Ieri ha dominato il fair play e non poteva essere altrimenti alla "prima" in Consiglio. Il profilo istituzionale ha caratterizzato gli interventi di Antonello Aurigemma ma anche di Daniele Leodori. E di Francesco Rocca naturalmente. Dopo la presentazione della giunta bisognerà garantire gli equilibri all'interno della maggioranza di centrodestra, agendo sulle altre leve della "governance": dalle presidenze delle commissioni alla guida delle società partecipate e degli enti intermedi. La compattezza sull'elezione del presidente del consiglio dimostra che il centrodestra si ritrova nei momenti decisivi. Non potrebbe essere altrimenti: dopo dieci di opposizione, la vittoria di Francesco Rocca ha rappresentato un'inversione di tendenza che non può essere sacrificata sull'altare degli assetti.
Intanto, come riportato dall'Ansa, «Francesco Rocca, diversamente da quanto annunciato ieri (ndr: domenica per chi legge), non distribuirà la delega al turismo. Ieri, infatti, il turismo era stato annunciato nell'assessorato della esponente FdI, Elena Palazzo, assieme a sport e ambiente, ma nel decreto di nomina dell'assessore il settore non è stato inserito. Oltre al turismo, il governatore terrà anche informatica, sedi istituzionali, cinema, Pnrr, fondi europei». Oltre alla sanità. Mentre la delega alle infrastrutture è stata assegnata a Manuela Rinaldi (FdI).
In ogni caso, che la Regione Lazio sia centrale nelle dinamiche del centrodestra lo si è capito benissimo ieri mattina. Anche dalla presenza di big di caratura nazionale. Per Fratelli d'Italia erano presenti, tra gli altri, Fabio Rampelli e Luciano Ciocchetti. Oltre ad Arianna Meloni. FdI ha un peso preponderante nel centrodestra: 22 consiglieri su 31, 6 assessori (tra i quali il vicepresidente) su 10, il presidente dell'aula. Ecco perché i rapporti con gli alleati della Lega e di Forza Italia dovranno essere una priorità.
Non è passata inosservata la presenza di Claudio Durigon, sottosegretario, senatore e coordinatore regionale del Carroccio. Si è intrattenuto a lungo con gli assessori Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. Contemporaneamente però ha affidato alle agenzie di stampa una dichiarazione significativa. Questa: «Esprimiamo profonda soddisfazione per le conferme di Pino Cangemi alla vicepresidenza del consiglio regionale e di Angelo Tripodi alla guida del gruppo consiliare della Lega. Una squadra determinata e compatta con Laura Cartaginese, già consigliere al Comune di Tivoli, confermata con oltre 12.000 preferenze. Cangemi è una figura autorevole nelle istituzioni: dal Municipio XV alla Provincia di Roma, alla giunta e al consiglio regionale. Un lungo percorso politico, amministrativo e umano che caratterizza la cultura istituzionale di Pino Cangemi in sintonia con il territorio, che lo premia da anni a suon di migliaia di preferenze».
Secondo Durigon, «Tripodi è una colonna portante della Lega all'interno della Pisana, ma anche sul territorio con cui ha stretto un legame profondo sia con le Amministrazioni locali sia con gli enti sovraordinati. Siamo certi che continuerà ad essere un punto di riferimento indispensabile per il rilancio della Regione Lazio, insieme ai consiglieri Pino Cangemi e Laura Cartaginese e agli assessori Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre».
C'era l'obiettiva necessità di lanciare un messaggio forte all'indirizzo dei tre consiglieri eletti della Lega, anche e soprattutto in considerazione del fatto che entrambi gli assessori sono "esterni". Claudio Durigon lo ha fatto, tenendo tutto (e tutti) insieme.
È presto per dire se l'effetto Schlein arriverà anche in consiglio regionale, ma alcuni segnali indubbiamente ci sono stati. Le votazioni sulla composizione dell'ufficio di presidenza hanno evidenziato prove di ricucitura del Campo Largo formato da Democrat e Movimento Cinque Stelle. Il Terzo Polo lo ha sottolineato (polemicamente) con l'evidenziatore. Va comunque tenuto presente che Elly Schlein è stata sostenuta alle primarie anche da Nicola Zingaretti e Daniele Leodori. Un elemento che potrebbe pesare.