Tutto era pronto. Bisognava solo mettere mano ai ritocchi finali, ma la lista della nuova giunta Salera era più che definita. Ai tre assessori uscenti, Barbara Alifuoco, Emiliano Venturi ed Arianna Volante, era appena stato comunicato che sarebbero rimasti fuori dalla nuova squadra di governo. Al loro posto sarebbero subentrati Maria Rita Petrillo (Commercio), Monica Capitanio (Polizia Locale ed Affari Generali) e Pierluigi Pontone (Manutenzione). Mancava solo da sciogliere il rebus Danilo Grossi: il gruppo consiliare "Salera Sindaco" avrebbe accettato di riconfermarlo alla Cultura ad una condizione: un maggiore impegno e una presenza più costante in Comune.
Alle 16 in punto, però, Volante e Venturi abbandonano palazzo De Gasperi incolleriti. Avevano appena parlato con Enzo Salera nella riunione con gli ex assessori organizzata da Maria Concetta Tamburrini. Sarebbe dovuto essere il momento per sciogliere gli ultimi nodi e ripartire compatti verso il 2024, quando ci saranno le amministrative. Ma il clima si è presto surriscaldato e gli stracci sono cominciati a volare: «Enzo io mi sono dimessa da consigliere e tu mi avevi assicurato di tenermi in giunta fino a fine mandato», la pietra scagliata Volante. «Lo so Arianna, ma non ci riesco. I consiglieri non ti vogliono». Apriti cielo.
Il vertice
«Sarete ricompensati con un altro incarico», ha replicato ancora Salera. «Ma ti pare che se io volessi un incarico nel Pd lo vengo a chiedere a te». Il punto di non ritorno travolge Salera e le sue aspettative. Il tavolo comincia a scricchiolare, quando Venturi e Volante abbandonano la stanza del sindaco. Al loro posto, entra Barbara Di Rollo, presidente del consiglio comunale. Prima di entrare lancia un'occhiata a Volante, con cui condivide la militanza in Pensare Democratico, la corrente del Pd che fa capo a Francesco De Angelis. Il faccia a faccia con il primo cittadino dura trenta minuti. Escono insieme, Salera ha il volto provato e annuncia sbuffante: «Non c'è più la giunta, abbiamo rinviato tutto».
Anche sul numero degli assessori da sostituire è incerto: «Non lo sappiamo più, dobbiamo ragionare di nuovo». Nel braccio di ferro, Di Rollo vince il primo round. Davanti al sindaco ha preso le difese di Volante, sottolineando come lei già si sia sacrificata per la squadra e liquidarla così «sarebbe ingiusto».
I tempi
La situazione resta quanto mai fluida. Le certezze evaporano, il banco salta. Il primo cittadino la butta sull'ironia: «La conferenza stampa non la facciamo domani perché manca sia l'acqua che la corrente», ha detto mellifluo ai giornalisti, mascherando la frustrazione con un sorriso forzato. Ma la tensione è palpabile, anche tra i consiglieri che tornano ad agitarsi.
Domani sarà un'altra giornata di densa di incontri con tutti i componenti della maggioranza. Si vuole chiudere la partita del rimpasto quanto prima, soprattutto dopo l'inciampo di ieri pomeriggio. «Speriamo di trovare la quadra entro venerdì e di convocare la conferenza stampa sabato mattina», ha detto il sindaco. Il gruppo del Pd non ha accolto la notizia di ieri pomeriggio con entusiasmo e così, a tarda sera, ha deciso di riunirsi nuovamente per firmare un documento nel quale si sancisce la loro ineluttabile volontà ad andare avanti così come stabilito nei giorni scorsi. Un atto che Di Rollo, al momento, si sarebbe rifiutata di firmare. La guerra di nervi è tutt'altro che chiusa.