Un consiglio provinciale aperto per affrontare il tema dell'aumento della tariffa dei rifiuti. A chiederlo sono i consiglieri della Lega Andrea Amata e Giuseppe Pizzuti. Il tema è di straordinaria attualità. La Direzione del ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, con una determinazione dello scorso 24 febbraio, ha comunicato che la tariffa che i Comuni della provincia di Frosinone dovranno pagare per conferire l'immondizia presso l'impianto Tmb della Società Ambiente Frosinone di Colfelice, passa da 138,68 a 161,47 euro a tonnellata: in sostanza un +16,43%. Inoltre l'aumento è retroattivo perché la tariffa di accesso verrà rivalutata con decorrenza 1° gennaio 2020, «al netto dell'ecotassa, del benefit ambientale e dell'Iva (se e in quanto dovuti)».

Carroccio all'attacco
Andrea Amata e Giuseppe Pizzuti, consiglieri provinciali della Lega, rilevano: «Ha ragione l'onorevole Ottaviani: la stangata sui rifiuti che si sta per abbattere sulle famiglie e sui cittadini della provincia di Frosinone è l'ultimo regalo di Pd, Movimento 5 Stelle e Amministrazione Zingaretti». Aggiungono: «Un documento, come ha ben osservato Ottaviani, chissà per quanto tempo nascosto nei cassetti, in attesa che passassero le elezioni e potesse essere ufficializzato. Peccato però che si sono fatti i conti male e a vincere, anche e soprattutto per questo modo di fare, è stato il centrodestra. Siamo sicuri che il presidente Rocca saprà rimettere le cose a posto, soprattutto tutelando le province, quella di Frosinone in particolare, che in questi anni sul tema rifiuti è stata letteralmente martoriata.

Di fronte a questa situazione, però, nell'immediato il territorio non può rimanere in silenzio. Invitiamo il presidente della provincia di Frosinone che rappresenta tutti e 91 i Comuni, a convocare un consiglio provinciale aperto, nel quale si discuta del ciclo rifiuti, dell'individuazione della nuova discarica visto che al momento siamo scoperti, e di tutte le altre questioni relative all'argomento, anche l'Egato, finanziato dalla Tari, quella tassa che pagano i cittadini, che è il risultato dei costi di gestione per lo smaltimento e nella quale rientra anche l'aumento deciso dalla Regione». Sottolineano: «Una questione di assoluta urgenza, che va affrontata subito. Il consiglio, con i caratteri d'urgenza, andrebbe convocato per la settimana prossima. La Provincia, ente d'area vasta, porti di fronte alla Regione Lazio l'istanza che arriva dai nostri cittadini: essere tutelati, avere gli stessi diritti degli altri, pagare un servizio il giusto. Ci auguriamo che il presidente Di Stefano recepisca il nostro invito».

La situazione
Era chiaro da mesi che si sarebbe arrivati a questo punto. L'aumento delle tariffe per i Comuni determinerà inevitabilmente un effetto domino. Perché, come ha scritto la stessa Regione a ottobre 2022, «a breve si dovrà affrontare un forte aumento dei costi di gestione per garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti, che inevitabilmente impatterà sui propri cittadini con il conseguente aumento delle tariffe Tari». Da due anni la provincia di Frosinone non ha più una discarica di servizio e questo ha pesato, pesa e peserà moltissimo.

Sulla tariffa per i Comuni e sulle bollette per i cittadini, le famiglie e le imprese. Da novembre 2020 l'immondizia prodotta in Ciociaria viene smaltita nei termovalorizzatori della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Incidono tanto i costi di smaltimento che le spese di trasporto. L'11 novembre scorso la Saf, in una comunicazione alla Regione e alla Provincia, sottolineava tra l'altro: «Contestualmente, si invitano le Amministrazioni in indirizzo a voler valutare ogni iniziativa perequativa in grado di garantire un sollievo economico rispetto al crescente aumento dei costi che - inevitabilmente - finiranno col gravare sulla tariffa di accesso al nostro impianto, sopportata dai Comuni della provincia di Frosinone». Iniziative perequative per coprire gli extra costi dunque. Iniziativa che, per esempio, la Regione Sicilia ha preso in considerazione. Parliamo di un intervento di finanza pubblica (45 milioni di euro) per la copertura di extra costi nella fase critica di gestione dei rifiuti in diverse province.

Situazioni diverse, ma il principio è lo stesso. In ogni caso c'è poco da girarci intorno. In tutto il Lazio, e quindi anche in provincia di Frosinone, il problema da risolvere è quello dell'individuazione delle discariche. Ogni Ambito territoriale dovrebbe avere la propria, in modo da completare il ciclo dei rifiuti nel territorio di riferimento. Fino a due anni fa è stato così, poi è cambiato tutto. E ora arrivano le stangate annunciate.