Tenere unito il partito. Lo ripetono a iosa i vertici nazionale del Partito Democratico, come fosse un comandamento da mettere in pratica per suturare le ferite aperte nella critica fase delle primarie, che ha chiuso un'era e ne ha aperta un'altra: quella di Elly Schlein. La consultazione elettorale di domenica se da un lato ha edificato un nuovo solco, di matrice progressista, dall'altro ha lasciato sul terreno le macerie di un partito terremotato da una crisi che si vive in ogni provincia, in ogni circolo.

E a Cassino, la magnitudine del sisma è stata particolarmente alta. Il circolo locale ne esce profondamente diviso e corroso dal gioco di sponda dei vari protagonisti del partito: il sindaco Enzo Salera con i suoi fedelissimi da un lato, Barbara Di Rollo e Pensare Demoratico dall'altro.

Le divisioni
A spoglio concluso, che ha visto la netta affermazione di Elly Schlein anche nella città martire, in controtendenza con il dato provinciale, in molti, tra cui Salera, hanno cominciato a gongolare. La lettura che offrono da palazzo De Gasperi è uno smacco a Pensare Democratico, che invece ha blandito Bonaccini. Un segnale chiaro: Cassino non segue le logiche della corrente più potente della provincia. E il circolo del Pd è «nostro». Un'occasione per confinare la presidente del consiglio comunale nell'angolo, segregando la sua componente in minoranza anche nel partito, oltre che nella maggioranza consiliare.
Ma a tamburo battente, sono arrivate le reazioni di Barbara Di Rollo, candidata nella lista a sostegno del presidente dell'Emilia Romagna. «Vengo da una situazione familiare molto delicata», ribatte. La "miss" preferenze non è certo una che si lascia passare la mosca sotto il naso. E soprattutto non ama la sconfitta. Come i politici navigati, ha la capacità di percepire la direzione del vento: non a caso, negli ultimi mesi, ha sempre inanellato successi, a danno invece del suo sindaco, uscito sconfitto alle provinciali. Ma la sua corazzata, questa volta, è rimasta in garage. «Mi sono mossa poco», spiega, prima di affondare un colpo di sciabola: «E loro sapevano anche il motivo».
Dal vaso comincia a traboccare acqua, e si paventa una scissione in vista delle amministrative del 2024. Una situazione che il Pd cassinate ha già vissuto nel 2016, quando il partito si spaccò in due consegnando la città al centrodestra. Una voragine che, pian piano, sta già inghiottendo i dem. Di nuovo.

I fattori Pop e Gd
Ma a sostenere la Schlein c'erano anche i militanti di Pop, il movimento progressista coordinato dall'assessore alla cultura Danilo Grossi che a Cassino conta diversi consiglieri comunali. «Ho avuto il piacere di presentare la mozione congressuale a supporto della candidatura di Elly Schlein a Segretaria nazionale del Partito Democratico presso il circolo di Cassino», commenta Claudio Donatelli, coordinatore di Pop Cassino. «Come ebbi modo di dire o il Pd cambia o è destinato a morire. Grazie ad Elly Schlein ora può veramente cambiare. Il cambiamento parte da noi». Non sono stati da meno i Giovani Democratici di Cassino: «Siamo molto contenti della vittoria di Elly Schlein a livello nazione e il dato di Cassino ci riempie di soddisfazione», afferma il segretario Matteo D'Aliesio. «Abbiamo creduto nel suo progetti sin da subito, confrontandoci con la federazione provinciale dei Gd. Da parte nostra un grande in bocca al lupo per l'intenso che dovrà svolgere nei mesi a venire». Dai giovani dem arriva anche l'endorsement al primo cittadino e alla nuova giunta Salera "bis": «Cogliamo anche l'occasione per formulare i nostri migliori auguri alla nuova giunta comunale. Siamo sicuri che i neo assessori saranno capaci di affrontare le sfide che la nostra città ha davanti, con l'auspicio di arrivare al 2024 con una squadra forte, credibile e ricca di contenuti».