Mancano poco più di venti giorni all'appuntamento con le elezioni per il rinnovo del presidente della Regione Lazio e del Consiglio regionale. Andrea Amata, candidato nella lista della Lega in provincia di Frosinone, sta già girando in lungo e in largo il territorio per illustrare le proposte e per raccogliere le istanze dei cittadini. Laureato in Scienze Politiche alla Luiss "Guido Carli" di Roma, con successivo Master in Parlamento e Politiche Pubbliche nello stesso ateneo, Amata è iscritto anche all'Albo dei giornalisti; è opinionista per "Il Tempo" e per il blog di Nicola Porro. Ha pubblicato diversi saggi sull'evoluzione della politica e della società. All'attività editoriale unisce un costante impegno per la valorizzazione culturale del territorio, avendo ideato e promosso il "Premio Città di Saturno". Solida la sua esperienza istituzionale: è capogruppo della Lega in Provincia di Frosinone, dove ha ricoperto anche la carica di vicepresidente.
Perché Andrea Amata, consigliere provinciale della Lega, si candida alle prossime elezioni regionali?
«Perché la nostra terra, i nostri cittadini, le imprese e i giovani tornino ad avere quelle opportunità e quelle occasioni, quella dignità e quei diritti, che dieci anni di governo del centrosinistra hanno mortificato. La provincia di Frosinone, territorio di potenzialità inespresse e mai appieno valorizzate, deve tornare a contare. E lo deve fare attraverso una proposta politica di serietà e di responsabilità, garantita da una filiera istituzionale diretta con il governo nazionale che solamente Francesco Rocca e lo schieramento di centrodestra adesso possono garantire».
Se dovesse indicare quale è stata la mancanza più grande del centrosinistra e sulla quale bisogna subito intervenire, quale indicherebbe?
«Purtroppo è un settore vitale per i cittadini. E mi riferisco alla sanità. Soprattutto per le prestazioni d'urgenza la provincia di Frosinone è ultima nel Lazio. Un territorio che soffre carenza di strutture, di servizi e di centri d'eccellenza. Le Case della salute tanto sbandierate sono una scatola vuota. C'è bisogno di una vera e propria inversione di marcia. La Lega, con l'onorevole Nicola Ottaviani, ha già dimostrato come si fa: trentacinque milioni di euro per potenziare le strutture. Questa è l'unica strada».
Lei sta caratterizzando la sua campagna elettorale con lo slogan "facciamoci rispettare". Cosa vuol dire?
«Facciamoci rispettare vuol dire ridare ai cittadini della provincia di Frosinone una prospettiva di futuro. Una prospettiva che non deve rimanere sempre sulla carta, ma che si deve tradurre in azione concreta. Dalla sanità alle infrastrutture, dallo sviluppo economico al lavoro dei giovani. Troppi anni sono passati ad elemosinare le mance da Roma. Con Francesco Rocca si può scrivere una pagina diversa».
A suo avviso su quale aspetto bisogna investire di più per scrivere una pagina diversa per la Ciociaria?
«È semplice ed immediato. Sul nostro patrimonio storico artistico culturale e ambientale. Faccio solamente un esempio: nel 2025 ci sarà il Giubileo, nel 2030 Roma è candidata ad ospitare l'Expó. Appuntamenti per i quali sono previsti milioni di presenze. Vanno dirottate anche sulla provincia di Frosinone, a patto di aver saputo valorizzare, vendere bene passatemi il termine, ciò che abbiamo da offrire. Anche e soprattutto potenziando le strutture».
Solo cultura e turismo come priorità?
«No. C'è anche un aspetto che è legato ai due che ha menzionato. E mi riferisco all'ambiente e alla sua tutela. Non è più possibile che la provincia di Frosinone continui ad essere considerata la pattumiera di Roma. Non è più rinviabile attuare una reale e paritaria gestione dei rifiuti. Il centrosinistra ha dimostrato di non saperlo fare. Anche per questo
occorre mandarli a casa e passare il testimone a chi è più capace».