Sarà Donatella Bianchi a sfidare Alessio D'Amato e Francesco Rocca per la presidenza della Regione Lazio. Ex presidente del Wwf, la giornalista Donatella Bianchi è nota al grande pubblico per la conduzione di Linea Blu su Rai 1.

L'endorsement di Conte
Ad annunciare la discesa in campo di Donatella Bianchi è stato il leader pentastellato Giuseppe Conte, in un'intervista al quotidiano Avvenire. Ha detto Conte: «Donatella Bianchi incarna perfettamente i valori del Movimento, rappresenta al meglio il nostro programma politico, sociale ed ambientale ed è un nome condiviso con le altre forze politiche, sociali e civiche con cui stiamo condividendo il percorso, a partire da Coordinamento 2050». Quindi, ribadendo i motivi per i quali nel Lazio i Cinque Stelle non appoggeranno il candidato del Pd, Giuseppe Conte ha aggiunto: «Nel Lazio D'Amato è il punto di caduta del Pd dopo una guerra interna tra correnti. Noi avevamo fatto delle richieste programmatiche, loro il giorno dopo ci hanno risposto con il diktat su un nome senza neppure accettare una discussione sui temi. Mentre la nostra candidata, come avevo promesso, va oltre gli schieramenti». Cinquantanove anni, Donatella Bianchi dal 2019 è presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre e del Parco Letterario Eugenio Montale. Dal 1994 conduce Linea blu, in onda il sabato pomeriggio. I candidati alla presidenza della Regione Lazio saranno diversi, ma in ogni caso i tre schieramenti maggiori hanno ormai definito il designato alla presidenza: Alessio D'Amato per il centrosinistra, Francesco Rocca per il centrodestra, Donatella Bianchi per il Movimento Cinque Stelle.

Il precedente del 2018
Alle regionali c'è un sistema elettorale a turno unico. Il ballottaggio non è previsto. Vince chi prende un solo voto in più. La volta scorsa si andò alle urne insieme alle politiche, il 4 marzo 2018. Nicola Zingaretti (centrosinistra) venne confermato presidente con il 32,93% dei consensi, che furono 1.018.736. Stefano Parisi, candidato del centrodestra, arrivò a quota 964.757, pari al 31,18%. La candidata dei Cinque Stelle era Roberta Lombardi: 835.137 voti, il 26,99%. Le liste del centrodestra misero in fila 922.664 preferenze, raggiungendo il 36,37%. Il centrosinistra raccolse invece 867.393 voti, il 34,19%. La classica situazione politica dell'anatra zoppa, risolta successivamente in consiglio regionale. In provincia di Frosinone a prevalere fu Stefano Parisi: 102.129 voti, il 35,73%. Per Nicola Zingaretti 90.816 preferenze, il 31,77%. Roberta Lombardi di consensi ne raccolse 75.242 (26,32%). Pd al 20,21% (50.966 voti), Forza Italia al 17,57% (44.311), Lega all'11,21% (28.259), Fratelli d'Italia al 5,59% (14.100), Movimento Cinque Stelle al 20,90% (52.702). Dunque primo partito. Vennero eletti due consiglieri del Pd (Mauro Buschini e Sara Battisti), uno di Forza Italia (Pasquale Ciacciarelli, ora nella Lega), uno del Movimento Cinque Stelle (Loreto Marcelli). Naturalmente la situazione politica italiana in cinque anni è molto cambiata. Sul piano degli schieramenti però si ripropone lo stesso schema nel Lazio: centrodestra, centrosinistra e Movimento Cinque Stelle. Nel 2018 alla presidenza della Regione Lazio era candidato, tra gli altri, anche Sergio Pirozzi, il quale ottenne 151.339 voti, pari ad una percentuale del 4,89%. Nel Lazio si chiude definitivamente l'esperienza del cosiddetto Campo Largo. In particolare è saltato l'accordo tra Pd e Cinque Stelle, fortemente voluto da Nicola Zingaretti. Accordo che aveva portato alle nomine come assessori in giunta di Roberta Lombardi e Valentina Corrado.

Le liste per il Consiglio
Nei prossimi giorni forte accelerazione anche sul versante delle candidature al consiglio regionale. In provincia di Frosinone ogni lista sarà formata da sei persone, tre uomini e tre donne. Nel Partito Democratico si sta cercando di "pacificare" la situazione interna dopo le "scintille" alle provinciali. In lista ci saranno sicuramente il consigliere e vicesegretario regionale Sara Battisti e l'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, sindaco dimissionario del Comune di Ferentino. In corsa pure il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi, probabilmente in "ticket" con la Battisti. In Fratelli d'Italia si sgomita. Tanti i "papabili": il consigliere provinciale Daniele Maura, l'ex parlamentare Antonello Iannarilli, il vicecoordinatore provinciale del partito Gabriele Picano, l'assessore comunale di Frosinone Fabio Tagliaferri, l'ex sindaco di Pontecorvo (e adesso consigliere comunale) Riccardo Roscia, l'esponente sorano Massimiliano Bruni. Ma pure Alessia Savo (consigliere comunale di Frosinone), Nadia Belli (consigliere comunale di Pontecorvo), Sara Petrucci (assessore comunale di Arce), Federica Aceto e Ginevra Bianchini (assessori comunali a Ceccano), Angela Abbatecola, coordinatrice cittadina di Fratelli d'Italia a Cassino. Nella Lega si riparte dal consigliere regionale in carica Pasquale Ciacciarelli. Circola moltissimo il nome di Francesca Chiappini, consigliere comunale della Lista per Frosinone e più votata in assoluto nel capoluogo. In corsa pure Vittorio D'Ercole (assessore comunale di Anagni), Andrea Amata, consigliere provinciale del partito, Maria Veronica Rossi (prima dei non eletti alle europee e responsabile provinciale dei Giovani del Carroccio), Kristalia Rachele Papaevangeliu (assessore comunale di Alatri) e Veronica Di Ruscio, ex assessore al Comune di Sora. In Forza Italia ci sono Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli, entrambi subcommissari. Il primo è altresì assessore comunale di Frosinone. Il Movimento Cinque Stelle deciderà attraverso i propri metodi di selezione interna delle candidature. Loreto Marcelli, capogruppo alla Regione, punta al bis. Si vota il 12 e 13 febbraio, il che vuol dire che il 12 gennaio bisognerà presentare liste e candidature. È già conto alla rovescia dunque.