Il segnale inviato è stato forte e chiaro. E volutamente esibito. Per mandare un messaggio non suscettibile di interpretazioni: la maggioranza in consiglio provinciale si formerà lungo l'asse Di Stefano-Mastrangeli. Non esistono subordinate.
Il vertice
Ieri mattina vertice tra il neo presidente della Provincia Luca Di Stefano, il leader del Pd Francesco De Angelis e il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. In collegamento telefonico, perché impegnato nei lavori parlamentari, il deputato Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega. La lettura politica è fin troppo evidente: Luca Di Stefano è il fresco vincitore delle provinciali, Francesco De Angelis il principale regista politico dell'operazione. Riccardo Mastrangeli è stato candidato alla presidenza dell'ente di piazza Gramsci ed ha un asse d'acciaio con Ottaviani. Vuol dire che un'intesa programmatica è dietro l'angolo. Non solo. Il vertice di ieri vuole rappresentare pure un segnale nei confronti dell'altro candidato alla presidenza, il sindaco di Arce Luigi Germani. E a chi lo ha sostenuto: Antonio Pompeo, Enzo Salera (Pd), Massimo Ruspandini (Fratelli d'Italia) e una parte di Forza Italia, quella che si riconosce nelle posizioni di Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia.
Il documento
In una nota inviata dalla segreteria di Francesco De Angelis (altro segnale) si legge: «C'è stato un bel confronto di idee su diverse tematiche e da questa fruttuosa discussione sono emersi numerosi punti programmatici in comune che erano già venuti alla luce durante la campagna elettorale per il rinnovo della presidenza della Provincia e che oggi si sono consolidati. Si è dunque riscontrata una convergenza positiva, con uno scambio di idee sul futuro di questa provincia in una chiave di rinnovamento favorendo di conseguenza un processo di cambiamento necessario al bene del territorio. Condizioni che costituiscono i presupposti per un'intesa programmatica ed amministrativa sia sul governo dell'Amministrazione Provinciale e sia su ulteriori processi amministrativi che riguardano e riguarderanno anche per il futuro il territorio della provincia di Frosinone. Nei prossimi giorni è in programma un ulteriore incontro per definire al meglio i caratteri ed il contenuto dell'accordo programmatico ed amministrativo che interessa da vicino il territorio della nostra provincia». Le provinciali di domenica scorsa hanno avuto una forte connotazione trasversale. Specialmente per la convergenza su Germani della componente del Pd di Pompeo e di Fratelli d'Italia. Mastrangeli e Ottaviani hanno giocato sul tempo per delimitare i confini di una possibile intesa programmatica che però assume inevitabilmente altresì una valenza politica nel doppio "derby" che si è giocato: tra Lega e Fratelli d'Italia nel centrodestra, tra De Angelis e Pompeo nel Pd.
Equilibri e scenari in Consiglio
I consiglieri provinciali sono dodici. In tre hanno sostenuto la candidatura alla presidenza di Luca Di Stefano: Enrico Pittiglio, Alessandro Mosticone (Pd) e Gianluca Quadrini (Gruppo Misto). Bisognerà capire se potrà esserci una ricomposizione all'interno dei Democrat: Antonella Di Pucchio e Gaetano Ranaldi hanno appoggiato Germani. Si tratta di esponenti che fanno riferimento ad Antonio Pompeo e ad Enzo Salera. Chiaro che la chiave politica è rappresentata dal ruolo di Riccardo Mastrangeli. Il sindaco di Frosinone è da considerarsi in quota Lega, anche se ha indubbiamente un profilo civico. Il Carroccio ha due consiglieri provinciali: Luca Zaccari e Andrea Amata. Va pure sottolineato che un'intesa programmatica del genere potrebbe essere favorita altresì dal fatto che Luca di Stefano ha militato nella Lega: poi è uscito e si è candidato da civico a sindaco di Sora. Ma bisogna pure tenere presente che sono ormai imminenti le dimissioni di Antonio Pompeo da sindaco di Ferentino. Un passaggio obbligato per accettare la candidatura come consigliere regionale. Ma questo vuol dire pure lo scioglimento anticipato del Comune di Ferentino. Con la nomina di un commissario da parte della Prefettura. Va tenuto presente che il ruolo di consigliere provinciale "deriva" da quello di consigliere comunale: se quest'ultimo viene meno, decade anche il primo. Nell'aula dell'ente di piazza Gramsci ci sono due consiglieri di Ferentino: Luca Zaccari (Lega) e Alessandro Rea, eletto un anno fa nel Polo Civico. Nel Carroccio subentrerebbe Alessandro Giuseppe Pizzuti, consigliere comunale di Alatri. Nel Polo Civico il primo dei non eletti è Igino Guglielmi, che però non è più consigliere comunale di Frosinone. Quindi in aula entrerebbe Valentina Cambone, sindaco di Colle San Magno. Secondo autorevoli indiscrezioni è in pole position per la delega di vicepresidente della Provincia. Daniele Maura (Fratelli d'Italia) sarà candidato al consiglio regionale. Non è obbligato a dimettersi prima da consigliere provinciale, ma potrebbe farlo per dare un segnale politico. Il primo dei non eletti è Domenico Fagiolo, che però non è più consigliere comunale. Quindi spazio a Stefania Furtivo, consigliere comunale di Pofi. Per lei sarebbe un ritorno, visto che è stata già consigliere provinciale. Intanto comunque il presidente Luca Di Stefano procederà all'azzeramento delle deleghe ai consiglieri.