«Il modello vincente delle provinciali di Frosinone dimostra che il centrodestra si può battere. Vero che sono elezioni diverse con sistemi diversi, ma è il messaggio a fare la differenza». Così Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, nel corso della seduta della direzione provinciale del partito, svoltasi presso il ristorante Memmina. Naturalmente D'Amato ha evitato di sottolineare che in realtà alle provinciali ha vinto una parte del Pd, quella di Francesco De Angelis. Mentre l'altra corrente, di Antonio Pompeo, ha perso. Ma non è il caso (e neppure il momento) di soffermarsi su certe "sottigliezze".
Dice Alessio D'Amato: «Se con i pentastellati, che non hanno ancora indicato il candidato, il discorso è chiuso? Il Movimento Cinque Stelle sembra X Factor in questa fase. Noi comunque non chiudiamo le porte a nessuno. Piuttosto sarebbe importante e coerente se loro ponessero fine a questa manfrina: hanno due assessori nella giunta regionale e attaccano il Pd un giorno sì e l'altro pure. Sarebbe logico che gli assessori si dimettessero allora. L'avversario del centrodestra? Massimo rispetto ma nessun timore. Peraltro ha un nome importante: un altro Francesco Rocca è stato il più forte terzino mai visto nella Roma. Noi ci presentiamo agli elettori con dieci anni di ottima amministrazione alle spalle. La ricetta per il futuro? Lavoro, lavoro, lavoro».
Ha argomentato D'Amato: «Il rischio dell'astensionismo? Penso che dobbiamo crederci e al tempo stesso sarà importante convincere e motivare le persone. Per il resto, i cittadini del Lazio ci hanno visto all'opera sulla sanità, hanno visto come abbiamo gestito la pandemia. La risonanza magnetica all'ospedale di Alatri? Rispetteremo tutti gli impegni. D'altronde negli ultimi tempi la sanità ciociara ha guadagnato le ribalte nazionali. Penso agli ospedali».
Quando il centrosinistra ha vinto le regionali, lo ha fatto prevalendo a Roma e "reggendo" in provincia di Frosinone. Sarà così anche stavolta? Ha risposto D'Amato: «Ci sono tutte le condizioni. In provincia di Frosinone abbiamo degli ottimi riscontri. D'altronde i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il nostro biglietto da visita è quello che abbiamo realizzato. Il 12 febbraio andiamo a vincere. Dai sondaggi, che vanno presi con il beneficio di inventario, emerge un clima di fiducia».
Durante la riunione della direzione Francesco De Angelis e Antonio Pompeo erano naturalmente seduti vicini, ma nel momento del saluto, quando si sono incrociati in sala, a dominare è stato il grande "gelo". Nel Pd provinciale si respira già aria da campagna elettorale, anche in Ciociaria. La sfida interna è tra Sara Battisti (consigliere e vicesegretario regionale del partito) e Antonio Pompeo, sindaco di Ferentino e già presidente della Provincia. In lista ci sarà sicuramente anche il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi, che probabilmente si presenterà in "ticket" con la Battisti.
C'erano, tra gli altri, il presidente dell'Egato Mauro Buschini, il segretario provinciale Luca Fantini e il presidente Stefania Martini. Tantissimi gli amministratori e i militanti. Impossibile non notare la presenza in sala del consigliere provinciale (civico) Luigi Vacana, schierato con Luigi Germani nel duello che si è consumato domenica scorsa. Oggi a Roma Alessio D'Amato presenterà la sua coalizione, composta, oltre che da Pd e Azione-Italia viva, da Demos, Psi, +Europa ed Europa Verde. «Vinciamo noi», assicura.