Compattezza della coalizione e uno sguardo rivolto alle persone e all'ambiente. È su questi pilastri che Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa Italiana, fonda la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio.
Ieri, nella conferenza stampa di presentazione ufficiale alla presenza dei vertici regionali di tutti i partiti di centrodestra a palazzo Ripetta, ha parlato di una candidatura che «avviene in un contesto di affetto e simpatia». «Le chiacchiere sulle divisioni interne io non le ho sentite, ho avuto sostegno da tutti», ha detto Rocca.

«Tra pochi giorni presenteremo il programma, stiamo lavorando h24. Sarà un programma chiaro, misurabile dai cittadini, non faraonico perché dobbiamo essere concreti. La responsabilità sarà uno dei fari che guiderà la mia azione di governo, ma anche competenza e merito», ha aggiunto. «Quello che mi sento di garantire - ha proseguito Rocca - è che quando sarò presidente, perché sarò presidente, darò ai cittadini ascolto: i sindaci di qualunque colore rappresentano le loro comunità e dovranno poter contare sulla Regione».

Passando ai temi, Rocca si è soffermato parecchio su sanità e ambiente. «Dobbiamo riportare dignità ai cittadini del Lazio – ha detto - Credo che questo sarà il mio primo obiettivo. I cittadini non possono andare fuori dal Lazio per curarsi. Vedere i cittadini costretti ad emigrare è un'umiliazione che io voglio superare con tutte le mie forze. Abbiamo liste di attesa interminabili. E nella sanità del Lazio abbiamo gli stessi problemi di dieci anni fa, penso anche al tema delle barelle nei nostri pronto soccorso. Garantirò ai nostri cittadini un punto di ascolto. Riporterò il dialogo» ha assicurato l'ex presidente della Cri.

Rocca ha proseguito la sua analisi sulla sanità nel Lazio dicendo: «Pubblico e privato convivono insieme. Ma la verità è che in questi anni sono stati aumentati i posti ai privati. C'è necessità di tutto, ma bisogna riappropriarsi del governo delle prestazioni. Non decide il privato per la Regione, è il contrario». Sulla sanità non si è fatta attendere la replica di D'Amato, assessore alla sanità uscente e candidato alla presidenza per il Pd: «Il candidato Presidente della Regione Lazio per il centrodestra parte con il piede sbagliato: la spara grossa già durante la sua prima conferenza stampa. Francesco Rocca farebbe meglio a studiare i dati prima di fare dichiarazioni senza il minimo riscontro con la realtà. Il Lazio, infatti, si conferma tra le regioni più attrattive per i flussi di mobilità sanitaria, tutto il contrario di ciò che dice».

Nella sua conferenza Rocca ha risposto anche alle domande sul tema dei rifiuti: «Il termovalorizzatore? Il Lazio è al 18º posto come regione in quanto a differenziata. Un disastro. Bisogna ripartire da questo per chiudere il ciclo dei rifiuti. E bisogna rifare il piano regionale sui rifiuti. Il termovalorizzatore da solo non è la risposta. Inoltre, per dove è ubicato dico che la viabilita lì è chiusa. E credo che servirà in maniera minima. L'ubicazione del termovalorizzatore ha un problema di viabilità. L'Ardeatina è una strada vincolata dalla Soprintendenza. Mi chiedo come si possa affrontare il tema della viabilità in una strada chiusa».

«Il tema dei migranti mi sta a cuore. Ma non va confusa l'assistenza con il tema della pubblica sicurezza. Le case degli altri, però, non vanno occupate, questa non è la strada giusta» ha puntualizzato Rocca. «Bisogna rinforzare l'Ater, approvare un nuovo piano casa e lavorare con le associazioni – ha aggiunto - Per me ogni essere umano, finché sta sul territorio, ha uguale dignità, che non significa uguali diritti. Non bisogna confondere un ambito nel quale il ministro Piantedosi fa il suo dovere con quello della dignità dell'essere umano. Ma devo ricordare che il primo Governo che ha previsto la detenzione per gli immigrati lo ha fatto con una legge che si chiama Turco-Napolitano».

Infine, l'economia: «L'addizionale Irpef attuale, oltre a mortificare le casse e il portafoglio dei cittadini, porta a una riflessione importante: quella sui conti della Regione. Il debito sta crescendo e la situazione è preoccupante. La Regione non ha fatto passi in avanti, semmai è peggiorata. Se con onestà intellettuale – ha spiegato – guardiamo a una amministrazione regionale che, in costanza di campagna elettorale, ha dovuto fare questa operazione, è segno che i conti secondo me sono davvero preoccupanti, che il debito sta crescendo e quindi non ci si poteva presentare a chiudere un bilancio del 2023 senza gravare nelle tasche dei cittadini. Questo è un segnale inquietante, questa è una Regione ferma, ecco perché ho deciso di mettermi in gioco. L'economia di questa regione è morta: Roma può essere la locomotiva e trascinare le altre province». Nel comitato di Rocca c'è posto per due ciociari: l'onorevole Nicola Ottaviani (due volte sindaco di Frosinone) e segretario della commissione bilancio alla Camera e l'ex senatore Gianfranco Rufa, entrambi della Lega.