È un duello a distanza sulla sanità, ma non soltanto. Francesco Rocca e Alessio D'Amato sentono il peso di una responsabilità politica importante: il centrodestra non vince dal 2010 le regionali del Lazio. L'ultima volta fu con Renata Polverini. Il centrosinistra invece si è imposto sia nel 2013 che nel 2018 e vorrebbe allungare la striscia positiva.
Entrambi hanno ormai definito slogan e strategie della campagna elettorale. Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, durante il recente tour in provincia di Frosinone ha ripetuto: «Abbiamo fronteggiato la pandemia da Covid 19 nel migliore dei modi, diventando un modello non soltanto a livello nazionale ma anche europeo. Sempre per quanto riguarda la sanità, forse qualcuno l'ha dimenticato: siamo usciti da un lungo periodo di commissariamento, che aveva determinato non pochi problemi sotto tutti i punti di vista.
E vale sempre la pena di ricordare che abbiamo ereditato dal centrodestra una situazione che definire critica è poco. Per quanto riguarda poi la Ciociaria, è un fatto che l'ospedale di Frosinone stia crescendo sempre di più ed è il terzo a livello nazionale per il trattamento degli infarti. Abbiamo una provincia che cresce e il sistema sanitario pubblico lo dobbiamo valorizzare sempre di più. Sono stati fatti investimenti importanti in questi anni: oltre trenta milioni sul rafforzamento della sanità territoriale. I livelli essenziali di assistenza sono arrivati a 225. È perfino riduttivo parlare di miglioramento. Nella sanità esiste un modello Lazio, c'è poco da fare.
Il centrodestra dovrà farsene una ragione: lasciamo volentieri a loro la vittoria nei sondaggi, noi conteremo i voti veri il 13 febbraio. I cittadini hanno visto quello che siamo riusciti a fare in questi dieci anni e ricordano bene come ha governato la Regione il centrodestra. Ecco, la scelta sarà tra un mondo antico, quello del centrodestra, caratterizzato dal commissariamento della sanità e dal default finanziario, e il governo di un centrosinistra che ha saputo mettere a posto i conti e impostare le basi per il rilancio del Lazio. È una destra senza idee, ma soprattutto senza programma. Si scrive Rocca e si legge Storace. Siamo molto attenti anche ad altre tematiche.
Per esempio saranno 31.820 gli studenti che quest'anno riceveranno il contributo per lo studio universitario grazie a finanziamenti regionali, nazionali e del Pnrr. Circa 1800 in più rispetto allo scorso anno. Record di borse di studio, fatti non chiacchiere. Il Lazio si conferma leader in Italia per il diritto allo studio e il sostegno alla formazione. Abbiamo un programma e un progetto di governo sperimentato e vincente. Ci sono dunque tutte le condizioni affinché il centrosinistra possa continuare l'opera di buon governo alla guida del Lazio».
Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, ha affermato proprio nel capoluogo ciociaro: «Il nostro programma è molto chiaro. Vogliamo rilanciare la sanità, quindi porre rimedio all'umiliazione quotidiana dei nostri cittadini. Tra gli obiettivi principali da raggiungere ci sono il potenziamento della viabilità e delle infrastrutture, per dare alla Regione la possibilità di primeggiare in campo economico. Abbiamo due poli industriali importanti. E alcune opere, penso alla Orte-Civitavecchia, sono state finanziate ma mai completate. Alessio D'Amato ha avuto dieci anni per dimostrare la capacità di risolvere i tanti problemi del Lazio ma sembra che ce l'abbia messa tutta per aggravarli».
Nei suoi incontri Francesco Rocca ha sottolineato: «Noi teniamo la barra dritta sulla concretezza. Diciamo la verità: la gente è stanca delle promesse da campagna elettorale. Servono fatti e concretezza. Le priorità sono rappresentate dalla sanità, dalle infrastrutture e dalla mobilità. Non è vero che la sanità del Lazio è un'eccellenza. Le attese al Pronto soccorso, i tempi degli esami diagnostici, la mobilità passiva e tanti altri fatti dicono il contrario. Sappiamo benissimo cosa fare. Insisto molto su un concetto basilare: la Regione deve assolutamente governare tutto ciò che paga».
Ha argomentato Rocca: «In provincia di Frosinone nel 2022 c'è stata una vicenda eclatante, quella della Catalent, la multinazionale farmaceutica pronta ad investire 100 milioni di dollari poi finiti nel Regno Unito per i ritardi della burocrazia. Una cosa del genere non deve assolutamente ripetersi. La Regione deve ascoltare e intervenire. D'Amato sta facendo di tutto per arrivare terzo. In questi ultimi anni nel Lazio è aumentato il "romacentrismo". Le province sono state abbandonate al loro destino e penalizzate in tutti i settori: sanità, opere pubbliche, infrastrutture, turismo. Chi governa la Regione deve occuparsi di tutto il territorio. Vogliamo dare opportunità ai giovani di Frosinone, avvicinare la sanità ai cittadini e vorrei che i turisti dopo Roma visitassero i borghi della Ciociaria».
Mancano dodici giorni al voto nel Lazio. Sarà un rush finale avvincente. Il sistema elettorale è a turno unico e quindi non prevede il ballottaggio. Ogni singolo voto è importante. E il traino dei candidati al Consiglio sarà decisivo.