In poche settimane Francesco De Angelis ha messo a segno due colpi politici pesantissimi, entrambi a livello di enti intermedi. Il primo con l'elezione di Mauro Buschini alla guida dell'Egato, votato dalla maggioranza dell'assemblea dei sindaci, con 63 sì. Quindi la vittoria del sindaco di Sora Luca Di Stefano alla presidenza della Provincia. Un successo per nulla scontato, al termine dell'ennesimo "derby" all'interno del Partito Democratico: con Pensare Democratico di De Angelis, Buschini e Battisti schierato con Luca Di Stefano e Base Riformista di Antonio Pompeo posizionata su Luigi Germani, che aveva pure il sostegno di Fratelli d'Italia.
Entusiasmo alle stelle
Francesco De Angelis non ha voluto nascondere l'entusiasmo per quella che a caldo ha definito «la vittoria più bella di sempre». Nella conta dei voti ponderati ha dimostrato di avere la maggioranza degli amministratori. Infatti tra i suoi fedelissimi in diversi hanno detto: «Si è tanto parlato del partito degli amministratori e del ruolo degli esponenti locali. Beh, il partito degli amministratori è qui». Chiaro il riferimento alla componente di Antonio Pompeo, dal momento che l'ex presidente della Provincia in più occasioni aveva parlato di partito degli amministratori. Tutti segnali che confermano come la competizione all'interno del partito sia altissima.
E adesso ci sono le regionali alle porte, con all'orizzonte la sfida tra Sara Battisti e Antonio Pompeo. Soltanto chi arriva primo avrà la certezza dell'elezione. Un successo di Luigi Germani avrebbe sicuramente galvanizzato Antonio Pompeo nei rapporti all'interno dei Democrat. Sia nella votazione per l'Egato che in quella per la presidenza della Provincia Francesco De Angelis ha serrato i ranghi. E la sua componente ha risposto esattamente come si aspettava. Poi c'è stato il contributo importante di sindaci e amministratori del Terzo Polo ma pure di "civici". Oltre al ruolo del consigliere provinciale Gianluca Quadrini. Naturalmente è risultata vincente la candidatura di Luca Di Stefano, secondo lo schema già sperimentato alle comunali di Sora: profilo civico e sostegno del Pd.
Alle radici del successo
Luca Di Stefano è stato eletto presidente della Provincia con 33.450 voti ponderati, pari al 35,69%. Luigi Germani è arrivato a 32.224, vale a dire il 34,38%. Per Riccardo Mastrangeli 27.185, il 29,008%. Luca Di Stefano ha vinto pure sul terreno dei consensi secchi attribuiti: 397, contro i 327 di Luigi Germani e i 282 di Riccardo Mastrangeli. Nello spoglio Di Stefano è stato in testa sin dall'inizio. Nella fascia "azzurra", quella dei 52 Comuni più piccoli (indice di ponderazione 30), 200 voti per Di Stefano, 135 per Mastrangeli e 133 per Germani.
Il sindaco di Sora ha accumulato immediatamente un certo vantaggio. Poi c'erano i 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Indice di ponderazione: 62. Di Stefano ha ottenuto 70 voti, Germani 64, Mastrangeli 51. Non era affatto scontato che finisse in testa. Nella fascia della scheda grigia i Comuni sono 12: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido. L'indice di ponderazione è 115. Per Di Stefano 58 voti. Anche per Germani 58 preferenze, per Mastrangeli 30.
Un pareggio che ha avuto un'importanza strategica notevole. Quindi i 9 Comuni della fascia rossa, da sempre determinanti in questo tipo di competizione: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli. La fascia di ponderazione è 228. Luca Di Stefano ha ottenuto 57 voti, Luigi Germani 52, Riccardo Mastrangeli 41. La sorpresa è stata soprattutto questa.
Nella fascia verde, la più "pesante", ci sono Frosinone e Cassino. L'indice è pari a 287. Riccardo Mastrangeli ha prevalso con 25 voti. Luigi Germani ne ha messi in fila 20, Luca Di Stefano 12. Il sindaco di Sora ha sostanzialmente tenuto botta pure in tal caso.
Bilanci e scenari
Nel Pd dunque Francesco De Angelis ha confermato la supremazia, anche tra gli amministratori. Con uno schema da Campo Largo adattato alla situazione locale. Complicato interpretare il risultato di Luigi Germani. Nel senso che non è semplice capire quanti voti ponderati siano ascrivibili all'area di Antonio Pompeo e quanti a Fratelli d'Italia. Certamente però le aspettative erano differenti e questo vuol dire che all'appello, nel segreto dell'urna, più di qualcuno non ha risposto. Mentre il risultato di Riccardo Mastrangeli è facilmente interpretabile: ci sono i voti ponderati della Lega ma anche un'apertura di credito nei confronti del sindaco del capoluogo. Detto questo, il centrodestra ha mostrato i soliti limiti di coalizione. E ad urne chiuse le distanze tra Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini e la Lega di Nicola Ottaviani sembrano ancora più incolmabili. Poi c'è Forza Italia. Adriano Piacentini, assessore al Comune di Frosinone, ha contribuito non poco al risultato di Mastrangeli. Mentre Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia erano nel campo di Luigi Germani.
La domanda che resta sospesa è la seguente: quanto possono aver influito i "franchi tiratori"? Probabilmente, a posteriori, si può dire che sono stati determinanti. Ma il punto vero è un altro: ai blocchi di partenza di queste elezioni i favoriti sembravano essere Riccardo Mastrangeli e Luigi Germani. Poi ha trionfato Luca Di Stefano. Sicuramente c'è chi ha sbagliato (clamorosamente) i conti.