Alessia Savo in piena corsa per la presidenza della commissione sanità. Si tratta della carica consiliare più ambita, considerando che la delega assessorile non è stata attribuita, dal momento che il Governatore Francesco Rocca ha trattenuto "ad interim"la delega. Una casella alla quale aveva pensato anche la Lega, per Angelo Tripodi. Ma Fratelli d'Italia non cede: 7 presidenze su 11 e tutte di fascia "A". Compresa la sanità. Ha scritto il quotidiano La Repubblica nell'edizione di ieri: «Se la scelta (ndr: il tema è la presidenza della commissione sanità) dovesse ricadere su Savo sarebbe anche un modo per Fratelli d'Italia di dare rappresentanza a Frosinone, rimasta senza assessori del partito di Meloni». L'altro nome che circola è quello di Laura Corrotti, che però alla fine potrebbe guidare la commissione urbanistica. L'intesa doveva essere chiusa venerdì, ma con ogni probabilità se ne riparlerà per la metà della settimana.

La situazione
Dunque Fratelli d'Italia non ha intenzione di modificare lo schema applicato per la composizione della giunta. Schema che si basa sul numero dei consiglieri espressi da ciascuna forza politica della maggioranza. Ricordiamolo: 22 esponenti per FdI, 3 per la Lega, 3 per Forza Italia, 1 per l'Udc, 1 per la Lista Rocca. Il che porta a questo assetto: 7 presidenze di commissione al partito di Giorgia Meloni, 1 ciascuno a Carroccio, "azzurri", Unione di Centro e civica del presidente. Altre quattro presidenze delle commissioni spettano all'opposizione, a cominciare da quelle di controllo e vigilanza. Dicevamo di Alessia Savo. Il ragionamento va inquadrato pure nel contesto che riguarda i 6 assessori di Fratelli d'Italia nominati da Rocca: 4 di Roma, 1 di Latina, 1 di Rieti. Mentre Viterbo ha indicato il capogruppo del partito: Daniele Sabatini. I consiglieri di maggioranza della provincia di Frosinone sono due, entrambi di FdI: oltre ad Alessia Savo c'è Daniele Maura. Indicato come vicecapogruppo. Per lui si profila una vicepresidenza di commissione. Dicevamo della mancata rappresentanza in giunta per FdI della provincia di Frosinone. Si è molto parlato del fatto che alla fine sarebbe stata decisiva la percentuale ottenuta da FdI nelle varie circoscrizioni: 38,91% in quella di Viterbo, 34,20% in quella di Roma, 32,56% in quella di Latina, 32,18% in quella di Rieti, 28,23% in quella di Frosinone. Per una media regionale del 33,63%. Il risultato più alto nella Tuscia, che non ha espresso però assessori, ma il capogruppo. C'è chi ha fatto notare che le analisi sulle percentuali dei partiti dovrebbero tenere conto anche di altri fattori: per esempio i voti assoluti, che hanno molto a che vedere con il numero degli abitanti. Ma pure i risultati degli altri partiti in quel territorio. C'è perfino chi ha consigliato di andare a spulciare i risultati dei capoluoghi di provincia. Eccoli: Fratelli d'Italia ha ottenuto il 41,09% a Viterbo, il 33,09% a Roma, il 32,25% a Latina, il 29,91% a Frosinone, il 24,95% a Rieti. In corsa per la Ciociaria, fino all'ultimo, c'è stato l'assessore comunale del capoluogo Fabio Tagliaferri, che però non era stato indicato dalla federazione provinciale. Pure questo elemento ha pesato.
Per quanto concerne le altre presidenze di commissione, Angelo Tripodi (Lega) a questo punto potrebbe andare al lavoro. Per il bilancio in pole Marco Bertucci (FdI), per lo sviluppo economico Enrico Tiero (FdI), per i lavori pubblici Cosmo Mitrano (Forza Italia). 

Giunta e ufficio di presidenza
La partita della giunta è finita in questo modo: 6 assessorati (e vicepresidenza) a Fratelli d'Italia, 2 alla Lega, 2 a Forza Italia. Antonio Aurigemma (Fratelli d'Italia) è stato eletto presidente del consiglio regionale.
Vicepresidenti Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega) e Daniele Leodori (Pd). Per quanto riguarda infine i tre segretari d'aula, sono stati eletti Micol Grasselli (FdI) e Fabio Capolei (Forza Italia) per la coalizione di centrodestra che ha sostenuto Francesco Rocca. Mentre per le minoranze Valerio Novelli (Movimento Cinque Stelle). Le presidenze delle commissioni andranno a completare il quadro sull'onda lunga dello schema già applicato.

L'assetto del Pd nel Lazio
Il Partito Democratico è alle prese con le strategie in vista del congresso regionale. Ha spiegato La Repubblica: «Dopo la tragica scomparsa del segretario Bruno Astorre, consiglieri e parlamentari si riuniscono in assemblea per la nuova organizzazione interna del Pd Lazio. Martedì al Nazareno verrà eletto, a meno di colpi di scena, un comitato di reggenti composto dall'attuale presidente dei dem laziali Augusto Gregori, coadiuvato dai vicepresidenti Enzo Foschi e Sara Battisti, più il capogruppo Pd in Regione Mario Ciarla e il coordinatore della segreteria Andrea Ferro. Un ponte verso la successione di Astorre». Quindi bisognerà affrontare la fase congressuale vera e propria. Sono previste le primarie. Il grande favorito sembra essere Daniele Leodori, ex vicepresidente e consigliere della Regione Lazio. Leodori fa parte della corrente AreaDem di Dario Franceschini e ha quindi sostenuto Elly Schlein nella corsa alla segreteria nazionale del partito. Inoltre potrebbe aggregare anche in modo trasversale. Per esempio c'è chi è disposto a scommettere che Rodolfo Lena ed Enrico Panunzi (alle primarie hanno sostenuto Stefano Bonaccini) possano appoggiare Leodori. Per la segreteria regionale circola altresì il nome di Marta Bonafoni, ma non si può escludere che alla fine si schieri con Leodori. Con ogni probabilità la partita della segreteria regionale del Pd si snoderà parallelamente al congresso per la guida della federazione di Roma. Il favorito potrebbe essere Enzo Foschi, vicinissimo a Nicola Zingaretti. Anche l'ex Governatore era schierato con la Schlein. In ogni caso una vittoria di Daniele Leodori al congresso regionale potrebbe imprimere un cambio di rotta nella linea del partito nel Lazio. Intanto sono iniziate le grandi manovre.