Il punto è che rispetto al 18 dicembre 2022 (giorno dell'elezione a presidente della Provincia di Luca Di Stefano) è cambiato il mondo a livello politico. Soprattutto locale. La vittoria del centrodestra alle regionali, per quanto annunciata, rende inevitabile una profonda riflessione. Anche e soprattutto tra gli amministratori. Per un motivo perfino banale ma quantomai vero: sia alle comunali che nelle votazioni degli enti intermedi a fare la differenza sono spesso le liste civiche. La forza di attrazione della Regione è come la gravità: una legge della fisica della politica. In teoria la Provincia poteva diventare una sorta di "laboratorio", con una maggioranza composta contemporaneamente da una parte del Pd, Lega e Forza Italia. Oltre al Polo Civico. Poi però bisognerà fare i conti con quanto successo il 13 febbraio scorso.
La vittoria di Francesco Rocca alla Regione Lazio ha spezzato un'egemonia del centrosinistra durata dieci anni. Dicevamo degli enti intermedi. In estate si vota per la presidenza della Saf. Il presidente Lucio Migliorelli punta al bis. E il centrodestra? Il problema è quello di sempre: la profonda divisione che c'è in questo territorio tra Fratelli d'Italia e Lega. Quando a votare sono i sindaci (Egato) e amministratori (Provincia) il centrodestra fatica a toccare palla. Anche se in questo particolare momento anche il Pd deve fare i conti con una spaccatura forte, che, al contrario delle volte precedenti, non sembra ricomponibile.
Luca Di Stefano probabilmente non ha fretta di chiudere la partita delle deleghe ai consiglieri perché vuole capire bene quali potrebbero essere gli scenari politici nel breve e nel medio periodo. In queste settimane sono rimbalzate voci di un possibile contatto tra Luca Di Stefano e Fratelli d'Italia. Ma l'indiscrezione non ha trovato alcun tipo di conferma.
All'orizzonte ci sono poi le elezioni amministrative in quattordici Comuni della provincia di Frosinone, tra i quali Anagni, Ferentino e Fiuggi. Quasi sicuramente ci saranno delle coalizioni non soltanto civiche ma pure trasversali. Inoltre a dicembre 2023 si torna a votare alla Provincia, stavolta per l'elezione dei 12 consiglieri. A quell'appuntamento mancano nove mesi. C'è nervosismo tra i consiglieri, perché continua a slittare l'attribuzione delle deleghe.
In questa situazione presto dovranno essere assunte decisioni su temi importanti, delicati e divisivi. A cominciare dai rifiuti. Gianluca Quadrini, capogruppo provinciale di Forza Italia e consigliere delegato alla presidenza dell'aula, ha rilevato: «L'aumento della tariffa di conferimento presso la Saf è solo uno degli aspetti legati al tema del ciclo dei rifiuti. Un tema attuale ma non l'unico. La Provincia di Frosinone del presidente Di Stefano vuole lavorare per un ciclo funzionale ed economicamente sostenibile. Stiamo valutando quali sono le misure più idonee da adottare.
Lo stiamo facendo non sotto i riflettori perché non ci interessa la polemica fine a sé stessa, ma cercando di trovare le soluzioni migliori. La determina regionale che fa lievitare il costo della tariffa è a noi ben nota. Potevamo farne argomento di disputa politica, ma non ci sembra la strada migliore. Si è appena insediata una nuova giunta regionale e un nuovo presidente. Interloquiremo con loro, ci siederemo insieme allo stesso tavolo, con la Saf naturalmente, e sicuramente uscirà la soluzione. Si possono anche convocare consigli provinciali, si può discutere quanto si vuole, ma poi occorre trovare le risposte e le prospettive future, che hanno bisogno di interlocuzioni insieme politiche e tecniche, altrimenti rimane mero esercizio dialettico. Il presidente Rocca è stato chiarissimo fin dal suo discorso d'insediamento: vuole un ciclo virtuoso in ogni territorio, che deve avere autonomia e rispetto, basta per esempio con la Ciociaria pattumiera di Roma come in questi anni.
Faremo dunque un lavoro sinergico, per abbassare i costi, per garantire la tutela ambientale e dei cittadini, per avere un sistema di smaltimento perfetto e funzionale. Risolvere i problemi è ben altro che fare solo da cassa di risonanza degli stessi». Nei giorni scorsi i consiglieri della Lega Andrea Amata e Giuseppe Pizzuti avevano chiesto la convocazione di un consiglio provinciale aperto per affrontare i temi legati alla tariffa e alle bollette ma anche alla mancanza di una discarica. Quella di Quadrini è una risposta politica. Il che vuol dire che le distanze sono incolmabili. Tra alleati.