Rilanciare l'economia, proteggere il polo industriale di Frosinone, potenziare le infrastrutture, a partire dalla Tav in provincia. «Le sfide sono tante. Questo è un territorio che è stato trascurato e che ha bisogno che venga prestata attenzione alle sue potenzialità inespresse». Lo ha dichiarato il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca, ieri a Frosinone, al Ginger caffè, insieme ai candidati della lista civica Rocca presidente, Anna Iole Arena, Fabio Forte, Augusto Cestra, Marcello Giorgi, Emanuela Gorghini e Gemma Poppa.
«Tra le nostre priorità - ha detto - c'è la sburocratizzazione. Senza una Regione pronta a intervenire - ha detto, ricordando il caso Catalent - si perdono investimenti importanti. L'obiettivo è facilitare la vita alle imprese, alzando il livello dei controlli - ha aggiunto - ma snellendo totalmente le procedure».
Ha affrontato, poi, senza esclusione di colpi quello che è diventato il terreno di scontro quotidiano di questa campagna elettorale: la sanità del Lazio. Facendo riferimento al pronto soccorso di Alatri, inaugurato proprio ieri mattina dall'assessore e candidato presidente del centrosinistra Alessio D'Amato, Rocca ha commentato: «Buon per Alatri. Ma anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora giusta due volte. Ora quello che mi auguro è che non faccia la fine degli altri pronto soccorso, perché se D'Amato dovesse continuare ad amministrare la sanità di questa Regione sarebbe come sparare sulla... Croce rossa». Ed essendo stato lui il presidente dell'organizzazione, ha ironizzato: «Sapete che questo non posso permetterlo».
Ha replicato poi all'accusa mossa da D'Amato che ha definito il centrodestra senza idee e senza programma. «Il programma è molto chiaro - ha ribattuto - Vogliamo rilanciare la sanità, quindi porre rimedio all'umiliazione quotidiana dei nostri cittadini». Ha posto, inoltre, tra gli obiettivi principali da raggiungere il potenziamento della viabilità e delle infrastrutture, per dare alla Regione la possibilità di primeggiare in campo economico. «Abbiamo due poli industriali importanti - ha detto - E alcune opere, penso alla Orte-Civitavecchia, sono state finanziate ma mai completate. Alessio D'Amato ha avuto dieci anni per dimostrare la capacità di porre mano ai tanti problemi del Lazio - ha concluso - ma sembra che ce l'abbia messa tutta per aggravarli».
A fargli eco il candidato Fabio Forte, che ha accusato il governo regionale di aver prodotto soltanto macerie in provincia di Frosinone. «Aspettiamo ancora il Dea di secondo livello - ha detto - che invece ha la limitrofa provincia di Latina. Ma bisogna anche pensare a una riorganizzazione dei servizi territoriali, alla riforma della medicina di base, alle liste di attesa. Altro tema scottante - ha continuato - è quello del Sin Valle del Sacco, sul quale non c'è stato nessun intervento concreto».
Ha voluto, invece porre l'accento sul tema della sicurezza del lavoro Anna Iole Arena. «Un problema che va affrontato in via preventiva - ha detto - formando i giovani in tutto il processo formativo».