Alla vigilia delle elezioni primarie di coalizione a Ferentino, in programma oggi, dalle 9 alle 20, è scoppiata una clamorosa polemica tra il Pd cittadino e la coalizione promotrice "Ferentino 2030". Il Pd (area Pompeo) le considera "primarie non-primarie" e ricorda alla cittadinanza che "Le vere elezioni amministrative si svolgeranno il 14 maggio e non domenica (oggi, ndr)". Probabilmente vengono considerate primarie solo di facciata.
«Esse evidenziano, così come organizzate, profondi limiti e suscitano perplessità – rincara il Pd – Confuse sono le procedure d'iscrizione e non precisati i tempi per le candidature. Tutto questo accadeva all'indomani delle elezioni regionali, giorni intensi nei quali il Pd apriva le sue porte per sostenere la candidatura del suo ex primo cittadino Antonio Pompeo, che riportava un quorum di consensi senza precedenti col simbolo Pd. Il Pd di Ferentino ribadisce il più totale sconcerto nel constatare come persone iscritte al partito abbiano "varcato il fosso", pur di garantirsi una poltrona. E auspica che gli organi di partito provinciali e nazionali valutino con attenzione la problematica, della quale saranno al più presto investiti». Tra l'altro il partito esalta la scelta del suo candidato sindaco: «Un candidato nuovo. L'avvocato Alfonso Musa, non certo un nome scelto in camere segrete o pensato da qualcuno che manovra i fili, ma al quale corrisponde una personalità di giusto profilo per la città di Ferentino».
Dura la replica di "Ferentino 2030": «Fa sorridere la critica del circolo Pd di Ferentino verso le primarie 2023. Siamo l'unica coalizione che si è organizzata condividendo tutto con il coinvolgimento attivo dei cittadini, dal programma alla scelta del candidato sindaco. Proprio questa enorme spinta popolare sta creando entusiasmo. Tanti giovani si avvicinano, donne e uomini percepiscono "Ferentino 2030" come la squadra che può costruire il futuro della città. Il Pd invece di criticare dovrebbe porsi il problema del perché tante cittadine e cittadini hanno deciso di organizzarsi al di fuori del partito, che vive una situazione di isolamento senza precedenti, chiuso in se stesso ed arroccato nel palazzo. Fanno ridere le considerazioni del Pd sul metodo delle primarie. Ne rivendica la paternità, ma non ha avuto il coraggio di organizzarle, forse perché teme il confronto e la partecipazione».