Passo avanti importante nella complicata partita delle deleghe da attribuire ai consiglieri provinciali. Alla Lega potrebbe essere assegnata una delega di fascia "A": con ogni probabilità l'edilizia scolastica ad Andrea Amata. In questo modo si riuscirebbe a sbloccare la situazione? Probabilmente sì. Anche se sembrano tutti consapevoli che lo scenario è più da tregua armata che da pace effettiva.

I confronti
Il presidente Luca Di Stefano ha iniziato la fase delle consultazioni con i singoli consiglieri provinciali. Per capire quali sono gli spazi di manovra e di agibilità politica. Nei prossimi giorni questa fase proseguirà e c'è attesa soprattutto per il faccia a faccia tra Di Stefano e Antonella Di Pucchio. Perché da quel passaggio si capirà se si potrà proseguire con uno schema "a dieci". Sembra ormai certo che dall'assegnazione delle deleghe resteranno fuori due consiglieri impegnati alle comunali di Anagni. Vale a dire Alessandro Cardinali del Gruppo Misto (concorrerà come sindaco nella città dei Papi) e Riccardo Ambrosetti di Fratelli d'Italia. Siccome il ruolo di consigliere provinciale "deriva" da quello comunale, l'intenzione di Di Stefano sembra essere quella di attendere l'esito delle amministrative e poi avviare la seconda fase. Per arrivare "a quota dodici". Tutti dentro cioè.

L'ipotesi
Si parte dai 4 che hanno sostenuto Luca Di Stefano nella corsa alla presidenza della Provincia. Per il capogruppo del Pd Enrico Pittiglio si profilano le deleghe alla viabilità e ai lavori pubblici. Mentre per l'altro esponente Dem Alessandro Mosticone potrebbero esserci la pianificazione territoriale e i servizi di trasporto. Valentina Cambone (Polo Civico), già vicepresidente, avrà sicuramente la delega all'ambiente. Mentre Gianluca Quadrini (Forza Italia), che coordina i lavori dell'aula consiliare, dovrebbe occuparsi dei rapporti con gli altri enti. Dicevamo del Carroccio. Il punto di partenza è la bozza di accordo programmatico raggiunto subito dopo le elezioni da Luca Di Stefano e Riccardo Mastrangeli, suo avversario per la presidenza. Ad Andrea Amata dovrebbe andare l'edilizia scolastica, a Giuseppe Alessandro Pizzuti lo sport. Luigi Vacana (Provincia in Comune) continuerà a gestire le deleghe alla cultura. Poi c'è Stefania Furtivo (Fratelli d'Italia): potrebbe occuparsi delle pari opportunità. C'è quindi il tema riguardante gli altri due consiglieri provinciali del Pd: Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi. Entrambi a dicembre hanno sostenuto la candidatura di Luigi Germani. Va ricordato che Di Pucchio è una fedelissima di Antonio Pompeo, mentre Ranaldi ha un asse di ferro con il sindaco di Cassino Enzo Salera. La novità è rappresentata dall'iniziativa di Enrico Pittiglio, che punta ad una ricomposizione effettiva e sostanziale del gruppo. L'attribuzione delle deleghe rappresenterebbe una svolta. L'opzione potrebbe essere quella della pubblica istruzione ad Antonella Di Pucchio e gli affari generali a Gaetano Ranaldi. In ogni caso il confronto tra Luca Di Stefano e Antonella Di Pucchio sarà fondamentale. Allo stesso modo bisognerà vedere le dinamiche interne al Pd. Ma il barometro della politica indica... schiarite all'orizzonte.

Le prospettive
Una volta chiusa la partita delle deleghe, se ne potrebbe aprire un'altra. Molto dipende dall'iter dei disegni di legge parlamentari per ripristinare il sistema dell'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali. Un tema sul quale potrebbe esserci una forte accelerazione viste le possibili convergenze tra Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Partito Democratico. È anche per questo che non mancano ricostruzioni e retroscena: tutte ipotesi, ma comunque indicative in un momento come quello attuale. A cominciare dal profilo politico di Luca Di Stefano, il quale sia alle comunali di Sora che alle provinciali ha scelto una dimensione civica. Pur con il sostegno del Pd. Ma è fin troppo evidente che come presidente della Provincia Di Stefano dovrà interloquire con la Regione, ora governata dal centrodestra. Secondo alcune indiscrezioni, però, ci sarebbero stati dei contatti tra il presidente della Provincia e Fratelli d'Italia, partito di maggioranza relativa in Italia e nel Lazio. La domanda che circola (naturalmente a bassa voce) è la seguente: nell'eventualità di un ritorno all'elezione diretta, FdI potrebbe provare a convincere Di Stefano a candidarsi? E se lo facesse anche Francesco De Angelis relativamente al Pd? C'è pure un'altra clamorosa indiscrezione che filtra: l'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo potrebbe essere tentato da una candidatura nell'ambito dell'elezione diretta. Il quadro politico provinciale vede ormai da tempo delle divisioni sia nel centrodestra che nel Partito Democratico. Nessuno si meraviglierebbe quindi qualora ci fossero delle coalizioni ad assetto variabile.