«In un comizio elettorale che si è tenuto nella giornata di ieri (domenica, ndr), ad Aquino, nel mio intervento ho rivolto accuse offensive e che non hanno alcun tipo di fondamento nei riguardi del candidato presidente del centrodestra Francesco Rocca. Ci dividono le idee politiche, abbiamo visioni diametralmente opposte sul futuro della nostra Regione, ma ciò non giustifica l'utilizzo di alcune mie affermazioni, seppur in un momento concitato a una settimana dal voto. Per questo rivolgo le mie scuse pubbliche a Francesco Rocca». A parlare è Sara Battisti, consigliere regionale uscente e candidata del Partito democratico anche in questa tornata.

Ma facciamo un passo indietro. Mancano sette giorni al voto, la campagna elettorale è una di quelle più infuocate degli ultimi anni. Siamo ad Aquino, comizio del Pd. Sul palco ci sono Francesco De Angelis, leader di "Pensare democratico", il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi, anche lui candidato, e Sara Battisti. Si parla di programmi e di quello che farà il centrosinistra. Poi lo scivolone. «Francesco Rocca non è un ragazzo che ha avuto una fragilità nel momento in cui la madre stava male: Francesco Rocca è legato al clan di Ostia che gestisce il narcotraffico e per questo ha legami profondi con quei tessuti mafiosi e illegali che sono quelli che noi abbiamo combattuto soprattutto sul litorale romano».

Accuse pesanti, decisamente fuori luogo in una piazza, che «non hanno alcun tipo di fondamento», per riprendere le parole della Battisti. E se è vero che le parole le porta via il vento, lo stesso non accade con i video. Qualcuno, infatti, riprende tutto. E il video, in poche ore, diventa virale. Evidentemente la lezione del caso Ruberti (per inciso compagno di Sara Battisti), con la "sceneggiata romana" che a giugno, durante la campagna elettorale per comunali di Frosinone, aveva coinvolto diversi esponenti dem della provincia (Battisti compresa), non è bastata.

Per comprendere appieno la vicenda è però necessario fare un'ulteriore precisazione. A cosa si riferisce Sara Battisti quando parla di "narcotraffico" e di "legami profondi con tessuti mafiosi e illegali"? Semplice, a un incidente di percorso accaduto al candidato presidente del centrodestra più o meno quaranta anni fa. E cioè all'arresto e alla condanna per spaccio di droga. Un fatto che Rocca non ha mai nascosto. Anzi, è proprio da quell'episodio che la sua vita cambia.

Ma veniamo alla conclusione. Premesso che il caso in poco tempo ha fatto il giro dei media (oltre che delle chat WhatsApp), Francesco Rocca ha deciso di perdonare il consigliere del Partito democratico: «Avevo intenzione di denunciare la Battisti, ma le sue scuse pubbliche sono sufficienti. Credo e voglio sperare che sia stata anche lei vittima della campagna di odio ingiustificata nei miei confronti, messa in atto sin dall'inizio della mia candidatura anche da certa stampa. Per me incidente chiuso».

Inevitabile un passaggio sulla vicenda che lo ha visto protagonista in passato. «È un aspetto che fa parte di me stesso e ci devo fare i conti sempre e, quando ti accade una cosa del genere, resta una ferita che ogni giorno devi curare. È stato un errore importante il mio. Detto questo quel che io ho notato da parte di certa stampa è stato trattarmi come se avessi ancora diciannove anni. Ora ne ho cinquantasette», ha aggiunto ricordando che il suo percorso di vita è andato avanti e che quanto fatto successivamente «meritava pari dignità». A questo punto può calare il sipario. Con un consiglio, al prossimo comizio occhio ai telefonini.