Lega sempre più lontana da un accordo programmatico all'Amministrazione Provinciale. Intanto però, nonostante ogni giorno l'annuncio dell'attribuzione delle deleghe ai consiglieri venga dato per imminente, nulla si muove. E sono passati tre mesi dall'elezione di Luca Di Stefano a presidente. Inoltre ne mancano nove (di mesi) al rinnovo dei dodici consiglieri provinciali. Il tempo passa quindi.
Gli esponenti del Carroccio (Andrea Amata e Giuseppe Alessandro Pizzuti) hanno detto chiaramente a Di Stefano che si aspettano deleghe di fascia "A". Si è parlato, per esempio, di edilizia scolastica e cultura. Sul tavolo ci sono urbanistica e sport. Distanza politica enorme: su queste basi l'intesa non si chiude.

Inoltre nel Carroccio c'è malumore per la mancata risposta alla richiesta di convocazione urgente di una seduta aperta del consiglio provinciale. Sul tema dei rifiuti, relativamente all'aumento della tariffa che i Comuni pagano per conferire l'immondizia all'impianto Tmb della Saf a Colfelice. Una situazione che inevitabilmente avrà effetti sulle bollette che pagano cittadini, famiglie e imprese. Nel documento i due consiglieri provinciali della Lega hanno scritto: «Di fronte a questa situazione, però, nell'immediato il territorio non può rimanere in silenzio.

Invitiamo il presidente della provincia di Frosinone che rappresenta tutti e 91 i Comuni, a convocare un consiglio provinciale aperto, nel quale si discuta del ciclo rifiuti, dell'individuazione della nuova discarica visto che al momento siamo scoperti, e di tutte le altre questioni relative all'argomento, anche l'Egato, finanziato dalla Tari, quella tassa che pagano i cittadini, che è il risultato dei costi di gestione per lo smaltimento e nella quale rientra anche l'aumento deciso dalla Regione. Una questione di assoluta urgenza, che va affrontata subito. Il consiglio, con i caratteri d'urgenza, andrebbe convocato per la settimana prossima. La Provincia, ente d'area vasta, porti di fronte alla Regione Lazio l'istanza che arriva dai nostri cittadini: essere tutelati, avere gli stessi diritti degli altri, pagare un servizio il giusto».

Si tratta di un tema complesso e articolato. L'aumento della tariffa è legato alla crescita dei costi di smaltimento: da novembre 2022 i rifiuti della provincia di Frosinone prendono la direzione dei termovalorizzatori della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Questo perché da ormai due anni in Ciociaria non c'è più una discarica di servizio. Un elemento che pesa come un macigno sull'intero sistema di gestione dei rifiuti. Fra l'altro la Provincia ha un ruolo per nulla secondario nell'individuazione di un sito idoneo. L'ipotesi di accordo programmatico era emersa dopo un incontro tra Luca Di Stefano, Riccardo Mastrangeli e Francesco De Angelis. Con Nicola Ottaviani in collegamento telefonico. Ma adesso appare (quasi) tramontata.