Manca una settimana alla presentazione e all'ammissione delle candidature e si fa sempre più concreta la possibilità che a Ferentino gli elettori, alle amministrative del 14 e del 15 maggio, non troveranno sulla scheda elettorale i simboli di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Una situazione imbarazzante per il centrodestra, anzi clamorosa; uno dei rarissimi casi in Italia per quanto riguarda i Comuni di oltre 20.000 abitanti, proprio quando il centrodestra è al governo della nazione e della Regione Lazio.
La coalizione a Ferentino, dove i tre partiti principali sono commissariati (Lega - Maria Veronica Rossi, FdI - Lucio Fiordalisio, Fi - Franco Sisti), non è riuscita a presentare un proprio candidato sindaco e diversi componenti hanno preferito salire sul treno della coalizione civica "Ferentino 2030", a sostegno del candidato sindaco Fiorletta. In merito alla situazione anomala di Ferentino, naturalmente diversi cittadini evidenziano il problema sui social, anche con battute sarcastiche. Tra i vari post che è possibile scorgere su Facebook, uno recita «Cercasi centrodestra a Ferentino» e continua «proprio quest'anno, quando con la spaccatura a sinistra si poteva avere qualche possibilità. Tutto ciò fa riflettere, perché segna la fine del centrodestra a livello comunale».
Per spaccatura si fa riferimento alla guerra interna al centrosinistra e alle due correnti del Pd a cui fanno riferimento da una parte Pompeo (Base riformista) e dall'altra Fiorletta (Pensare democratico) in contrasto fra esse. Pompeo, come è noto, appoggia il candidato sindaco Alfonso Musa (centrosinistra), mentre Fiorletta è il candidato (dopo la vittoria alle primarie) dell'alleanza tutta civica Ferentino 2030, che ha dalla sua una decina di liste concentrate alla fine in sei liste, laddove sono confluiti vari ex amministratori degli ultimi governi Pompeo.
Fra i tanti c'è l'ex vicesindaco Vittori che ha dichiarato guerra al suo ex primo cittadino, dal momento in cui venne privato da Pompeo dell'incarico di vicesindaco. Di conseguenza, dopo pochi giorni, Vittori rassegnò le dimissioni da assessore (servizi sociali), evidentemente segnandosela. Più tranquilla la situazione in casa degli altri due aspiranti: Lorenzo Fiorini (Psi) e Angelica Schietroma (Fare Futuro).