Il dopo elezioni (provinciali) sarà inevitabilmente focalizzato sull'analisi dei voti ponderati in ogni singola fascia. In particolare in quella verde, che racchiude i Comuni più grandi: Frosinone e Cassino. In totale 58 grandi elettori: 2 sindaci e 56 consiglieri.
Nel capoluogo i votanti sono 33, compreso il primo cittadino: 22 fanno parte della maggioranza che sostiene Riccardo Mastrangeli, 11 delle opposizioni. Nel centrodestra è in corso da tempo una partita a scacchi giocata sull'orlo di una crisi di nervi. La domanda è una sola: ci saranno conseguenze politiche se all'appello dovessero mancare dei voti ponderati?

Gli schieramenti a livello provinciale sono noti. Fratelli d'Italia appoggia la candidatura alla presidenza della Provincia di Luigi Germani. A Frosinone il partito di Giorgia Meloni esprime 4 consiglieri e 2 assessori. Mastrangeli, pur mantenendo un profilo assolutamente basso, si sta ponendo la questione. Nella recente intervista a Ciociaria Oggi ha detto tra l'altro: «Intanto pensiamo alle provinciali. I loro risultati saranno uno spunto di riflessione. Per tutti. Fino all'ultimo minuto ho offerto la possibilità di tirarmi indietro qualora ci fosse stata una proposta alternativa. Non mi sembra che nemmeno alla riunione organizzata anche dal sindaco di Alatri ne siano state portate. E se l'alternativa era il patto innaturale o "inciucio" al quale voleva condurci una parte di Fratelli d'Italia alleandosi con il Pd, penso che la spaccatura sia legittima e la riflessione da fare sia profondissima».

Aggiungendo: «La mia è una visione di centrodestra dentro la quale c'è un progetto amministrativo civico. È per questo che sarà più naturale per gli elettori di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega votare per me e non per un sindaco notoriamente e legittimamente del Partito Democratico».
Nel giugno scorso il centrodestra ha vinto per la terza volta consecutiva le elezioni comunali di Frosinone, proprio con Mastrangeli alla guida della coalizione.
L'ipotesi di una crisi politica e quindi di un ritorno alle urne non può essere esclusa. Dipenderà naturalmente dall'analisi del voto (ponderato) all'interno della maggioranza. Nelle scorse settimane ai fedelissimi Mastrangeli ha detto che non è sua intenzione "tirare a campare". E neppure fare finta di nulla. Frosinone è un capoluogo e di conseguenza ha una importanza strategica perfino nello scacchiere regionale del centrodestra. Alle porte ci sono pure le regionali del Lazio e si tratta di un fattore da tener presente. Sullo sfondo però, inutile nascondersi dietro un dito, i rapporti tra Fratelli d'Italia di Massimo Ruspandini e la Lega di Nicola Ottaviani. Rapporti ai minimi storici ormai da mesi.
Poi ci sono le candidature alle regionali nelle liste provinciali. In tutto sei nomi, tre uomini e tre donne. In Fratelli d'Italia le ipotesi sono diverse: Daniele Maura, Antonello Iannarilli, Riccardo Roscia, Gabriele Picano, Fabio Tagliaferri, Massimiliano Bruni. Per quanto riguarda le "quote rosa", Sara Petrucci, Nadia Belli, Alessia Savo, Federica Aceto e Ginevra Bianchini, Angela Abbatecola. Nella Lega il punto fermo è Pasquale Ciacciarelli, consigliere uscente. C'è l'opzione Andrea Amata, capogruppo provinciale del Carroccio e negli ultimi giorni si è tornati a parlare anche di Anselmo Rotondo. La partita resta molto aperta.