Oggi in consiglio regionale Francesco Rocca illustrerà la relazione programmatica. Dopo la composizione della giunta e il debutto in aula bisognerà capire due cose. La prima: quale sarà l'assetto della governance allargata, con riferimento soprattutto alla possibile istituzione di 4 sottosegretariati. La seconda: la definizione delle commissioni e l'attribuzione delle relative presidenze, passaggio che completerà il quadro. Riflettori puntati sempre sugli equilibri.

I sottosegretariati
Nelle scorse settimane si è molto parlato della possibilità di istituire 4 sottosegretariati, sul modello della Lombardia. Con l'obiettivo di affidare alcune deleghe ad altri esponenti della maggioranza di centrodestra. Cercando altresì di smussare qualche angolo e di placare alcuni malumori. L'idea potrebbe essere quella di affidarne uno ad ogni partito: Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Udc. Ma ci sono dei problemi. Intanto è evidente che un'operazione del genere comporterebbe un aumento dei costi. In un momento in cui proprio il Governatore, in aula, ha dichiarato di essere preoccupato per possibili squilibri nei conti del Lazio. Sul piano procedurale è necessario modificare lo statuto: vuol dire doppia votazione in consiglio regionale a distanza di due mesi l'una dall'altra. Con ogni probabilità entro i prossimi trenta giorni il consiglio regionale dovrebbe approvare un bilancio di tipo tecnico. Quindi in estate (verosimilmente a luglio) un assestamento di bilancio dal profilo maggiormente politico. Ed è in quella occasione che potrebbero essere inseriti i sottosegretariati, sempre a condizione che nel frattempo ci sia stata la modifica dello statuto.

Commissioni e gruppi
La partita della giunta nel centrodestra è finita così: 6 assessorati (più la vicepresidenza) a Fratelli d'Italia, 2 alla Lega, 2 a Forza Italia. Con il partito di Giorgia Meloni che ha eletto altresì il presidente dell'aula, Antonio Aurigemma. Le sensazione è che Fratelli d'Italia (che ha 22 consiglieri) voglia ripetere più o meno lo stesso schema, rivendicando 7 presidenze di commissione. Mentre le restanti 4 in quota maggioranza verrebbero assegnate agli alleati. Una per ciascun partito: Lega (3 consiglieri), Forza Italia (3), Udc (1) e Lista Rocca (1). Il punto di partenza è questo, poi naturalmente si svilupperà il dibattito interno. Secondo alcune anticipazioni dell'Agenzia Dire, Marco Bertucci (Fratelli d'Italia) sarebbe in pole position per la presidenza della commissione bilancio. Per la sanità c'è Angelo Tripodi (Lega). Considerando che la delega assessorile alla sanità l'ha trattenuta ad interim Francesco Rocca, la presidenza di commissione assume un valore politico rilevante. Per le altre presidenze di commissione circolano i nomi di Enrico Tiero, Edy Palazzi e Alessia Savo per Fratelli d'Italia. Ma anche di Cosmo Mitrano (Forza Italia), Nazareno Neri (Udc) e Luciano Crea (Lista Rocca). Alessia Savo è uno dei due consiglieri di Fratelli d'Italia eletti in Ciociaria. Tra i 6 assessori di FdI nessuno è della provincia di Frosinone: 4 di Roma, 1 di Latina, 1 di Rieti. Fino all'ultimo è stato in corsa l'assessore comunale del capoluogo Fabio Tagliaferri. Poi l'ha spuntata Rieti, ma è apparso chiaro che la federazione provinciale del partito non ha gradito (è un eufemismo) quella che ha considerato una fuga in avanti che ha bloccato altre rivendicazioni, per esempio per uno dei due consiglieri eletti. Mentre Fabio Tagliaferri, al contrario, si aspettava il sostegno pieno visto che era un esponente del territorio. Si è molto parlato del fatto che alla fine sarebbe stata decisiva la percentuale ottenuta da FdI nelle varie province: 38,91% in quella di Viterbo, 34,20% in quella di Roma, 32,56% in quella di Latina, 32,18% in quella di Rieti, 28,23% in quella di Frosinone. Per una media regionale del 33,63%. Il risultato più alto nella Tuscia, che non ha espresso assessori. Ha però il capogruppo: Daniele Sabatini. Inoltre le analisi sulle percentuali dei partiti dovrebbero tenere conto anche di altri fattori: per esempio i voti assoluti, che hanno molto a che vedere con il numero degli abitanti. Ma pure i risultati degli altri partiti in quel territorio. C'è perfino chi ha consigliato di andare a spulciare i risultati dei capoluoghi di provincia. Eccoli: Fratelli d'Italia ha ottenuto il 41,09% a Viterbo, il 33,09% a Roma, il 32,25% a Latina, il 29,91% a Frosinone, il 24,95% a Rieti. In ogni caso però alla fine il risultato è stato chiaro: tra i 6 assessori di Fratelli d'Italia non c'è un rappresentante della provincia di Frosinone. E il dibattito nel partito è aperto. Il consigliere Daniele Maura sarà invece vicecapogruppo regionale. Tornando ad Alessia Savo, è altresì consigliere comunale di Frosinone. Ruolo che per il momento intende mantenere. Magari successivamente si confronterà con il partito, con il gruppo consiliare e con il sindaco Riccardo Mastrangeli per analizzare la situazione. Il primo dei non eletti di FdI al Comune di Frosinone è Marco Ferrara.

Le opposizioni
Tre presidenze di commissione spettano alle minoranze: quella sulla vigilanza per il pluralismo dell'informazione, quella sulla trasparenza e quella del comitato regionale di controllo contabile. Circolano, tra gli altri, i nomi di Marta Bonafoni (Lista Civica D'Amato), Enrico Panunzi (Pd), Eleonora Mattia (Pd) e Sara Battisti (Pd), eletta in provincia di Frosinone. Sarà il capogruppo Mario Ciarla a tirare le somme dopo essersi confrontato con tutti i consiglieri. La definizione dell'assetto delle presidenze delle commissioni farà capire altresì quali saranno le possibili dinamiche all'interno delle opposizioni. Specialmente con riferimento ai rapporti tra del Pd con i 5 Stelle da una parte e con il Terzo Polo dall'altro.