Luca Di Stefano potrebbe chiudere la partita delle deleghe da attribuire ai consiglieri tra mercoledì e giovedì. Il presidente della Provincia ha intenzione di effettuare alcuni faccia a faccia, ma l'idea è quella di procedere coinvolgendo 8 dei 12 esponenti. Lasciando fuori Alessandro Cardinali (Gruppo Misto) e Riccardo Ambrosetti (Fratelli d'Italia), entrambi impegnati alle comunali di Anagni. Il primo addirittura come candidato sindaco. Come è noto la carica di consigliere provinciale deriva da quella comunale. Dunque si tratta di una questione di carattere soprattutto tecnico. Non dovrebbero essere assegnate deleghe ai consiglieri Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi (Pd), perlomeno non in questa fase. Entrambi hanno sostenuto Luigi Germani nella corsa alla presidenza, mentre invece Enrico Pittiglio e Alessandro Mosticone sono stati schierati sin da subito con Di Stefano.

Però il condizionale è d'obbligo, considerando il vertice di qualche giorno fa dell'intero gruppo Dem, alla presenza del segretario provinciale Luca Fantini. Può anche darsi che ci saranno due "step" per l'attribuzione delle deleghe. Uno immediato (a otto) e uno intermedio (a dodici). Restano da sciogliere però alcuni nodi. Il primo riguarda il peso delle deleghe. Le più ambite (quelle di fascia "A") sono lavori pubblici, edilizia scolastica e viabilità, ambiente e cultura. La Lega ha fatto presente di rivendicarne una di queste quattro. Mentre per il Carroccio si erano ipotizzate l'urbanistica e lo sport. Vedremo se sarà individuato un "punto di caduta" oppure no. Quindi c'è l'aspetto più squisitamente politico.

Esiste il nucleo dei cosiddetti fedelissimi del presidente, quelli che cioè sono stati schierati con lui dall'inizio: Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd), Gianluca Quadrini (Forza Italia) e Valentina Cambone (Polo Civico).
Quindi la bozza di accordo programmatico con la Lega, dopo l'incontro tra Luca Di Stefano e Riccardo Mastrangeli, candidato anche lui alla presidenza della Provincia. I consiglieri del Carroccio sono Andrea Amata e Giuseppe Alessandro Pizzuti. Infine, l'apertura a Luigi Vacana (Provincia in Comune) e Stefania Furtivo (Fratelli d'Italia). In questo modo Luca Di Stefano allargherebbe i confini di una coalizione "laboratorio". In attesa di poter arrivare addirittura ad uno schema "a dodici".

Bisognerà capire però le strategie dei diretti interessati. Nel Pd Pensare Democratico di De Angelis ha creduto nell'ipotesi Di Stefano da sempre, mentre Base Riformista di Antonio Pompeo era posizionata su Germani. Ci sarà davvero la volontà di convergere? Nel centrodestra la Lega ha dato subito la disponibilità ad un'alleanza sui temi e sui programmi. Mentre Fratelli d'Italia ha fatto campagna elettorale per Germani. Per tutti questi motivi Luca Di Stefano ha un solo modo per tenere tutti dentro: calibrare il peso delle deleghe.