Le deleghe, e poi specialmente quelle di fascia "A", spettano a quei consiglieri che hanno espressamente sostenuto l'elezione di Luca Di Steano dalla prima ora. Le intese programmatiche sono ben altra cosa e non danno diritto ad accampare alcune rivendicazione su incarichi che saranno assegnati dal presidente della Provincia.
Gianluca Quadrini, presidente del Consiglio provinciale, ha le idee chiare su quelli che dovranno essere gli assetti all'interno dell'assemblea di palazzo Jacobucci e manda un messaggio esplicito, senza troppi giri di parole, alla Lega che, nelle scorse ore, aveva chiesto un riconoscimento importante a Di Stefano.

«Luca Di Stefano - argomenta Quadrini - è stato eletto presidente della Provincia di Frosinone con il sostegno del sottoscritto, del vicepresidente Valentina Cambone e dei consiglieri Alessandro Mosticone ed Enrico Pittiglio. È questo il perimetro di governo dal quale non si può prescindere, che da tre mesi sta affrontando le tante questioni sul campo, i diversi problemi che si presentano, le criticità quotidiane di un ente e di un territorio molto complicati. Un lavoro portato avanti con entusiasmo e passione, avendo come riferimento unicamente i cittadini. Quando si ricoprono determinati ruoli come il consigliere provinciale, non occorrono le deleghe per impegnarsi, serve concretezza e costanza, fatica e presenza sul campo ogni giorno»

Una risposta perentoria del presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini alle richieste che arrivano dal gruppo della Lega: «È di tutta chiarezza il principio per il quale chi non ha sostenuto l'attuale presidente, ma ne ha votato un altro, non può pretendere deleghe di serie A. Quelle spettano a chi ha voluto Di Stefano alla guida della Provincia di Frosinone. La politica ha delle regole ben precise e mi stupisco che si possa pensare il contrario».

«Detto questo – prosegue Quadrini – con il gruppo della Lega il presidente Di Stefano ha avviato una interlocuzione per un'intesa programmatica che è ben altra cosa. E questa intesa Di Stefano, da persona seria, la rispetterà. Ma l'intesa non può essere la scusa per chiedere qualcosa che è "contro natura" per usare un termine forte. Ripeto: esiste un perimetro di governo dell'ente ben chiaro, un nucleo originario che è legittimato sul campo. Ben vengano le intese e gli allargamenti, ma sempre tenendo fermo il principio che governa chi ha vinto. Alla Lega sono state offerte deleghe importanti, penso per esempio all'urbanistica anche per costruire una filiera fruttuosa con la Regione. Le intese vanno rispettate da ambo le parti, altrimenti utilizzarle per richiedere sempre di più depotenzia l'accordo stesso e lo riduce ad un mero mercato delle poltrone. E questo noi non lo vogliamo».

Conclude Quadrini: «Nei prossimi giorni, è in agenda da parte del presidente Di Stefano un incontro con tutti i consiglieri per un confronto sulle linee programmatiche, a dimostrazione ancora una volta che sul progetto di sviluppo di questa provincia e sul governo dell'ente non ci sono né chiusure, né sbarramenti, ma c'è una linea di dialogo aperta, pronta a recepire proposte, progetti, idee, sempre nel rispetto però del risultato elettorale del 18 dicembre scorso».