Il 2023 sarà l'anno dei lavori pubblici ma soprattutto della mobilità. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli non ha dubbi. E indica il percorso: isole pedonali e piste ciclabili nell'ambito di un sistema di spostamenti che nel capoluogo sia organizzato nei minimi dettagli e studiato a tavolino. Sul piano politico Mastrangeli ha soltanto certezze. Partendo da un presupposto: la maggioranza di centrodestra è blindata.

Allora Mastrangeli, un primo bilancio dopo sette mesi da sindaco: luci e ombre.
«Lavorare per costruire, giorno dopo giorno, il futuro del capoluogo, delle giovani generazioni e della collettività, è fonte di grande responsabilità ma anche di soddisfazione. Dalla mia, poi, ho una squadra motivata e competente di assessori e consiglieri comunali, che lavora con me per realizzare quel progetto partito con Nicola Ottaviani e ribadito nel patto sottoscritto con la città con la mia candidatura: l'obiettivo è rendere Frosinone un capoluogo più moderno, più ecosostenibile, più attrattivo dal punto di vista culturale ed economico».

Lotta all'inquinamento e salvaguardia dell'ambiente: come sarà il 2023 per il Comune di Frosinone?
«L'anno si è aperto con un'ordinanza urgente, nel rispetto di quanto previsto dal Piano regionale. La giunta ha adottato successivamente una serie di provvedimenti contro l'inquinamento, progressivi e graduali, calibrati sia sui dati rilevati in quel momento, sia sulla base della previsione di superamento dei limiti, così come indicato dagli organismi regionali. Le misure di contrasto riguardano più aspetti della produzione di emissioni, come il traffico privato con i veicoli considerati meno "amici" dell'ambiente, passando per il trasporto merci e l'attività di combustione all'aperto e di riscaldamento, sia industriale che civile. Abbiamo adottato, poi, una serie di misure di primo e secondo livello, con limitazioni più stringenti, a cui possono aggiungersi provvedimenti di carattere emergenziale. L'Amministrazione ha una precisa responsabilità nei confronti dei cittadini: il Sindaco, in particolare, è il responsabile primario per la tutela della salute della sua comunità. Questo significa anche intervenire su altri aspetti che impattano sull'ecosistema, lavorando per implementare la già ottima percentuale di raccolta differenziata, puntando sull'efficientamento energetico, valorizzando ulteriormente gli spazi verdi e promuovendo la mobilità sostenibile».

Quali le strategie per la mobilità cittadina e per i trasporti?
«La mobilità ha riflessi importanti sulla vita dei cittadini, oltre a essere legata alla cultura e alle abitudini stesse di ognuno di noi. L'assessorato di Antonio Scaccia, con i settori dei lavori pubblici di Angelo Retrosi e della polizia locale di Maria Rosaria Rotondi, è quotidianamente al lavoro proprio per valutare e realizzare iniziative sistematiche a beneficio della collettività. Il sistema di piste ciclabili sta prendendo forma; vogliamo estendere anche le isole pedonali. In questi giorni, il mobility manager comunale sta lavorando a stretto contatto con gli omologhi di diverse aziende del territorio sui piani di spostamento casa-lavoro, per la programmazione dell'attuazione delle misure da approvare, partendo dallo studio delle esigenze dei dipendenti del settore privato e pubblico. Coinvolgeremo, in questo progetto, anche gli istituti scolastici del territorio, gli stakeholder e le associazioni. L'obiettivo è giungere a un quadro delle necessità di spostamento di chi risiede nel capoluogo e di chi vi transita per motivi di studio o lavoro, per snellire il traffico, diminuire le emissioni e, in sintesi, alzare la qualità della vita di tutti noi».

Lavori pubblici e grandi opere: cosa c'è in cantiere?
«Nomino solo alcuni dei progetti, tra cui quelli già finanziati, in fase di avanzamento e in via di completamento: Piloni e largo Turriziani, metropolitana leggera dallo Scalo a De Matthaeis, nuova linea dell'ascensore inclinato, terzo teatro comunale "Colapietro", realizzazione di un altro parcheggio di interscambio in piazza Salvo D'Acquisto, riqualificazione di Selva Piana, nuova piazza allo Scalo, Parco delle Fontanelle, ampliamento del museo archeologico, asfaltatura di via Saragat, oltre agli interventi su Corso Lazio e il restyling del Teatro Vittoria. Tra le opere che reputo fondamentali, anche gli interventi su decoro urbano e manutenzione delle strade, su cui il Comune sta lavorando quotidianamente, che comporteranno un investimento di un milione di euro l'anno».

Che fine ha fatto il Grande Capoluogo? E come si riportano davvero i residenti a Frosinone?
«Il progetto io lo chiamo Area Vasta ed è un tema cruciale per lo sviluppo di Frosinone e dell'area circostante per condividere funzioni e servizi in un'ottica di efficienza e risparmio. La commissione consiliare speciale per l'Area Vasta nasce proprio con lo scopo di favorirne la creazione. Le tabelle dell'Istat certificano come tutti i centri della provincia di Frosinone abbiano perso residenti. Si tratta, peraltro, di uno scenario diffuso in tutto il Paese. Il nostro Comune può frenare questo trend agendo sulle politiche abitative. In tal senso, si colloca, ad esempio, l'iniziativa dell'Amministrazione, con Acea Ato 5 e Sto, che ha portato allo sblocco di ben 1.200 allacci alla rete fognaria e che ha permesso a circa 300 nuove unità abitative di essere finalmente consegnate. Il potenziamento dell'Alta Velocità è un altro fattore in grado di aumentare l'appetibilità del territorio, anche mediante collegamento veloce con Roma».

L'organico del Comune continua a diminuire. Come si inverte la tendenza?
«Con le assunzioni, naturalmente. Stiamo per potenziare l'organico con almeno 15 figure, profili amministrativo e tecnico. Gli obblighi di bilancio molto stringenti imposti dalla Corte dei Conti e "Quota 100" hanno determinato, negli scorsi anni, un decremento delle unità in forza al Comune. Con l'ingresso di nuovo personale, potremo concretizzare al meglio il programma elettorale votato dai cittadini».

Alle regionali che risultato si aspetta per il centrodestra a Frosinone? Sulla base dei risultati qualcuno potrebbe essere tentato di chiedere un rimpasto di giunta o comunque un riassetto.
«Anche alle regionali, sono certo che i cittadini premieranno la concretezza di un programma che pone le esigenze della collettività al centro di ogni azione. Rimpasto? La mia priorità è rispettare la volontà dei cittadini di Frosinone, indicata mediante l'esercizio della più alta espressione di democrazia».

Candidarsi alla presidenza della Provincia è stato un errore oppure no? L'intesa programmatica con Luca Di Stefano come va letta sul piano politico?
«È stata una bellissima esperienza. La mia candidatura aveva una forte connotazione amministrativa, pur all'interno della sensibilità politica di centrodestra. Ringrazio i tanti amministratori di tutte le estrazioni che hanno riconosciuto in me una figura di garanzia istituzionale. È questo il punto di partenza dell'intesa anche con il presidente Luca Di Stefano: la priorità sono i bisogni e le necessità vere di chi vive in ciascuno dei Comuni della nostra provincia».