Soltanto dopo la proclamazione ufficiale degli eletti, attesa nei prossimi giorni, inizierà davvero l'iter per la formazione della nuova giunta regionale, la prima di Francesco Rocca. E la sensazione è che il confronto tra i coordinatori regionali dei partiti del centrodestra si terrà quando ci sarà perlomeno una bozza condivisa sui criteri da applicare. Nessuno vuole correre il rischio di un ulteriore rinvio, dopo che il summit dell'altro giorno è saltato.

Numeri e ambizioni
La maggioranza di centrodestra è formata da 30 consiglieri regionali: 22 di Fratelli d'Italia, 3 della Lega, 3 di Forza Italia, 1 della Lista civica di Rocca, 1 dell'Udc. A questi bisogna aggiungere il Governatore Francesco Rocca. Lo schema di formazione della giunta pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano La Repubblica era il seguente: 7 assessorati (e vicepresidenza) a Fratelli d'Italia, 2 a Forza Italia, 1 alla Lega, che in questo caso avrebbe espresso anche il presidente del consiglio regionale. I malumori e le reazioni di Lega e Forza Italia hanno probabilmente convinto i protagonisti a congelare il confronto.

Il primo passo, fondamentale e probabilmente decisivo, sarà quello della definizione degli assetti. Cioè di quante caselle saranno attribuite a Fratelli d'Italia, alla Lega, a Forza Italia, all'Udc e alla civica di Rocca. Sul tavolo ci sono dieci assessorati e la presidenza dell'aula. L'intenzione è di dare una rappresentanza ad ognuna delle province. Inoltre bisognerà garantire le quote rosa: almeno quattro dei dieci assessori dovranno essere donne. Francesco Rocca probabilmente manterrà ad interim la delega alla sanità. In teoria il numero degli assessorati potrebbe essere aumentato fino a dodici, ma servirebbe una modifica dello statuto da votare in consiglio regionale. Il centrodestra non appare intenzionato a cominciare la legislatura in questo modo.

Il confronto interno
Ogni partito dovrà fare i conti al proprio interno. In Fratelli d'Italia i nomi forti, che cioè circolano maggiormente per l'ingresso in giunta, sono quelli di Giancarlo Righini, Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli, Laura Corrotti, Eleonora Berni, Laura Allegrini, Fabrizio Ghera.
In Forza Italia Giuseppe Simeone e Giorgio Simeoni.
Nella Lega la concorrenza non manca: Pasquale Ciacciarelli, Orlando Tripodi, Tony Bruognolo, Pino Cangemi. Ovunque bisognerà considerare altresì i rapporti di forza e gli equilibri tra Roma e le altre quattro province del Lazio.

La carica istituzionale
C'è quindi il nodo della presidenza del consiglio regionale, carica dal profilo istituzionale e sicuramente molto prestigiosa. In questa fase però appare in secondo piano rispetto agli assessorati. In ogni caso potrebbe sbloccare le trattative. I nomi circolati nei giorni scorsi sono quelli di Giancarlo Righini (Fratelli d'Italia), Pino Cangemi (Lega), Cosmo Mitrano (Forza Italia). I coordinatori regionali Paolo Trancassini (Fratelli d'Italia), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) stanno studiando attentamente la situazione.

L'attribuzione della presidenza del consiglio significherebbe un assessorato in meno. Tra gli elementi di valutazione i contrappesi tra i diversi territori.
Naturalmente c'è altresì il tema della rappresentanza della provincia di Frosinone. Fratelli d'Italia ha eletto due consiglieri regionali: Daniele Maura e Alessia Savo. Sarà determinante la definizione della squadra del partito di Giorgia Meloni. I big romani non mancano. La Lega non ha eletto consiglieri, però Pasquale Ciacciarelli ha ottenuto un risultato clamoroso. L'elemento sul quale si punta è questo.