Il punto di caduta potrebbe essere rappresentato dal coinvolgimento di otto consiglieri provinciali su dodici. Il tema è l'assegnazione delle deleghe e il presidente Luca Di Stefano sta ascoltando tutti. Consapevole che però alla fine l'ultima parola spetterà a lui. C'è un appuntamento del quale bisognerà tenere conto: il 14 e 15 maggio si vota in quattordici Comuni della Ciociaria. Tra i quali Anagni. Due consiglieri provinciali, Riccardo Ambrosetti (Fratelli d'Italia) e Alessandro Cardinali (Polo Civico), concorreranno alle amministrative di Anagni. Il ruolo di consigliere provinciale "deriva" da quello di consigliere comunale. La sensazione è che si voglia attendere l'esito delle elezioni e poi decidere sulla eventuale attribuzione delle deleghe a Cardinali e Ambrosetti se dovessero essere confermati.
Per il resto ci sono alcune certezze. Intanto i quattro consiglieri che hanno appoggiato dall'inizio Luca Di Stefano: Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd), Gianluca Quadrini (Forza Italia), Valentina Cambone (Polo Civico). Ad Enrico Pittiglio andranno quasi sicuramente le deleghe ai lavori pubblici, viabilità ed edilizia scolastica. Anche Mosticone avrà delle competenze di primo piano. Si tratta di due esponenti che fanno riferimento alla corrente Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Gianluca Quadrini è già presidente del consiglio provinciale. Da definire le deleghe. Si parla della polizia provinciale e dei rapporti con diversi enti. Per quanto riguarda le società partecipate, potrebbero essere trattenute "ad interim" dal presidente Di Stefano. Quindi la vicepresidente Valentina Cambone: potrebbe occuparsi di ambiente e rifiuti.
Bisognerà quindi tenere presente l'accordo programmatico raggiunto da Di Stefano con il sindaco di Frosinone (civico in quota Lega) Riccardo Mastrangeli, candidato alla presidenza della Provincia. Quando i due hanno raggiunto l'accordo era presente Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico. Con il deputato Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale del Carroccio, in collegamento telefonico. I consiglieri della Lega sono Andrea Amata e Giuseppe Alessandro Pizzuti. Infine, c'è l'intenzione di assegnare deleghe a Luigi Vacana (Provincia in Comune), che verosimilmente continuerà ad occuparsi di politiche culturali. A Stefania Furtivo (Fratelli d'Italia) potrebbe essere affidato il bilancio. Naturalmente bisognerà vedere anche le decisioni del partito.
Nell seduta di insediamento, quando ha illustrato le linee programmatiche, Luca Di Stefano ha sottolineato il concetto di inclusività. Evidente che dovrà trovare una sintesi tra le aspettative di chi lo ha sostenuto dall'inizio e la necessità di allargare il fronte. Resterebbero quindi fuori dall'assegnazione delle deleghe gli altri due consiglieri del Pd: Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi. La prima fa riferimento ad Antonio Pompeo, il secondo ad Enzo Salera. I Democrat si sono spaccati già nella fase della campagna elettorale per la scelta del presidente. L'unica variabile potrebbe essere rappresentata dall'ipotesi di lanciare un messaggio di unità dopo le primarie nazionali, che hanno visto la vittoria di Elly Schlein. Al momento però questa esigenza non appare una priorità.
Oltre alle deleghe ci sono le presidenze di commissione, che possono rappresentare una stanza di compensazione. Vedremo se utile a garantire gli equilibri. In ogni caso va tenuto presente che a dicembre si voterà per l'elezione dei consiglieri provinciali. Vale a dire che il quadro è destinato a cambiare. Fra l'altro avere una maggioranza in consiglio è sicuramente importante. Non determinante però, visto che con l'assetto determinato dalla legge Delrio non è prevista la sfiducia al presidente. Non proprio un particolare di secondo piano.