Un tavolo tecnico sull'ambiente al quale invitare tutti gli attori principali e intavolare un discorso su quello che sarà il futuro della provincia di Frosinone. «Il rifiuto non deve più essere inteso come discarica ma come un qualcosa che può essere generato per migliorare l'ambiente». Un'idea innovativa alla quale sta lavorando il presidente della Provincia Luca Di Stefano. Dunque una nuova visione nel campo della green economy e dell'economia circolare, con uno sguardo attento quindi nei confronti di impianti che consentono di trarre benefici dal trattamento dei rifiuti.

«Come Provincia, dobbiamo dedicare maggiore attenzione alla nuova corsa imprenditoriale e divenire quindi attrattivi per le nuove generazioni di imprenditori, offrendo una visione a lungo termine e concrete prospettive di crescita – ha detto Di Stefano – Mettiamo fine alla vecchia visione dei rifiuti gestibili solo con la nascita delle discariche, trasformandoli, invece, una volta per tutte, in una nuova materia prima, senza sottovalutare poi l'aiuto che viene richiesto dalle imprese nelle aree industriali, insieme alla certezza di forniture di gas, principale elemento attrattore per i nuovi investitori».

Per un progetto così ambizioso è evidente che Di Stefano dovrà confrontarsi con l'Egato di Mauro Buschini, con l'Amministrazione della Regione Lazio (che si insedierà dopo il voto del 12 e 13 febbraio) e con la Saf di Lucio Migliorelli.

Una novità per il servizio idrico
Un'attenzione particolare sarà rivolta anche al tema del servizio idrico. Infatti il presidente Di Stefano ha convocato per mercoledì 11 la conferenza dei sindaci dell'A.T.O. 5. Alle 11, nella sede dell'Amminsitrazione provinciale, ci sarà una discussione sull'adeguamento della tariffa del servizio idrico integrato 2022-2023. Un'azione necessaria in quanto l'autorità di regolazione per energia reti e ambiente, con propria nota, ha diffidato l'Egato 5 ad approvare la proposta di aggiornamento tariffario entro 30 giorni dal ricevimento della stessa, altrimenti verrebbe adottata la proposta tariffaria trasmessa dal gestore con un incremento del 7,7%. «Si tratta di una convocazione molto importante– ha evidenziato il presidente – dove il senso di responsabilità di tutti noi dovrà prevalere su ogni possibile divisione ideologica o di concetto». La proposta, che verrà esaminata dalla consulta, prevede l'adeguamento della tariffa 2022 e 2023 rispettivamente con un aumento per l'anno 2022 del 5.48%. Mentre per il 2023 del 4.4%, «incrementi tariffari che sono al disotto della media rispetto a quelli approvati da altri Egato d'Italia per il medesimo periodo – ha aggiunto di Stefano – Il piano tariffario così determinato può assicurare il dovuto vincolo dei ricavi del gestore e al contempo prevedere una tariffa economicamente sostenibile per i cittadini».