Tutti convinti di vincere. Ma anche tutti preoccupati di blindare il "tesoretto" del voto ponderato nel proprio campo. Infine, tutti al lavoro per convincere i potenziali "franchi tiratori" a spostare quel pacchetti di consensi fondamentale per andare a dama. Mancano due giorni (quarantotto ore) all'appuntamento della verità, vale a dire all'apertura delle urne per l'elezione del prossimo presidente della Provincia.

Operazione ottimismo
Dai quartieri generali dei tre candidati filtra ottimismo. In campo ci sono i sindaci Riccardo Mastrangeli (Frosinone), Luca Di Stefano (Sora) e Luigi Germani (Arce). Mastrangeli ha l'appoggio della Lega di Nicola Ottaviani e della parte di Forza Italia che si riconosce nelle posizioni di Adriano Piacentini. Sostiene Mastrangeli anche Alessandra Sardellitti, assessore e capolista di Azione nel capoluogo.

Naturalmente Mastrangeli si sta rivolgendo pure ai "civici". Con Di Stefano l'area del Pd di Francesco De Angelis, Sara Battisti e Mauro Buschini, amministratori di Azione e Italia Viva e "civici". Mentre la coalizione di Germani è formata dalla corrente dei Dem di Antonio Pompeo, da Fratelli d'Italia, da sindaci e consiglieri di Forza Italia che fanno riferimento a Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia. Dicevamo che tutti sono convinti di poter vincere. Ieri Francesco De Angelis ha riunito i fedelissimi e, calcolatrice alla mano, si è detto convinto che Di Stefano sarà il prossimo presidente della Provincia. Stessa determinazione tra i leader delle forze politiche che sostengono Germani e Mastrangeli. Impossibile contare le telefonate che i tre candidati stanno effettuando ai "grandi elettori". Che in totale, ricordiamolo, sono 1.147: 91 sindaci e 1.056 consiglieri comunali.

Manovre dietro le quinte
Tutti i precedenti, dal 2014 ad oggi, dicono che i "franchi tiratori" hanno un peso specifico importante alle provinciali. I tre candidati sono al lavoro su questo versante. I leader politici pure, dal momento che l'esito delle provinciali determinerà gli equilibri e i rapporti di forza. Inoltre, con le regionali alle porte, le candidature verranno calibrate altresì sulle dinamiche interne. Le sfide non mancano. Nel centrodestra c'è soprattutto quella tra Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini e la Lega di Nicola Ottaviani. Nessuno dei due lo ammetterà mai, però entrambi confidano che l'altro possa perdere qualche "pezzo". Sempre con riferimento ai voti ponderati. Domenica sera il quadro sarà più chiaro.

Nel Partito Democratico ennesima pagina del confronto infinito tra Pensare Democratico di Francesco De Angelis e Base Riformista di Antonio Pompeo. De Angelis intende blindare la propria corrente e sta personalmente contando e ricontando i possibili voti ponderati di partenza. Confidando nel medesimo tipo di impegno da parte del consigliere e vicesegretario regionale Sara Battisti e del presidente dell'Egato Mauro Buschini. A seguire, vale a dire alle regionali, ci sarà il confronto diretto tra Sara Battisti e Antonio Pompeo. Sia De Angelis che Pompeo appaiono determinati a non sbagliare nulla. Perciò in questi giorni la pressione sulle "truppe" è massima, in vista delle provinciali. Anche negli altri partiti la linea non è univoca.

In Forza Italia Adriano Piacentini sta con Riccardo Mastrangeli, mentre Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia sono schierati con Luigi Germani. Il segretario provinciale di Azione Antonello Antonellis ha lasciato libertà di voto agli amministratori, ben sapendo che ci sono posizioni profondamente diverse. Ad urne chiuse, proprio per la trasversalità degli schieramenti e delle manovre in corso, non sarà semplice "leggere" il risultato finale.

Comuni e voti ponderati
C'è un aspetto fondamentale che riguarda il risultato nei singoli Comuni. La premessa è che ovunque ci sono maggioranza e opposizioni, però sarà inevitabile provare a capire chi ha votato per chi. Nella fascia ponderata più alta figurano Frosinone e Cassino. Comuni guidati, rispettivamente, da Riccardo Mastrangeli ed Enzo Salera. Il primo si aspetta una grande spinta dalla maggioranza di centrodestra del capoluogo, il secondo insegue un risultato importante per Germani nella città martire. In ogni caso la tendenza può essere interpretata ovunque. Fermo restando che il voto è "libero e segreto" anche nelle elezioni di un ente di secondo livello. Il che comporta, tra l'altro, il divieto di introdurre telefonini nella cabina. La ratio della norma sta nel fatto che la scheda non può essere fotografata.

A disposizione ci sono 99.256 voti ponderati. Dei quali 16.646 tra Frosinone e Cassino. Mentre nella fascia rossa il potenziale è di 34.884. Parliamo di Comuni come Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sara, Veroli. Pure in tal caso il "peso" dei sindaci non sarà indifferente. Ci sono poi 17.940 voti ponderati nei 12 Comuni della fascia grigia: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant'Elia Fiumerapido.

Quindi 12.896 voti ponderati nei 16 Comuni della scheda arancione: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice. Infine, in palio 17.160 voti ponderati nella fascia azzurra, che racchiude ben 52 Comuni.

Nelle precedenti due occasioni ha vinto Antonio Pompeo, superando sempre quota 50.000 voti ponderati. Con tre candidati in campo è difficile fare previsioni, anche se tutti hanno come imperativo categorico quello di superare i 40.000. Ma quello che succederà nelle prossime ore sfugge ad ogni tipo di pronostico. Specialmente se dovessero esserci faccia a faccia tra i big. Rigorosamente segreti. Almeno nelle intenzioni. Però è complicato che possa avvenire proprio perché tutti e tre i candidati sono convinti di poter vincere. Nessuno effettuerà quindi un passo di lato.