I leader nazionali passeranno al setaccio i risultati delle regionali del Lazio. Da Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) a Matteo Salvini (Lega), da Silvio Berlusconi (Forza Italia) a Carlo Calenda (Azione), da Giuseppe Conte (Movimento Cinque Stelle) a Matteo Renzi (Italia Viva). Nel Partito Democratico, oltre al segretario Enrico Letta, anche Stefano Bonaccini (favorito alle primarie) e Nicola Zingaretti studieranno il quadro. Il peso politico del Lazio è fuori discussione.

Poi c'è una dimensione propriamente regionale: Paolo Trancassini (FdI), Claudio Durigon (Lega), Claudio Fazzone (Forza Italia), Bruno Astorre (Pd) vorranno analizzare nel dettaglio voti, preferenze e percentuali.
Lo scenario provinciale
Quindi c'è il profilo locale, che riguarda la provincia di Frosinone. Da un lato ci sono i risultati del 4 marzo 2018, che però appartengono ad un'altra era politica. Dall'altro il precedente più vicino, quello delle politiche del 25 settembre scorso. Con un sistema elettorale completamente diverso però. Nel mezzo le dinamiche politiche dei partiti e dei diversi Comuni. Vale la pena ricordare che in Ciociaria cinque anni fa vinse Stefano Parisi (centrodestra): 102.129 voti, il 35,73%. Per Nicola Zingaretti (centrosinistra) 90.816 preferenze, il 31,77%. Roberta Lombardi (Movimento Cinque Stelle) di consensi ne raccolse 75.242 (26,32%). Il Movimento Cinque Stelle fu primo partito al 20,90%, con 52.702 voti. Quindi Pd al 20,21% (50.966 voti), Forza Italia al 17,57% (44.311), Lega all'11,21% (28.259), Fratelli d'Italia al 5,59% (14.100). Scattarono (per effetto del premio di maggioranza) due seggi per i Democrat: Mauro Buschini e Sara Battisti. Uno per il Movimento Cinque Stelle: Loreto Marcelli. Uno per Forza Italia: Pasquale Ciacciarelli, poi passato alla Lega.

Alle politiche del 25 settembre 2022 risultati netti nei collegi uninominali maggioritari: Claudio Fazzone (Forza Italia) al Senato Latina-Frosinone, Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) alla Camera Frosinone-Sora e Nicola Ottaviani (Lega) alla Camera Cassino-Terracina. Nel collegio della Camera Frosinone-Sora il primo partito è stato Fratelli d'Italia, arrivato con il 33,09%. Quindi, nel centrodestra, Lega al 10,65 %, Forza Italia al 10,18%. Partito Democratico al 13,99 %, Movimento Cinque Stelle al 16,61 %, mentre Azione e Italia Viva sono arrivate al 6,47%. Va sottolineato che, nel proporzionale, sono stati eletti i deputati Paolo Pulciani (Fratelli d'Italia) e Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle). Inoltre, in Basilicata semaforo verde anche per Aldo Mattia (Fratelli d'Italia).

Alle regionali il voto è articolato: logica maggioritaria per l'elezione del presidente, proporzionale per la scelta del partito. E una o due preferenze per i candidati al consiglio. Con il cognome e il nome da scrivere sulla scheda. Il che conduce direttamente all'organizzazione dei partiti, alla capacità di mobilitazione, al radicamento, al gioco di squadra. La campagna elettorale in corso è incentrata soprattutto sugli incontri e i convegni. Oltre che sul classico "porta a porta", che da queste parti non passa di moda. L'obiettivo prioritario è motivare il proprio elettorato di riferimento, puntando moltissimo sui sindaci, sugli assessori, sui consiglieri comunali. Fra l'altro il calo sistematico dell'affluenza porta necessariamente i leader a questo tipo di strategia.

Poi ci sarà da analizzare il voto nei singoli Comuni. Con diversi sindaci che sono obiettivamente protagonisti anche alle regionali: Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Enzo Salera (Cassino), Luca Di Stefano (Sora), Roberto Caligiore (Ceccano), Daniele Natalia (Anagni), Alioska Baccarini (Fiuggi), Massimiliano Quadrini (Isola del Liri: lui fra l'altro è candidato), Anselmo Rotondo (Pontecorvo) e tanti altri. Ovunque potranno esserci degli effetti, sia in maggioranza che nelle file delle opposizioni. E non si possono escludere richieste di rimpasto di giunta.

La griglia di partenza
Le liste presentate nella circoscrizione provinciale sono state 19: 7 a sostegno di Alessio D'Amato (Pd, Azione-Italia Viva, Verdi e Sinistra, Più Europa, Psi, Demos, Lista civica D'Amato), 6 con Francesco Rocca (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Rocca Presidente, Noi Moderati, Unione di Centro), 2 con Donatella Bianchi (Movimento Cinque Stelle, Polo Progressista), 2 con Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo per l'Italia e Pignalberi Presidente), 1 con Rosa Rinaldi (Unione Popolare), 1 con Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano). I candidati al consiglio regionale sono 114.

Dopo il 13 febbraio
Si vota domenica 12 febbraio (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 13 febbraio (dalle ore 7 alle 15). Mancano diciassette giorni all'appuntamento con le urne. Dal risultato finale dipenderà molto: dai rapporti di forza nel centrodestra alla sfida a tre che coinvolge Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Terzo Polo. Oltre al piano amministrativo, perché la Regione ha competenze su materie come la sanità, i rifiuti, il lavoro, le infrastrutture. E le idee degli schieramenti sono assai diverse. Lo strapotere di Roma è nei numeri. Si eleggono 50 consiglieri regionali, 10 dei quali legati al cosiddetto "premio di maggioranza". Per quanto riguarda gli altri 40, la ripartizione è la seguente: 29 in provincia di Roma, 4 a Frosinone, 4 a Latina, 2 a Viterbo, 1 a Rieti. Inoltre il risultato della Capitale è il passaggio decisivo nella corsa a Governatore. Anche se il ruolo delle province non è ininfluente. Nel 2010, per esempio, fu decisivo per la vittoria di Renata Polverini. Insomma, il fattore Regione si farà sentire.