«Ero e resto fiducioso. Perché i sacrifici fatti negli ultimi dieci anni sono stati fondamentali per la messa in sicurezza dei conti del Comune di Frosinone». Di più l'assessore al bilancio Adriano Piacentini non dice. Ieri l'audizione presso la sezione enti locali della Corte dei Conti. Impossibile conoscere i contenuti del confronto. Ma è evidente che fra i temi all'ordine del giorno ce ne sono stati almeno due: l'uscita dal Piano di rientro (decennale) dal deficit di 50 milioni di euro e i debiti fuori bilancio derivanti dalle sentenze di alcuni contenziosi nei quali il Comune è risultato soccombente. Temi sui quali è aperto il dibattito politico cittadino. Inoltre, tra la fine di aprile e l'inizio di maggio il consiglio comunale verrà convocato in seduta ordinaria per discutere non soltanto del bilancio di previsione ma anche del conto consuntivo. Passaggi fondamentali.
Ma i debiti fuori bilancio conseguenza dei contenziosi a quanto ammontano? Nei giorni scorsi si è parlato di circa 7 milioni di euro. In ogni modo la Corte dei Conti ha voluto approfondire il tema, chiedendo chiarimenti sul piano contabile e tecnico. Bisognerà capire pure come e in quali tempi il Comune dovrà pagare queste somme. Se tutto subito oppure rateizzando. Naturalmente sarà fondamentale il giudizio della Corte dei Conti, che sta analizzando le relazioni. La domanda è semplice: l'ennesima tegola sui debiti fuori bilancio quali effetti avrà sul documento contabile di previsione, che dovrebbe aggirarsi sui 52 milioni di euro? Ci saranno dei programmi che rischiano di essere procrastinati?
L'assessore Adriano Piacentini mostra ottimismo. Come del resto il sindaco Riccardo Mastrangeli che nei dieci anni di Amministrazione Ottaviani è stato assessore alle finanze. Rileva Mastrangeli: «Sono fiducioso. Nei ultimi dieci anni è stato effettuato un lavoro enorme, fatto di sacrifici e di programmazione. Possiamo affermare con orgoglio che Frosinone è l'unico Comune capoluogo a portare a termine un Piano di riequilibrio di tale portata. Dal punto di vista economico e finanziario l'ente è nelle condizioni adesso di camminare sulle proprie gambe. Ripeto: il lavoro degli ultimi dieci anni ci consente di guardare al futuro con ottimismo».
L'uscita dal Piano di rientro determinerebbe il ritorno all'attività ordinaria. Senza il macigno di 5 milioni di euro annui da destinare al risanamento. Ecco perché la decisione finale sul pagamento degli ultimi debiti fuori bilancio sarà fondamentale. A questo punto bisognerà vedere come verrà articolato il documento contabile. D'altronde l'assessore Adriano Piacentini aveva detto nei giorni scorsi: «In questi dieci anni sono state risanate situazioni rimaste in sospeso per lungo tempo che gravavano pesantemente sulle casse comunali. Costituiscono un problema non da poco, però, le criticità derivanti dai pagamenti dovuti a seguito di sentenze esecutive inerenti a vicende datate oltre 10, 15 anni fa. I consiglieri di minoranza sono a conoscenza di queste criticità riguardanti il bilancio, su cui impattano contenziosi come quello dell'ex Monti Lepini o il "contenzioso" con professionisti che hanno fatto richiesta di ingenti onorari, senza dimenticare il rincaro dei prezzi delle materie prime, un tema ben noto agli uffici del settore lavori pubblici».