti faticano sempre più a recitare da protagonisti nelle dinamiche comunali. E allora i diversi leader preferiscono "potenziare" il proprio bacino elettorale di riferimento. Scendendo in campo (ma pure restando dietro le quinte) per l'elezione di sindaci e consiglieri comunali. Alle provinciali il quadro è apparso evidente. Nel Partito Democratico da una parte Francesco De Angelis, dall'altra Antonio Pompeo. Nel centrodestra da una parte la Lega di Nicola Ottaviani, dall'altra Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini.