Undici punti di vantaggio di Francesco Rocca su Alessio D'Amato e trenta su Donatella Bianchi. Questa la fotografia scattata dal sondaggio sulle prossime elezioni regionali del Lazio commissionato dall'agenzia Dire all'istituto Tecnè. Mentre, per quanto riguarda i partiti, Fratelli d'Italia al 34%: il doppio del Pd, testato al 17%. Il Movimento Cinque Stelle sarebbe al 15%. Uno scenario molto diverso da quello tratteggiato dalla rilevazione Izi pubblicata nei giorni scorsi.
La rilevazione
Il titolo del sondaggio (disponibile sul sito della Presidenza del consiglio dei ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria) è "Monitor Lazio". Realizzato da Tecné per l'agenzia Dire. Le interviste svolte dal 13 al 16 gennaio su un campione di 1.000 persone rispondenti. Il totale dei contatti è stato 6.912: hanno risposto in 1.000 (14,5%), 5.912 (85,5%) i rifiuti-sostituzioni. Utilizzato il metodo Cati-Cawi per la raccolta delle informazioni.
Candidati e partiti
Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Francesco Rocca, è al 46%, mentre Alessio D'Amato (centrosinistra) è dato al 35%. Donatella Bianchi (Movimento Cinque Stelle) al 16%. Quindi gli altri candidati alla presidenza della Regione sarebbero al 3%. La coalizione di centrodestra arriva al 46%: stessa percentuale del candidato alla presidenza. Il che sottolinea la compattezza dello schieramento. Donatella Bianchi è appoggiata dal Movimento Cinque Stelle e dal Polo Progressista, che insieme sarebbero al 16,5%. Mezzo punto in più rispetto alla candidata. Le liste del centrosinistra arrivano al 34,5%, mezzo punto in meno rispetto a D'Amato. Poi ci sono i partiti. Nel centrodestra Fratelli d'Italia fa il vuoto con il 34%. Staccatissimi gli alleati: Forza Italia al 5,5%, Lega al 5%, mentre le altre liste della coalizione raggiungerebbero l'1,5%. Il Movimento Cinque Stelle al 15%, Polo Progressista all'1,5%. Veniamo al centrosinistra: Partito Democratico al 17%, Azione-Italia Viva all'8%, Verdi-Sinistra al 3,5%, Più Europa al 3%, altre forze del centrosinistra al 3%. Stessa percentuale, 3%, per quanto riguarda gli altri partiti in corsa per le regionali del 12 e 13 febbraio prossimi.
Il confronto
Qualche giorno fa i dati di un altro sondaggio, quello realizzato da Izi e pubblicato dal quotidiano La Repubblica. Con interviste realizzate dal 13 al 15 gennaio (giorni quasi coincidenti quindi) e sempre su campione di 1.000 persone rispondenti (1.008 per la precisione). Francesco Rocca (centrodestra) al 41,5%, Alessio D'Amato (centrosinistra) al 36,3%, Donatella Bianchi (Movimento Cinque Stelle) al 18,9%. Quindi il 3,3% sotto la voce "altri candidati". Questi invece i risultati del sondaggio Izi dello scorso 29 dicembre: Francesco Rocca al 42,6%, Alessio D'Amato al 34,8%, Donatella Bianchi al 18,3%. Mentre per i partiti, Fratelli d'Italia al 29,7%, Forza Italia al 6,8%, quindi la Lega al 5,2%. Le civiche di Rocca sono testate all'1,9%, Udc all'1,3%, Noi Moderati a 0,5%. Il Partito Democratico è al 18,7%, Italia Viva e Azione al 5,6%, Più Europa al 3,7%, Verdi-Sinistra al 4,4%, Demos allo 0,9%, civiche di D'Amato allo 0,9%. Il Movimento Cinque Stelle è al 17,6%, il Polo Progressista (che sostiene Bianchi) allo 0,7%. C'è poi il 2,1% riferibile alle liste di altri candidati. Astensioni al 30,1%. Oscillazioni importanti tra i due sondaggi.
Conto alla rovescia
Mancano ventuno giorni alle elezioni del 12 e 13 febbraio. Tre settimane esatte. I candidati alla presidenza della Regione Lazio sono sei: Alessio D'Amato (centrosinistra), Francesco Rocca (centrodestra), Donatella Bianchi (Movimento Cinque Stelle), Rosa Rinaldi (Unione Popolare), Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano), Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo e lista Pignalberi presidente). Il Governatore è eletto direttamente dai cittadini. L'80% dei seggi del consiglio regionale viene assegnato invece con metodo proporzionale, alle liste circoscrizionali concorrenti, con l'applicazione di un premio di maggioranza del 20% alle liste collegate alla persona eletta presidente. Le circoscrizioni coincidono con le province del Lazio, quindi Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Il sistema elettorale è a turno unico, non c'è il ballottaggio. Diventa presidente chi prende un solo voto in più. Diverso invece il discorso per il consiglio regionale: ci sono liste con sei candidati, tre uomini e tre donne, e l'impostazione è proporzionale. Si possono esprimere una o due preferenze, ma in quest'ultimo caso la seconda deve essere di genere: un uomo e una donna o viceversa.
Il risultato del 2018
L'ultimo precedente è datato 4 marzo 2018. Nicola Zingaretti (centrosinistra) vinse con il 32,93% dei consensi, che furono 1.018.736. Stefano Parisi, candidato del centrodestra, ottenne 964.757 voti, pari al 31,18%. La candidata dei Cinque Stelle era Roberta Lombardi: 835.137 voti, il 26,99%. Le liste del centrodestra misero in fila 922.664 preferenze, raggiungendo il 36,37%. Il centrosinistra raccolse invece 867.393 voti, il 34,19%. Nicola Zingaretti è stato l'unico presidente del Lazio a bissare il successo. L'ultima vittoria del centrodestra è del 2010, con Renata Polverini. Da quando c'è l'elezione diretta del presidente (1995), il centrosinistra ha vinto in quattro occasioni (Piero Badaloni, Piero Marrazzo e due volte Nicola Zingaretti). I successi del centrodestra sono stati due (Francesco Storace e Renata Polverini). Inutile aggiungere che la posta in palio è altissima sul piano politico, perché inevitabilmente le regionali del Lazio rappresenteranno un test anche per il Governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Livello di competizione notevole altresì sul versante delle coalizioni e delle liste (per via delle preferenze). Per i leader provinciali dei partiti una sorta di test senza prova di appello. Gli esami non finiscono mai.