L'estenuante trattativa in corso tra i partiti del centrodestra per la formazione della Giunta regionale sembra essersi arenata sullo scoglio della scelta della tattica da adottare prima del fischio di inizio di una partita di calcio. Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia si confrontano sull'ipotesi di un 6-2-2 (numeri che indicano la quota di assessori per ciascuno dei tre partiti di maggioranza) oppure di un più percorribile 7-2-1.

Il Presidente Francesco Rocca, che prima del calcio d'inizio è un arbitro ancora senza fischietto, assiste alle piroette dei coordinatori regionali Trancassini, Fazzone e Durigon ai quali spetta il compito delle rifiniture dopo l'incontro dell'altra sera tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini che molto probabilmente hanno tratteggiato i confini da rispettare ed entro i quali comporre il puzzle delle nomine, tenendo conto delle quote rosa, della rappresentanza delle province, dell'equilibrio tra i partiti che dovranno risultare proporzionalmente soddisfatti rispetto alle rispettive prestazioni elettorali, attraverso soluzioni di compensazione con il peso specifico delle deleghe da attribuire.

Un rompicapo niente male la cui soluzione dovrà trovare l'ufficialità entro la giornata di domani, venerdì, il che potrebbe significare che già nella serata di oggi si potrebbero avere delle anticipazioni molto attendibili sulla composizione della Giunta regionale.
Quanto ai nomi dei papabili assessori, dieci in tutto, quello è un problema che ciascun partito dovrà affrontare per proprio conto. In casa Fratelli d'Italia circolano da almeno 48 ore voci sempre più insistenti sulla vicepresidenza affidata a Roberta Angelilli, il Bilancio a Giancarlo Righini e i Trasporti a Fabrizio Ghera. Le province dovrebbero rappresentare il serbatoio per le quote rosa, tutte in carico a FdI: Laura Corrotti o Laura Allegretti per l'area di Viterbo; Eleonora Berni per Rieti ed Elena Palazzo per Latina. E poi c'è Frosinone, dove il partito dovrebbe giocare la carta di Alessia Savo, o in via subordinata una figura esterna, ma senza scartare l'ipotesi dell'attribuzione di un assessorato a Fabio Tagliaferri.

Quanto alla Lega, i favoriti sono Pino Cangemi e Pasquale Ciacciarelli che pur avendo messo in fila 14.000 voti di preferenza non è riuscito ad entrare in Consiglio regionale. Ma è sempre viva la disputa tra chi è rimasto fuori, benché stravotato, e chi è stato comunque eletto: a spingere per la poltrona di un assessorato ci sono Angelo Tripodi, Laura Cartaginese e Tony Bruognolo.
Infine Forza Italia, con il senatore Claudio Fazzone che non ha mai fatto mistero di puntare sulla figura esterna di Pino Simeone, già consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità, ma pronto a giocare la carta di Cosmo Mitrano che nei giorni scorsi veniva quotato per la presidenza del Consiglio.

Comunque si concluda la trattativa, gli effetti dell'accordo all'interno della maggioranza si faranno sentire soprattutto in provincia di Latina, dove una quota importante di elettori sarà chiamata alle urne già nel prossimo mese di maggio per il rinnovo dei consigli comunali e l'elezione dei sindaci nel capoluogo, ad Aprilia e Terracina. Il centrodestra conta di portare a casa tutti e tre i sindaci, ma la competizione sul «diritto di indicazione» del candidato nell'una o nell'altra città potrebbe non essere indolore e a fare la differenza sarà lo schema adottato per la Giunta in Regione.
Sarà 7-2-1 oppure 6-2-2?