Il mix tra voti e preferenze determinerà il nuovo assetto del consiglio regionale del Lazio. Una competizione dove contano sia il vento politico che l'organizzazione dei partiti. Specialmente sul territorio. Per far scattare un seggio occorre raggiungere il "quorum", ma naturalmente l'elezione di un presidente piuttosto di un altro avrà un peso. C'è quindi il tema dell'affluenza, in diminuzione sistematica da diverso tempo a questa parte. Cinque anni fa fu del 66,55%. Vuol dire che a casa rimase il 33,45% degli aventi diritto. Alle politiche del 25 settembre scorso in Ciociaria si è recato alle urne il 63,28% degli aventi diritto. Vuol dire che sono rimasti a casa in 138.000. Non pochi. Stavolta i giorni per votare sono due. Vedremo se questo particolare influirà.
Numeri e uscenti
Cinque anni fa il Movimento Cinque Stelle ottenne 52.702 voti, il Pd 50.966, Forza Italia 44.311. Dunque è abbastanza evidente la quota di sicurezza per far scattare un seggio in provincia di Frosinone. In virtù del successo di Nicola Zingaretti, per il Partito Democratico scattarono due seggi: Mauro Buschini e Sara Battisti. Quindi uno per il Movimento Cinque Stelle (Loreto Marcelli) e uno per Forza Italia (Pasquale Ciacciarelli, poi passato alla Lega). Tre dei quattro uscenti si ripresentano: Sara Battisti, Loreto Marcelli e Pasquale Ciacciarelli. Non Mauro Buschini, nel frattempo eletto presidente dell'Egato dei rifiuti. Il quadro di partenza è questo. Il partito più grande della coalizione vincente può portare nell'aula della Pisana due consiglieri.
Le politiche del 2022
Si tratta del precedente più vicino. Il risultato in Ciociaria è stato chiaro e netto. Nei collegi uninominali maggioritari hanno vinto Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato Latina-Frosinone, Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) alla Camera Frosinone-Sora e Nicola Ottaviani (Lega) alla Camera Cassino-Terracina. Nel collegio della Camera Frosinone-Sora il primo partito è stato Fratelli d'Italia, arrivato con il 33,09%. Quindi, nel centrodestra, Lega al 10,65%, Forza Italia al 10,18%.
Per completare il quadro, Partito Democratico al 13,99%, Movimento Cinque Stelle al 16,61%, mentre Azione e Italia Viva sono arrivate al 6,47%. Va poi aggiunto che, nel proporzionale, sono stati eletti i deputati Paolo Pulciani (Fratelli d'Italia) e Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle). Inoltre, in Basilicata semaforo verde anche per Aldo Mattia (Fratelli d'Italia), esponente della provincia di Frosinone. Se il centrodestra cerca una conferma, il Partito Democratico confida in una rivincita. Ma c'è un dato che va evidenziato e cioè che il Movimento Cinque è arrivato davanti ai Democrat sia nel 2018 che nel 2022, anche in provincia di Frosinone. Si tratta di un elemento che verrà valutato con grande attenzione anche domani sera. Il Pd confida nel controsorpasso, mentre i Cinque Stelle in una ulteriore conferma. Non per caso negli ultimi giorni della campagna elettorale a Frosinone sono venuti sia il leader pentastellato Giuseppe Conte che l'ex Governatore Nicola Zingaretti. Più di un segnale politico.
Le prospettive dei partiti
Alle regionali i Democrat hanno sempre ottenuto buoni risultati sul fronte delle preferenze. Stavolta però serviranno anche i voti. L'obiettivo minimo è eleggere un consigliere: tutti sono consapevoli che il secondo seggio scatterà soltanto nel caso di una vittoria di Alessio D'Amato. Ma la preoccupazione del segretario Luca Fantini è comunque quella di tenere il partito unito in vista delle primarie nazionali di domenica 26 febbraio. Il Movimento Cinque Stelle punta soprattutto sul voto di opinione. Nel centrodestra Fratelli d'Italia intende confermare il risultato delle politiche, quando è stato primo partito anche in provincia di Frosinone. Per provare ad eleggere due consiglieri regionali. Il deputato e presidente provinciale Massimo Ruspandini lo ha detto più volte.
Nella Lega la strategia del parlamentare e coordinatore provinciale Nicola Ottaviani è chiara: fare della Ciociaria una roccaforte del Carroccio. L'elezione di un consigliere regionale rappresenterebbe un risultato notevole. Nel centrodestra sarà interessante monitorare altresì il risultato di Forza Italia. In questi mesi si sono susseguite polemiche, sondaggi e confronti. Ma domani pomeriggio, quando inizierà lo spoglio, a fare le differenza saranno soltanto i voti. È stata una campagna elettorale molto lunga, di fatto iniziata dopo il risultato delle politiche. Perché dopo il 25 settembre è cambiato tutto, perfino nei meccanismi di scelta dei candidati alla presidenza.