Scintille sulla sanità e sul termovalorizzatore di Roma. Ma in generale Alessio D'Amato (centrosinistra), Francesco Rocca (centrodestra) e Donatella Bianchi (Movimento Cinque Stelle) hanno mantenuto e difeso le rispettive posizioni.

Il dibattito
Ieri su Rai 3, nello studio di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, è andato in onda il primo confronto televisivo fra i tre. Alessio D'Amato ha puntato sulla gestione della sanità in questi anni, che ha significato soprattutto fronteggiare la pandemia da Covid 19. Ha detto: «Rivendico il fatto di aver messo in campo un modello che ha salvato vite umane. Inoltre, che la sanità nel Lazio sia migliorata lo dicono i Livelli essenziali di assistenza e il Piano nazionale degli esiti». Francesco Rocca ha ribattuto: «Sul Covid è stato fatto un lavoro globale, non di un uomo solo. È stata una risposta corale, ci sono cinque Policlinici, non è il lavoro di un uomo solo ma di migliaia di donne e di uomini che hanno fatto bene e avevano una logistica importante che a Roma ha fatto la differenza». Donatella Bianchi ha affermato: «Il servizio brilla per il personale, ma la sanità è disastrata». Alessio D'Amato ha risposto: «Non va tutto bene, ma rappresentare un disastro non è corretto». Francesco Rocca ha rilevato: «È singolare sentire la fotografia esatta della dottoressa Bianchi di quello che la nostra gente vive quotidianamente nel campo della sanità, perché la situazione è drammatica e i Cinque Stelle sono in Giunta insieme al Pd». Per il candidato del centrodestra «in alcuni ospedali si usa ancora il fax». Questa la reazione dell'esponente del centrosinistra: «Non è vero, c'è un sistema digitale, è una rappresentazione da teatrino. Voi avete fatto il più alto debito e la più bassa adempienza». A quel punto è intervenuta Donatella Bianchi, notando: «Il debito della sanità laziale? È stato generato sia da destra che da sinistra». Gli animi si sono accesi, ma alla fine ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Per quanto riguarda il progetto del termovalorizzatore di Roma, annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri, Alessio D'Amato ha detto: «Va chiuso il ciclo dei rifiuti». Netto no di Donatella Bianchi: «L'Europa ci tasserà». Favorevole all'impianto Francesco Rocca. Situazione diversa invece sul tema dell'autonomia differenziata. Sulla stessa lunghezza d'onda Alessio D'Amato e Donatella Bianchi. Entrambi contrari alla proposta del ministro Roberto Calderoli. Francesco Rocca è intervenuto così: «Nel 2018 però in Regione avete votato insieme per l'autonomia differenziata». «Non si trattava dello stesso progetto», hanno ribattuto quasi all'unisono Bianchi e D'Amato. Ulteriore botta e risposta al vetriolo. Francesco Rocca: «Si tratta del progetto di un partito politico». Alessio D'Amato: «No. È il progetto di un ministro del governo. Vallo a dire alla Lega». Va comunque sempre ricordato che in corsa per la presidenza della Regione Lazio ci sono sei candidati. Oltre a Rocca, D'Amato e Bianchi, Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano), Rosa Rinaldi (Unione Popolare) e Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo).

L'incontro di Pompeo
Sabato scorso Alessio D'Amato ha concluso il tour in Ciociaria a Piglio, alla manifestazione organizzata da Antonio Pompeo, candidato del Pd al consiglio regionale. Pompeo ha voluto innanzitutto rendere omaggio a quelle che ha definito due «straordinarie compagne di viaggio»: Alessandra Cecilia di Anagni e Annalisa Paliotta di Pontecorvo, anche loro in corsa per un seggio alla Pisana. In precedenza Pompeo aveva partecipato ad una serie di incontri: a Monte San Giovanni Campano, con la segretaria del Pd Sabrina Sciucco, il sindaco Emiliano Cinelli e l'ex primo cittadino Antonio Cinelli e tanti amministratori e cittadini, alla sala polifunzionale di Arnara, con il sindaco Massimo Fiori, il vicesindaco Diego Cecconi, assessori e consiglieri. La chiusura a Piglio con D'Amato. Presenti, come si legge in una nota, «tanti amministratori dell'area nord, da Piglio ad Anagni, da Acuto a Serrone, da Paliano a Trevi nel Lazio, tanti rappresentanti delle Amministrazioni comunali, presenti e passate, come – tanto per citarne alcuni - il già sindaco di Alatri, Giuseppe Morini; Fausto Bassetta, ex primo cittadino di Anagni, Nazzareno Gabrieli, già sindaco di Piglio; Danilo Campanari, ex primo cittadino di Veroli e presidente della commissione di garanzia del Pd provinciale e Pio e Nazzareno Pilozzi, entrambi ex sindaci di Acuto e il secondo anche deputato». Ha dichiarato D'Amato: «Noi vinceremo e governeremo la Regione. Lasciamo stare i sondaggi che sul Lazio non ci hanno mai preso: quello che conta è sentire la vicinanza delle persone, che ci chiedono di essere rappresentate. E la Regione ha bisogno di persone come Antonio, Alessandra e Annalisa perché loro sanno cosa significa governare un territorio e quali siano le reali necessità delle comunità che amministrano». Antonio Pompeo ha concluso: «Voglio ringraziare Alessio non solo per quello che ha fatto da assessore regionale alla sanità ma per come lo ha fatto, portando il Lazio ad essere la migliore realtà europea nella gestione del Covid. Certamente ci sono ancora cose da fare per la nostra sanità e per quella dei territori, che devono poter consentire a ogni cittadino di curarsi in casa propria con gli stessi servizi e le stesse tempistiche che si hanno negli ospedali delle grandi città. Ma anche questo è tra i tanti punti del programma di D'Amato per una regione che sia più vicina alle città e ai Comuni: credo fortemente nel modello Frosinone e in quella gestione che, da presidente della Provincia, mi ha permesso di essere, ancora oggi, considerato un esempio di amministrazione attenta, fattiva e improntata al futuro. Così come ho reso la Provincia una "Casa dei Comuni", allo stesso modo voglio che la Regione diventi "Casa delle Province". E sono certo che questo sarà un obiettivo che centreremo insieme con la forza delle idee, con la forza delle persone, con la forza di un intero territorio».